Si tratta di cibi per la cui coltura si adoperano prodotti chimici sulla cui sicurezza ora non ci sono conferme, trattandosi di un’esperienza ancora troppo giovane per poter giungere a conclusioni diverse.
La tutela della salute non sembra quindi essere garantita. Tra l’altro si tratta di prodotti ottenuti sulla base di brevetti e tecnologie di alto costo nelle mani di pochi investitori multinazionali e ciò può avere ripercussioni sociali ed economiche.
Il sistema Nutriscore, sistema di etichettatura promosso dalla Francia per essere adottato a livello europeo nell’ambito Farm to fork (dalla fattoria alla tavola) punisce prodotti ad alto livello qualitativo, genuini, quali quelli che sono parte integrante della dieta mediterranea e della tradizione agroalimentare italiana, favorendo prodotti anche di pessima qualità.
Non fornisce inoltre le informazioni necessarie per distinguere la salubrità dei prodotti alimentari.
Coldiretti ha promosso una petizione contro il cibo sintetico i cui contenuti sono condivisibili in quanto il timore reale è che le specificità territoriali, distintive e tradizionali vadano perse.
Lo stesso Ministero dell’agricoltura e della sovranità alimentare sostengono la contrarietà nazionale alla diffusione del sistema Nutriscore.
Alla petizione di Coldiretti contro il cibo sintetico aderisce quindi il Consiglio Comunale impegnando lo stesso sindaco a inoltrare il documento di adesione alla Giunta Regionale e al Presidente della stessa per adottare i provvedimenti che possono sostenere la petizione di Coldiretti utilizzando i mezzi necessari per arrivare al governo centrale contrastando il sistema Nutriscore,
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