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martedì 30 novembre 2021
ESERCITAZIONE COMPLESSA ANTINQUINAMENTO IN MARE DELLA GUARDIA COSTIERA PRESSO IL GRUPPO “ADA” – ENI S.p.a.
lunedì 29 novembre 2021
"ELETTO" IL NUOVO CONSIGLIO METROPOLITANO: CHIOGGIA ZERO RAPPRESENTANTI
"FESTEGGIA" IL 25 NOVEMBRE ACCOLTELLANDO E ROMPENDO LA TESTA ALLA COMPAGNA
LUISA BALDO: DA VIGO A SANTAMARIA
Ieri a Corte Salasco si è tenuta la presentazione di due libri.
Luisa Baldo ha presentato il suo Da Vigo a Santamaria, nel quale racconta la riscoperta di angoli della nostra Chioggia attraverso il suo personale vissuto, attraverso i ricordi che quei luoghi riportano alla sua personale memoria. Poesie che sono nate in dialetto, più che in lingua italiana, per il ritmo che riecheggiava nelle loro rime. Oltre alle poesie due racconti, scritti anche essi in dialetto chioggiotto.
La presidente del gruppo Poeti Città di Chioggia ha fatto la presentazione al libro.
L’autrice lo propone proprio come se fosse una passeggiata lungo la città a rivivere i luoghi che, nei ricordi chi di ci è nato, conservano sempre un qualcosa di magico e di nostalgico.
venerdì 26 novembre 2021
LA CONFERENZA DEI SINDACI APPRODA A CHIOGGIA
In questo momento si sta tenendo in sala consiliare a Chioggia la Conferenza dei Sindaci del litorale Veneto. Si tratta del primo momento di aggregazione in presenza, dall’avvento del Covid e si è deciso di farlo proprio a Chioggia.
Presenti, oltre al sindaco Armelao, la presidente della Conferenza, sindaco di Cavallino Treporti, Nesta, oltre ai sindaci delle altre città della Costa e qualche assessore giunto in affiancamento.
Saranno due i temi più importanti della giornata per i quali si instaureranno due tavoli, uno riguardante la sicurezza e uno sulle problematiche legate alle concessioni balneari e alle direttive relative prese da parte del Consiglio di Stato. Al termine della Conferenza dei Sindaci sarà la volta degli imprenditori di entrare in aula e far sentire la propria voce.
mercoledì 24 novembre 2021
VISITA A ROMA DEL SINDACO ARMELAO. INCONTRI AL MINISTERO DELLE INFRASTRUTTURE PER LE CONCHE DI NAVIGAZIONE E AL MINISTERO DELLA DIFESA PER IL FORTE DI SAN FELICE. SUPER SODDISFATTO DAGLI INCONTRI.
domenica 21 novembre 2021
LA FONDAZIONE OPERA IMMACOLATA CONCEZIONE INTITOLA IL SUO PISTODROMO ALL’AGENTE DI POLIZIA MUNICIPALE MASSIMO BOSCOLO.
venerdì 19 novembre 2021
RINTRACCIATA LA LADRA MA I SOLDI DEL POVERO DANIEL SONO GIÀ STATI SPESI TUTTI
mercoledì 17 novembre 2021
RIPRESA DALLE TELECAMERE E RICONOSCIUTA È PAOLA PAGANIN LA LADRA DEL FUNERALE
martedì 16 novembre 2021
COME PROMESSO ARRIVA VENETO (linea 80) PASSERÀ PER VIA CAVOUR
lunedì 15 novembre 2021
CITTADELLA DELLA GIUSTIZIA CHIUSA AL PUBBLICO PER LAVORI IN CORSO
CONCA DI NAVIGAZIONE DEL MOSE: IL PD TRAMITE L'ONOREVOLE PELLICANI CHIEDE RAPIDI INTERVENTI AL GOVERNO
domenica 14 novembre 2021
NEL 70° ANNIVERSARIO DELL'ALLUVIONE DEL POLESINE, SI RICORDANO GLI ATTI DI CORAGGIO DEI CHIOGGIOTTI
sabato 13 novembre 2021
INVESTIMENTO DI 3,5 MILIONI PER AUMENTARE LA SICUREZZA DEL LITORALE DI ISOLAVERDE
GRANDE COME UN ORSO GENTILE E AFFETTUOSO CON TUTTI
venerdì 12 novembre 2021
A DUE ANNI DALL’ACQUA ALTA DEL 12 NOVEMBRE 2019 ANCORA NESSUN RISARCIMENTO
MANCATO QUESTA NOTTE IL GOMMISTA STOFFI DOPO TRE MESI DI COMA
L'ULSS 3 PORTA LA TERZA DOSE AGLI UTENTI DELLE ISOLE
giovedì 11 novembre 2021
MARCO DOLFIN (LEGA): TROPPO POCHI DUE ANNI LA PROROGA ALLE CONCESSIONI BALNEARI, ANCHE PE RLA PANDEMIA
mercoledì 10 novembre 2021
IL QUESTORE VICARIO VOMIERO IN VISITA A CHIOGGIA: SPOSTAMENTO DEL COMMISSARIATO?
lunedì 8 novembre 2021
MAGAZZINI DEL SALE , PATRIMONIO DIMENTICATO DI CHIOGGIA, CAPITALE DEL SALE
Le travi di sostegno sono probabilmente marce e non riescono più a reggere il peso della copertura. Quindi con molta probabilità sarà tutta la copertura a collassare.
Si tratta di una costruzione molto antica, sono stati costruiti non ieri, ma nel 1510.
Stiamo quindi parlando di un'opera architettonica che per quanto non sia di pregio artistico, è un manufatto che racconta la storia di Chioggia, sia per la vetustà sia per lo scopo a cui erano adibiti.
Ma informazioni sulla loro realizzazione e sulla loro architettura non ce ne sono, probabilmente in archivio ma non in biblioteca. Già dire che nella Biblioteca cittadina nessun volume ne accenni, e di volumi che parlano di Chioggia ne hanno, credo sia emblematico dell'importanza che è stata data al manufatto nel corso degli anni.
L'unica frase inerente, parla della dislocazione dei "magazzini del Sale, i cosiddetti "saloni" dislocati su un'isola bagnata dal Canal Lombardo". Forse in questo contesto, per magazzini del sale non si intendono neppure gli edifici, ma l'isola stessa, dove il sale veniva stoccato.
Edificato nei primi anni del 1500, il compendio fungeva da magazzini del sale la cui produzione ebbe largo seguito fino al secolo XVI. Dell’epoca la struttura conserva l’impianto originario dalla caratteristica forma a “tesone”, le caratteristiche costruttive e i materiali, per cui pietra d’Istria a contorno delle finestre e mattoni pieni faccia a vista e capriate lignee.
Sono una proprietà del demanio e questa, il 27 aprile di quest'anno aveva pubblicato una gara d'appalto promuovendo la manifestazione di interesse per affidare a un’azienda valutazioni tecniche, sostituzione delle coperture in cemento amianto con altre temporanee e messa in sicurezza dell’immobile. Scadenza del bando il 14 maggio, ma non sembra, visto il recente crollo che sia intervenuto qualcuno quindi il tetto in cemento amianto è quello che è crollato con tutti i rischi conseguenti per la salute pubblica.
Si tratta di un fabbricato con destinazione d'uso a fabbricato artigianale o magazzino artigianale con una superficie lorda di 1388 metri quadrati, ora libero e vincolato. Con una base d'asta di un milione e ventimila euro. Onesti nel definire lo stato manutentivo in cui si trova "pessimo".
Le saline, che furono motivo di guerra e brama di conquista nei confronti di Chioggia, l'avevano resa la capitale adriatica della produzione del sale nel periodo medievale.
Il ricordo di questa floridezza rimase vivo per molti anni dopo che produzione del sale cominciò la sua parabola discendente. Ma per anni continuò ad essere un vanto, per le autorità clodiensi, ricordare la nobiltà del ruolo che Chioggia aveva avuto nei confronti del Dogado. Ruolo che alla metà del millecinquecento si era ridotto a un lumicino, tanto che i guadagni spesso non riuscivano neppure più a coprire le spese.
Parlando dell’epoca attorno alla quale i magazzini del sale furono costruiti...
A Chioggia, in quegli anni, c'erano 234 coppie di saline, ma ben 166 di queste non venivano sfruttate.
Il magistrato al sale di Venezia aveva dato a Chioggia 2 ducati per ogni salina (500 ducati in totale) per ripristinare i danni prodotti dai marosi invernali. Ma molti tra i proprietari e i conduttori delle saline preferirono intascare il finanziamento ma senza investirlo nel sistemare le saline.
I proprietari delle saline cominciarono poi a ridurre le maestranze e la lavorazione del prezioso minerale divenne più frettolosa e scadente e il sale cominciò a perdere le sue qualità mentre si faceva avanti, pronto a sostituirlo, quello proveniente dall'Istria.
I 500 ducati non vennero più consegnati direttamente ai proprietari e ai concessionari, ma vennero consegnati direttamente al podestà che avrebbe dovuto controllare a chi elargirli.
Nel frattempo, alla fine di un'estate di quegli anni, uno dei provveditori di Venezia, venuto a controllare la produzione finì per gettare in acqua una parte del sale raccolto in quanto di pessima qualità.
Si cercò allora di incentivare proprietari e concessionari a produrre un sale di miglior qualità.
C'era il sale "fioretto", quello buono, e il "moro e negro" che si cristallizzava aderendo sul fondo delle saline, rivelandosi non commestibile e rifiutato anche dagli animali, e, alla fine dell'epoca del sale, fu il secondo dei due a venir maggiormente prodotto.
Tre furono quindi i principali motivi che portarono l'epilogo di un'epoca che ci vide "capitale adriatica del sale": la diminuzione della produzione di un prodotto di qualità, la mancanza di maestranze qualificate e il mancato utilizzo di molti impianti.
PRIMI 30 GIORNI (scarsi) DELLA NEO ASSESSORE AI LAVORI PUBBLICI ELISABETTA GRISO
Come sta vivendo questo primo scorcio del suo mandato?
Per me è un’esperienza nuova certamente, che mi gratifica per la stima in me riposta dal Sindaco e dal Consiglio. L’entusiasmo e la coesione della squadra scelta per la giunta mi sprona a dare il meglio di me.
Prima di tutto voglio esprimere i miei ringraziamenti per l’accoglienza ricevuta dai collaboratori dei miei referati.
Nel mio mandato desidero poter riportare con semplicità e concretezza la politica di nuovo tra la gente: il mio desiderio è che il mio impegno a servizio del bene comune possa diventare parte del sentire di tutti.
Parlare di progetti certamente è prematuro ma come intende muoversi?
Credo che prima di tutto sia importante conoscere la realtà della città e delle frazioni e le loro esigenze, lo stato dell’edilizia scolastica. Per quanto riguarda i rapporti con le frazioni abbiamo stabilito un calendario di incontri con i comitati delle stesse a partire da martedì 16 c.m.
Nelle scuole il sindaco saluterà una delegazione di studenti e in quell’occasione seguirà un primo confronto con le dirigenti dei plessi scolastici.
Tra le prime problematiche di Chioggia le chiedo notizie in merito al parcheggio in struttura dell’Isola dell’Unione. Come mai sono sospesi i lavori?
E’ un’opera iniziata dalla precedente amministrazione. I lavoro sono stati sospesi per l’irreperibilità del materiale afferente alla predisposizione dell’automazione del parcheggio come le casse automatiche, le sbarre e colonnine di accesso i dispositivi per i conteggi dei veicoli. Il ritardo è dovuto alle difficoltà legate alla congiuntura covid e al reperimento delle componenti necessarie.Quindi dottoressa i lavori non si sono fermati per correttivi da apportare o mancanza di soldi?
Il costo dei lavori è totalmente coperto e in merito ai correttivi, oltre a quelli già apportati nelle precedenti fasi di cantiere per lasciare spazio alla viabilità, non ne occorrono di ulteriori.
Data prevista per terminare l’opera e la sua inaugurazione?
Entro dicembre siamo fiduciosi che l’opera sarà completata sia della parte di automazione sopra menzionata che della piccola parte di sistemazione verde della passeggiata lungo-laguna.
Per quanto riguarda la Legge Speciale per Venezia lo scorso giovedì 4 novembre all’incontro con il Provveditorato OO.PP Triveneto, ed il Sindaco abbiamo discusso sulle principali linee guida di progetti per Fondi Legge Speciale e PNRR al MIT: grandi sono le opportunità che attendono la nostra città!
IBERNAUTI E IL METODO “WIM HOF - L’UOMO GHIACCIO”
Ieri gli ibernauti si sono ritrovati sul tratto di spiaggia antistante la diga per affrontare il mare di novembre, un mare tranquillo anche se l’aria rinfrescava.
Ieri, quinta uscita del gruppo che ama definirsi gli ibernauti, ha visto anche la partecipazione di una presenza femminile, evento che non accade di frequente.
La specialità segue il metodo di Wim Hof, conosciuto come uomo del ghiaccio, uno sportivo che affronta sfide a temperature gelide, ben diverse da quelle che affrontiamo d’inverno alla nostra latitudine.
Ha stabilito numerosi record mondiali nuotando sotto il ghiaccio e facendo una mezza maratona a piedi nudi sulla neve e deve il suo successo al metodo da lui ideato che consiste in una combine di esposizione al freddo, tecniche di respirazione e di meditazione. Con questo metodo è riuscito anche a rimanere sepolto nel ghiaccio oltre 1ora a 53 minuti, record che è stato comunque battuto già due volte.
Le ricerche fatte sul metodo Wim Hof, nel dettaglio sulle pratiche respiratorie hanno dimostrato che l'iperventilazione può aumentare la frequenza cardiaca e i livelli di adrenalina.
La meditazione e le pratiche comunque legate alla meditazione possono aiutare in qualsiasi situazione in quanto può potenziare le aree del cervello legate al controllo del dolore e degli stimoli dolorosi.
Non è consigliabile intraprendere la specialità che stanno seguendo gli ibernauti senza una adeguata preparazione, che deve consistere in prolungate esposizioni al freddo ma anche esercizi di meditazione e respirazione necessari perché il corpo accetti le situazioni estreme.
Il tutto sotto un controllo medico.
sabato 6 novembre 2021
I BANCHETTI DI BELL’ITALIA IN CORSO DEL POPOLO
Ieri, 5 novembre, è tornata in Corso del Popolo la manifestazione “Bell’Italia”, patrocinata dal Comune di Chioggia e promossa da ASCOM Confcommercio.
Realizzato da Explicom, l’evento ha portato in centro storico una quindicina di banchetti, meno di quelli che si sono snodati lungo il corso negli scorsi anni, per effetto della pandemia e per poter rispettare le distanze necessarie come misura anti contagio.
I banchetti hanno portato a Chioggia prodotti tipici delle varie regioni italiane, sia nel campo dell’enogastronomia che in quello dell’artigianato.
Per tre giorni le bancarelle si fermeranno in Corso offrendo assaggi e proponendo vendite delle tipicità loro vanto dalle 9 alle 20.
Questa mattina è stato simbolicamente tagliato il nastro tricolore delle inaugurazioni, un taglio che forse aprirà la pista a molti altri eventi in ambiti diversi e di diverso spessore culturale
La forbice è stata affidata all’assessore agli eventi Serena De Perini a fianco degli organizzatori. De Perini ha sottolineato l’impegno nel voler accogliere gli operatori della manifestazione data la voglia di normalità, seppur resta latente la consapevolezza che la pandemia non è ancora conclusa.
Per questo motivo occorre rispettare le norme di sicurezza, ha concluso, ringraziando le Forze dell’Ordine che hanno collaborato per organizzare l’evento aiutando nello stilare i protocolli di sicurezza.
Il responsabile della società Explicom, Davide Berton, ha affermato che è tanto l’entusiasmo di tornare a Chioggia dopo quasi due anni di fermo, con tanta voglia di lavorare.
L’autorizzazione è arrivata da qualche giorno e si è riusciti ad organizzarsi in breve. Un ringraziamento doveroso viene fatto all’amministrazione comunale per aver fatto il possibile perché la manifestazione potesse aver luogo.
L’evento sta avendo un buon successo, nonostante la bora. Ciò significa che la popolazione ha una gran voglia di tornare in piazza.
Alessandro Da Re, presidente ASCOM, ricorda che la manifestazione si svolge a Chioggia da nove anni e i chioggiotti hanno sempre risposto con grande partecipazione. Ed è un evento i sposa bene con la passeggiata tipica in centro storico, mostrando una vetrina delle tipicità regionali
Al taglio del nastro era presente, oltre il presidente di Ascom, Alessandro Da Re, e l’assessore De Perini, anche l’assessore alla cultura Elena Zennaro, il presidente della Pro Loco Chioggia Sottomarina, e il consigliere comunale di Cavarzere, Emanuele Pasquali.
MOSE: SICUREZZA PER LA CITTA’ RAGGIUNTA, SICUREZZA PER I PESCATORI QUANDO?
Oggi, sabato 6 novembre, si è tenuto un importante incontro tra le istituzioni e il mondo dei pescatori. Il fulcro dell’incontro è stato il Mo.S.E. e le conche di navigazione, il cui termine lavori sembra essere ancora al di là dell'immaginario e dell’auspicabile.
Ancora quando si doveva cominciare a buttare giù le prime pietre della mastodontica infrastruttura, unica al mondo, i pescatori erano stati invitati a vederne il modello e già al tempo, la prima difficoltà che era stata riscontrata era la possibilità di rientrare al porto in caso di barriere sollevate.
Il porto rifugio e le conche di navigazione sarebbero dovute essere la prima opera compensativa a vedere la luce, prima ancora del Mo.S.E. stesso, vista la loro fondamentale importanza, ma sono passati anni, il Mo.S.E. è funzionante ma la conca di navigazione di cui si era segnalata a suo tempo la necessità e la priorità non solo non è ancora finita ma addirittura il cantiere è desolatamente fermo e non è noto nessun crono programma.
All’incontro odierno i pescatori hanno elencato tutte le difficoltà che sono sorte dalla prima volta che il Sistema Mo.S.E. è entrato effettivamente in funzione, circa un anno fa, nonostante non sia completo e nonostante non sia ancora stato effettivamente collaudato.
Il fatto che abbia funzionato e protetto dalle acque alte in più di un’occasione, ha fatto sì che lo straordinario diventasse ordinario e che quindi il protocollo per la sua messa in funzione sia stato messo in atto direttamente da Roma, con lo scopo di salvaguardare i centri storici, funzione per la quale il sistema è nato, dimenticandosi però di istituire un tavolo di confronto con tutti coloro che dal suo funzionamento vengono coinvolti.È stato quindi deciso quando sollevarlo, e per quanto tempo, in base a quale forbice di innalzamento delle acque ma sembra che ci sia dimenticati delle esigenze delle attività che dipendono dalla navigabilità del porto.
Ed ecco quindi la riunione odierna dove le problematiche sono state esposte sottolineando un punto in modo particolare: la sicurezza.
Chi decide che le paratie devono essere sollevate sembra abbia dimenticato che ci potrebbero essere uomini in mare, ha dimenticato che se l’acqua viene spinta probabilmente le condizioni meteomarine non sono ottimali, e ha dimenticato, o forse proprio non lo sa e non se ne rende conto, della situazione di pericolo che un battello si ritrova ad affrontare se non può tornare all’interno di un porto sicuro quando le condizioni meteo diventano ostriche. E ciò vale per motopescherecci grandi e ancor di più per quelli piccoli , che potrebbero trovarsi ad affrontare situazioni di reale pericolo.
Si parla tanto di sicurezza, di presidi per potersi proteggere e poi si lasciano uomini in balia del maroso, con il rischio che qualcuno si possa fare male e non ci sia una possibilità rapida per portarlo a terra, solo perchè manca il primo presidio, quello che doveva essere presente in questo frangente: le conche di navigazione.
Per la loro realizzazione, anche cominciassero oggi gli interventi per la loro costruzione, servirebbero due anni, ma i lavori non cominceranno oggi, neppure domani. Le attività del Mo.S.E. non sono in ritardo, sono bloccate e la realizzazione delle conche è ancora in embrione. I pescatori non possono aspettare. Non hanno la possibilità di prendersi questo lusso. Ci sono armatori che devono pagare i debiti fatti per l’acquisto del battello e non possono permettersi che sia il Mo.S.E. ad impedirgli di andare a guadagnarsi il pane, soprattutto quando c’è l’incertezza sul suo sollevamento.Infatti chi decide quando sollevare le paratoie non lo fa spesso con netto anticipo, è capitato che la comunicazione inerente arrivasse un’ora prima della chiusura dei canali, o che arrivassero 4 comunicazioni diverse in un breve arco di tempo. Senza contare che quando le barche sono in mare le comunicazioni proprio non arrivano a causa della mancanza di campo. In tal caso, la mancata ricezione del messaggio riportante l’orario della chiusura della bocca di porto, potrebbe trasformarsi in tragedia se chi rientra lo deve fare con urgenza a causa delle condizioni meteo marine, le quali, ci insegnano, possono cambiare anche molto velocemente.
Due punti quindi di discussione, la sicurezza che potrebbero dare le conche di navigazione, che ora agli armatori, responsabili per il proprio equipaggio, manca e il secondo le informazioni fuorvianti.
Serve un tavolo attorno al quale possano sedere tutti coloro che sono coinvolti dal sistema Mo.S.E. a cominciare proprio dai pescatori i quali conoscono tutte le problematiche del loro settore, vivendole sulla propria pelle ormai da anni.
Un tema trasversale quello che vede la necessità di sostenere e appoggiare il settore della pesca, in quanto, non solo costituisce una buona parte del PIL nazionale ma perché la sua economia può dirsi l’ago della bilancia dell’economia clodiense, che su questo ha le proprie basi.
Ora, nell’immediato serve un documento col quale Armelao possa bussare alle Istituzioni e chiedere ascolto. La pesca si dovrà unire per poterlo fare, al di là delle associazioni di appartenenza, al di là della concorrenza.
Se necessario si andrà a Roma, ha affermato il sindaco, e se sarà necessario si andrà a Bruxelles.
È inammissibile abbandonare gli uomini in mare e non si deve neppure pensare di correre questo rischio per causa del Mo.S.E.
All’uscita dalla riunione non tutti i pescatori erano convinti dell’efficacia delle misure che si intendono intraprendere, molti gli sfiduciati. Qualcuno si è lasciato sfuggire un “Tante belle parole e poi?...”.