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venerdì 20 marzo 2020

REGIONE E COMUNE CHIUDONO AI PEDONI LA SPIAGGIA, LA DIGA, IL LUSENZO, I PARCHI E I CIMITERI. JOGGING E BISOGNI DEI CANI ENTRO 200 METRI DA CASA

Era praticamente pronta, l'ordinanza che il sindaco Alessandro Ferro stava per firmare prima di andare in diretta nella pagina facebook del Comune di Chioggia, quando è arrivato l'annuncio di un analogo provvedimento da parte del presidente della giunta regionale Luca Zaia, che in quanto organo sovraordinato necessita l'armonizzazione degli atti dei Comuni.
La stretta temuta è infine arrivata: su richiesta anche delle forze dell'ordine, di modo da agevolare la loro opera di controllo del territorio nonostante l'esiguità delle risorse umane disponibili, il primo cittadino ha deciso di chiudere i cimiteri (assicurando l'inumazione e tumulazione alla presenza dei soli parenti stretti), di vietare la circolazione pedonale lungo l'anello del Lusenzo, limitando gli spostamenti dei podisti e dei proprietari di cani a soli 200 metri dal proprio domicilio. Ancora, sarà vietato l'ingresso nei parchi e nelle aree verdi, oltre che lungo il litorale di Sottomarina e Isolaverde, diga foranea compresa.

Il provvedimento della Regione va nella stessa direzione, aggiungendo anche che fino al 3 aprile saranno chiusi la domenica i negozi di alimentari e i supermercati, mentre resteranno aperte le farmacie di turno e le edicole. Nel corso della diretta, Ferro ha detto che l'ordinanza gli è stata molto richiesta da più parti: il testo è stato concordato con l’intera amministrazione, e i consiglieri sia di maggioranza che di minoranza, con i quali ha anticipato stamane al telefono i singoli contenuti.
«L'atto di Zaia - ha commentato il sindaco - è necessario e doveroso, che evita di lasciare un sindaco a gestire da solo la situazione senza dati o con dati tardivi, limitandone l'operatività». Altri colleghi del vicinato, infatti, secondo Ferro non erano intenzionati a emanare un provedimento del genere.
Quanto ai dati, il sindaco di Chioggia ha lamentato un ritardo da parte dell'ULSS 3 Serenissima nel fornirli al Comune: «Si tratta di una decisione governativa - ha aggiunto Alessandro Ferro - in quanto l'Unità Sanitaria ora non può più diffondere nemmeno al responsabile della salute del territorio i nomi e i recapiti fisici e telefonici di contagiati e isolati domiciliari, dal momento che lo stesso monitoraggio è affidato appunto alle ULSS.
Questo comunque ci mette in difficoltà nell'operare i controlli». Ieri alle ore 17 il numero dei positivi nel territorio comunale era salito di sei unità, passando da 34 del giorno precedente a 40; l'aumento in tutta la provincia segna +73. I direttori del mercato ittico e ortofrutticolo hanno chiesto e ottenuto interventi di pulizia risanante e disinfettante negli spazi.
Per ciò che riguarda la situazione di Valli -dove stamane è scomparso il secondo paziente, Delfino Arcolin- il sindaco si dice «rassicurato» dagli esperti dell'ULSS, che non parlano di chiudere la frazione come era successo a Vo' nel Padovano: le condizioni sono differenti, ora non si tratta degli albori di un'epidemia bensì di un fenomeno diffuso dappertutto, e non ha senso parlare di cluster. Il parroco della frazione, don Massimo Fasolo, continua nei miglioramenti: il religioso 61enne è ricoverato in Terapia Intensiva a Padova, intubato ma sveglio e con quadro radiologico discreto nonostante l'aggressione di un batterio. Alla popolazione di Valli e Conche arrivano i saluti del sacerdote, che è cosciente.
Quanto agli autobus affollati nella linea 11, Ferro ha auspicato i raddoppi delle corse, e si è detto commosso da un cittadino che -in possesso di due mascherine con filtro- ne ha donata una alla polizia locale: «Distribuiremo quelle regionali quando ne saremo in possesso - ha concluso il sindaco - e abbiamo contattato anche alcuni laboratori per confezionarne di altre. L'ordinanza di oggi è solo un tassello per stringere le maglie del contagio, ma ritengo che i problemi riscontrati non vedano ancora una sufficiente responsabilità individuale.
È il caso, ad esempio, i raduni di ragazzini nei propri appartamenti per fare festa: è inaccettabile che ciò avvenga. Il sindaco non può controllare questo, perciò adulti e giovani sono responsabili delle proprie azioni. Occorre evitare le frequentazioni anche dei parenti, manco per cene tra fratelli. Faccio il massimo per proteggere i cittadini, ma spero che anche altri facciano la propria parte».

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