Giovedì 25 aprile l'Italia, e quindi Chioggia, celebra il 74° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. L'amministrazione comunale ha organizzato il protocollo delle cerimonie con raduno alle ore 10.45 in piazza Vigo, dove sarà apposto un omaggio floreale alla lapide che ricorda la partigiana Otilla Monti e la prima sede clandestina del Comitato di Liberazione Nazionale nella sua casa di riva Mario Merlin, a pochi passi dall'hotel Grande Italia dove aveva sede il comando tedesco. Da lì, il corteo delle autorità civili e militari con le associazioni d'arma, il "consiglio comunale dei ragazzi" dell'istituto comprensivo Chioggia 5 e la Banda musicale cittadina prenderà le mosse verso un corso del Popolo sgombro dal mercato settimanale (che sarà recuperato domenica 15 settembre), fino a giungere allo stendardo adiacente il municipio dove avranno luogo l'alzabandiera e le orazioni civili in virtù dei valori della Resistenza ad opera del sindaco Alessandro Ferro e del vicepresidente ANPI di Chioggia, Enrico Veronese. Quindi una corona d'alloro sarà collocata dal sindaco al monumento che ricorda i Caduti, e una delegazione compierà lo stesso gesto a Cavanella d'Adige, per onorare la memoria dei martiri Baldin e Mantovan: sarà possibile raggiungere la frazione mediante un mezzo pubblico che partirà alle ore 11.45 davanti la filiale di banca Intesa San Paolo (ex Cassa di Risparmio di Venezia).
Dalle ore 18, sempre giovedì 25 aprile, nell'aula magna al primo piano di palazzo Grassi (accesso da riva Vena 1281) il comitato ANPI di Chioggia organizza la prima presentazione pubblica del documentario "L'ultimo partigiano. Zerlino Boscolo Marchi, un uomo del Novecento", dedicato alla storia, alla famiglia, al pensiero e alle speranze dell'ultimo esponente della Resistenza di Sottomarina ancora in vita all'età di 93 anni.
Datosi alla macchia per evitare la deportazione in Germania, Zerlino Marchi ha attraversato il secolo lavorando e impegnandosi per la giustizia sociale. Il cortometraggio, che dura 15 minuti, raccoglie un dialogo diretto col protagonista oltre a numerose immagini d'epoca: l'idea e il soggetto sono di Enrico Veronese, la regia e il montaggio opera di Francesco Zennaro, la colonna sonora originale è firmata da Fiorenzo Fuolega.
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