La mattina scorsa ho deciso di intervenire a seguito di un articolo pubblicato sia sul Gazzettino sia su La Nuova Venezia, in cui il presidente dell'Avis di Chioggia, il signor Nevio, aveva lanciato un appello ad ACTV affinché” non ostacolasse” le donazioni di sangue da parte dei dipendenti.
Prima di esprimere il mio giudizio, desidero sottolineare che la mia opinione potrebbe essere influenzata da alcune situazioni che conosco bene. Mi riferisco, ad esempio, al periodo delle elezioni, quando i dipendenti ACTV di Chioggia si assentano in massa per svolgere la funzione di rappresentanti di lista. Questa situazione causa inevitabilmente problemi al servizio di trasporto a Venezia.
Detto ciò, desidero precisare che non ho alcuna intenzione di sminuire la professionalità e l'impegno dei dipendenti ACTV, molti dei quali sono miei amici personali. Come utente, ho spesso apprezzato l'impegno con cui operano sia sugli autobus che sui vaporetti. Abbiamo avuto l'opportunità di sentire qualcuno della direzione di ACTV, e come sospettavamo, ci hanno confermato che non c'è alcuna volontà di ostacolare le donazioni di sangue. Evidentemente, è previsto per legge che i dipendenti abbiano il diritto di prendere un permesso per tale scopo.
Tuttavia, questo permesso deve essere gestito insieme ad altre richieste di permesso, sia per rispetto verso gli altri dipendenti di ACTV che ne hanno bisogno (ad esempio, per malattia o per partecipare a matrimoni o altri eventi importanti), sia per rispetto dell'utenza. Il problema non è la richiesta del permesso per donare il sangue, ma piuttosto la richiesta simultanea da parte di molti dipendenti.
Abbiamo appreso, inoltre, che durante le festività particolari, come il Redentore, il Natale o il Capodanno, si registra un picco di richieste di permesso.
È vero che la legge prevede un giorno di riposo per chi dona il sangue, ma è altrettanto vero che non è necessario prendere un permesso specifico per donare il sangue; è possibile farlo tranquillamente nei giorni di riposo, senza creare alcun problema né per ACTV, né per l'utenza, né per i colleghi.
Donare il sangue è un'azione nobile che può essere compiuta anche al di fuori dell'orario di lavoro, senza interferire con le normali attività lavorative. Inoltre, offre l'opportunità di sottoporsi a controlli sanitari regolari, a beneficio sia dei donatori che di coloro che ricevono le trasfusioni. Non tutti hanno bisogno di un permesso per donare sangue puntualmente ogni tre mesi, ma è importante che le donazioni vengano effettuate in modo responsabile e senza arrecare disagi all'azienda e agli altri dipendenti.
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