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domenica 22 marzo 2020

CORONAVIRUS, CON BRUNO E DANILA SALE A CINQUE IL NUMERO DELLE VITTIME CHIOGGIOTTE: I DUE ANZIANI SCOMPARSI SABATO E DOMENICA A JESOLO E DOLO

Fine settimana tragico per gli effetti del Coronavirus nella popolazione clodiense. Ieri, domenica, sono stati due i decessi per polmonite interstiziale dovuta al Covid-19: nell’ospedale di Jesolo, è spirato il 79enne Bruno Viale che abitava a Ca’ Bianca.
L’anziano nei giorni precedenti era stato trasportato al nosocomio del Veneto orientale da un’ambulanza giunta da Mestre, fino all’aggravarsi delle sue condizioni. Viale, che lascia una figlia, era rimasto vedovo all’inizio del mese di marzo. Sempre attorno a Ca’ Bianca e Ca’ Pasqua gravitava l’esistenza di Domenico Stevanin, scomparso mercoledì a 86 anni, pur formalmente abitando in territorio cavarzerano nei pressi della torre di Bebbe.

Salgono così a cinque le vittime censite nel Clodiense: ieri mattina alle 10, all’ospedale di Dolo, aveva cessato di vivere Danila Voltolina, di 91 anni. L'anziana era stata ricoverata a Chioggia il 6 marzo scorso con problemi alla respirazione, quindi la scoperta della positività e il trasferimento nell'ospedale rivierasco, dove inizialmente pareva rispondere bene alle cure. Invece un primo aggravamento mercoledì, poi -due giorni dopo- un ulteriore peggioramento fino alla dipartita, nonostante il prodigarsi di medici, infermieri e operatori sanitari.
Danila Voltolina viveva con una nipote da circa quarant'anni, aiutandola a crescere i figli come fossero i suoi, nel dare e nel ricevere fino alle successive generazioni: «Non meritava di morire da sola», piange la pronipote Elena. «È devastante -per noi che avevamo cura di lei- pensare che si sia potuta sentire abbandonata. Tante persone le volevano bene, non poterle essere accanto è ciò che ci fa più soffrire». E il dramma dei familiari è quello di tanti nella stessa situazione in larga parte d'Italia: l'inaccettabile pensiero di non poter nemmeno accommiatarsi dai propri cari attraverso un funerale con tutti i crismi.
Se un conforto può esserci, sta nelle ultime ore consapevoli di Danila Voltolina, trascorse in un letto d'ospedale accanto a un'altra donna di Chioggia, la 63enne che per fortuna sta guarendo e il cui grido alla vita era stato un simbolo della resistenza della città al virus: «Era dolce, ubbidiente, ricordo i suoi occhi azzurri», racconta la signora che si è voluta mettere in contatto con i parenti della 91enne scomparsa, forse per rivelare le sue ultime impressioni, parole, immagini indelebili.

Proprio oggi il sindaco Alessandro Ferro ha divulgato l'ultimo report proveniente dall'ULSS, che parla di 51 casi di positività nel territorio comunale clodiense dall'inizio dell'epidemia. Anche Rosolina entra nell'elenco delle città colpite da Coronavirus: questa mattina il Comune ha informato del primo caso.
La persona risultata infetta, con opportuno senso di responsabilità, ha provveduto a contattare immediatamente l'ULSS 5 non appena avvertiti i sintomi del Covid-19. L'Unità Sanitaria è prontamente intervenuta, ratificandone la positività a seguito di tampone: ora la stessa ULSS sta rintracciando tutti i contatti recenti della persona contagiata, per analogo screening.

Migliorano ancora, intanto, le condizioni di Don Massimo Fasolo, che da 14 giorni giace al reparto di Terapia Intensiva al policlinico di Padova: al parroco di Valli e Conche è stato tolto il casco di respirazione, ora ha solo due cannule per l'arricchimento dell'ossigeno. Il religioso 61enne risulta più lucido, presente e reattivo alle sollecitazioni dei medici, che sono soddisfatti. Progressi anche sotto l'aspetto neurologico, che dovrà riadattarsi gradualmente alla nuova situazione.

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