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sabato 19 marzo 2022

SBARRAMENTO PER IL CUNEO SALINO - STRUTTURA STRATEGICA, FORSE DA RIVEDERE


Ospiti della II commissione consiliare di ieri pomeriggio, presieduta dal consigliere Marcellina Segantin, inerente lo sbarramento per il cuneo salino Assalone Giovanni, del Provveditorato interregionale per le opere pubbliche del Triveneto e Vettorello Stefano del Consorzio di Bonifica Adige Euganeo oltre alle associazioni territoriali che dallo sbarramento sono interessate, quali le aziende agricole del territorio, i presidenti dei comitati delle frazioni al di là del Brenta e i titolari delle darsene che si trovano lungo l’asta del fiume. 

Lo sbarramento per il cuneo salino costituisce un’opera strategica anche per la viabilità come collegamento alle frazioni come riconosce lo stesso assessore Griso, la quale dopo incontri col Magistrato alle Acque, aveva dato dei tempi di inizio lavori poi slittati per vari motivi. 

Il provveditorato alle Opere Pubbliche con il Comune di Chioggia, la Regione Veneto, il Consorzio di Bonifica avevano dato vita a un’intesa.

Da quanto ci sono stati primi accordi è però passata una dozzina d’anni e ora siamo alla scadenza della seconda proroga che sarà a luglio ed è ancora tutto bloccato, anche a causa degli espropri e dell’opposizione che è stata fatta ai lavori dalle darsene che si trovano a valle rispetto al progetto dello sbarramento e che si sentirebbero penalizzate dalla sua realizzazione.

A distanza di così tanto tempo e con l’aumento dei prezzi delle materie prime e la difficoltà di reperirle, la ditta appaltatrice non riesce a mantenere gli accordi presi se non a discapito di un aumento per la realizzazione dell'opera che allo stato delle cose potrebbe non essere congruo agli occhi delle ditte che hanno perso il bando. 

Una soluzione potrebbe quindi essere rimettere l’opera in gara con la conseguente dilatazione dei tempi di studio e di realizzazione.

Quello che afferma Vettorello del Consorzio di Bonifica è che il ponte era nato come una semplice passerella con funzione di sbarramento al cuneo salino. Questa era la funzione principale, a vantaggio dell’agricoltura.

Il voler trasformare successivamente lo sbarramento in una strada, volendo realizzarla tra l'altro dove l’alveo è più ampio, anziché dove era più stretto come si era pensato di fare inizialmente, ha fatto lievitare il costo dell’opera. Ma la disponibilità degli enti per la realizzazione dello sbarramento continua a essere valida a 360°.

Il contributo del Comune di Chioggia andrebbe a coprire in quota percentuale, a quanto afferma il dirigente Stefano Penzo, la spesa necessaria per trasformare la passerella in una strada con pista ciclabile. Si tratta di circa 4 milioni di euro che sono sempre inseriti nel bilancio.

Durante il dibattito i due ospiti hanno rassicurato ripetutamente che nulla è perso ma che si devono seguire delle procedure diverse a seconda dello scenario che si prospetta. 

Secondo il consigliere regionale Dolfin la priorità è lo sbarramento per il cuneo salino, non la strada, cuneo che si può benissimo di realizzare più a valle e dove l’alveo è più stretto.

Se si parla di strategia per la viabilità, la strada eventuale dovrebbe essere un proseguo del Lungomare verso Isola Verde, non in alte sedi.

L’opera andrà fatta, sottolinea, solo se ci saranno i fondi a copertura, in caso contrario non va neppure cominciata, ribadendo che la struttura nasce dalle esigenze del mondo agricolo.


Tra gli invitati intervenuti a perorare la causa sbarramento si o sbarramento no, il primo a intervenire è stato un nervoso Marino Masiero, il quale è giunto in rappresentanza delle sei darsene che vedono lesi i propri diritti, l’unico tra quelli che hanno parlato a dirsi contrario allo sbarramento, il quale ha ammesso di essere la causa di questa attesa decennale. 

Ha lamentato di essere rimasti da soli a difendersi senza il sostegno di nessuno, ma di farlo in modo lecito, dopo che la realizzazione delle darsene ha avuto il benestare di comune, regione e provincia. Le darsene servono un migliaio di barche, la maggior parte delle quali, nel caso in cui fosse realizzato lo sbarramento, cambierebbero porto. Alle darsene è sufficiente avere l’accesso al mare per poter lavorare, ma il rischio, con lo sbarramento, è di trovarsi all’interno del catino. 

Si tratta di una situazione drammatica per la quale serve una soluzione e a questo punto spetta alle istituzioni trovarla, a quanto afferma Masiero.

Tra l’altro ci sono ancora due cause in corso, e, per difendere le proprie attività i titolari sono disposti ad arrivare, se necessario, in Europa, soprattutto in quanto è proprio dall' Europa che si stanno spingendo le vie d’acqua, mentre a Chioggia, sostiene Masiero, si cerca di precluderle.


I rappresentanti del settore agricolo sollecitano la realizzazione dello sbarramento, la salinizzazione dell’acqua che si interna per chilometri rischia di rendere non fertili i terreni. Ne va della sopravvivenza di imprese agricole, fatto gravissimo soprattutto in questo contesto storico in quanto si cerca di ripristinare la sovranità alimentare dei territori e per farlo l'agricoltura è essenziale. Produrre deve essere il mantra.  

Uno dei motivi per cui il progetto ha causato difficoltà è che, dall'idea iniziale è stata cambiata la progettualità dello sbarramento, e ora bisogna trovare la collocazione più adatta per realizzare una struttura che non vada a danneggiare le attività preesistenti.


L’utilità della struttura è ravvisabile anche da un punto di vista turistico, volendo realizzare percorsi cicloturistici che arrivino al Delta, come richiede il settore turistico attualmente. 


Al termine della commissione la parola è stata data al sindaco che ha voluto specificare l'iter che si è seguito, e il percorso che si dovrà attuare ora con i leciti dubbi che per commissionare l’opera è necessario fare le cose in regola, senza rischiare di incorrere in eventuali ricorsi. Si deve capire la strategia migliore per la realizzazione dell’opera, che va accelerata. 

Ora ci sono i fondi del PNRR a cui si potrebbe attingere, e sono molti i punti da rivedere in fase di progettazione.

Il sindaco Armelao ha ribadito di essere il sindaco di tutti e che farà il possibile per tutelare gli interessi di tutti gli attori coinvolti , dando la priorità al territorio per il quale la struttura è fondamentale.


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