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lunedì 7 dicembre 2020

PUNTA GORZONE ANCORA UNA VOLTA ALLAGATA, ATTENDE DA SEMPRE LE OPERE DI DIFESA ALLE ANSE

Una situazione particolare riguarda Punta Gorzone, l'estremo lembo del territorio comunale clodiense che a ogni mareggiata, vento forte e maltempo subisce il ciclico allagamento fluviale. Ieri pomeriggio la zona tra Gorzone e Brenta, dove sono ubicate circa 60 abitazioni, è stata servita dai volontari della Protezione Civile di Chioggia che hanno cercato di far fronte all'alluvione in corso.
A Punta Gorzone si può accedere da un’unica arteria arginale di ridotte dimensioni: essendo in un territorio soggetto a fenomeni di subsidenza e soprattuto esondazioni, ha la necessità di interventi strutturali, a quanto risulta non ancora presenti nei programmi regionali. Più volte negli ultimi anni è stata al centro di episodi simili: nel febbraio 2014, complice l'acqua alta eccezionale e le condizioni atmosferiche avverse, il livello dell'allagamento aveva raggiunto 50 centimetri, con ingenti danni patrimoniali per gli abitanti, sgomberati da un'ordinanza comunale.
A fine ottobre 2018 ancora una piena del Brenta, a mezzanotte, aveva fatto preventivamente evacuare 15 residenze, con il sopralluogo dello stesso sindaco Alessandro Ferro. Pure in quella circostanza a mancare erano state le opere di difesa promesse e iniziate molti anni fa: l'acqua erode soprattutto le anse, facendo cedere una parte del terreno.
Anche lo sfalcio dell’erba, e il conseguente sradicamento della vegetazione residua, contribuisce allo stato di cose presente. Della questione si era occupato il consigliere comunale Beniamino Boscolo, interpellato dagli abitanti di Punta Gorzone, che aveva sollecitato il contatto fra il Comune e la Regione, impegnando l'amministrazione a valutare i bandi di finanziamento in proposito.

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