Socogas non ci sta e passa all'attacco. Era prevedibile che, dopo la nota della Sovrintendenza che ha obbligato il Comune a sospendere i lavori di costruzione del deposito gpl per l'assenza di autorizzazione paesaggistica, la società di Fidenza preparasse un ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale: l'atto è in via di perfezionamento, dal momento che è stato chiesto un accesso alla documentazione inviata dalla Sovrintendenza. Nel ricorso, l'azienda diretta da Giampaolo Zucchi è intenzionata a chiedere anche il risarcimento degli ingenti danni che lo stop ai lavori comporta: si parla di circa 350mila euro al mese. In questi giorni comunque Socogas ha proceduto alla messa in sicurezza del cantiere, per stabilizzare quanto fatto finora, prima di ottemperare all'ordinanza di sospensione. Si sta per aprire così un altro capitolo della vicenda infinita, nonostante l'ordine del giorno approvato ieri dal consiglio comunale chieda al Ministero per lo Sviluppo Economico di non concedere una proroga al completamento dell'impianto, precedentemente fissato per il 26 maggio e che Costa Bionergie aveva già provveduto a chiedere agli uffici romani. Durante la seduta di ieri sera è emerso anche che allo stato degli atti manca pure il rapporto di sicurezza previsto dalla direttiva Seveso III. La parola ora passerà al TAR, una volta che Socogas avrà indirizzato il suo ricorso: e c'è da scommettere che non sarà certo l'ultima.
venerdì 12 maggio 2017
5 commenti:
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ma scusate, ma se la sovrintendenza dice che manca l'autorizzazione ambientale, ma perché la socogas non la chiede? se fosse vero che l'autorizzazione già ottenuta per 1000 mc vale per 10000 mc, non dovrebbe avere problemi a ottenere un atto che dica "non serve una nuova autorizzazione, perché già ne esiste una".
RispondiEliminaCerti commenti fanno cascare le braccia.
EliminaL’autorizzazione della Salvaguardia (per conto della Sovrintendenza) a suo tempo ottenuta riguardava in DISTRIBUTORE DI NAFTA per mc. 1.350 (metri cubi milletrecentocinquanta) a servizio bunkeraggio per rifornimento delle navi del porto.
Qui stiamo parlando di un nuovo impianto per deposito di GPL (Gas da Petrolio Liquefatto) da 9.000 (metri cubi novemila) + quelli già autorizzati.
Come a dire che ho un’autorizzazione pere fare una villetta per deposito di vernici e chiedo anche di realizzare un condominio 6 volte più grande contenente esplosivo, fra l’altro proibito per legge.
Infatti, nella laguna di Venezia, attraverso la Legge Speciale, sono vietati nuovi insediamenti di stoccaggio di carburanti.
in realtà il commento più sopra dice la stessa, solo che lo dice con una presa in giro, forse un po' troppo sottile.
EliminaSarebbe opportuno che il comune chiedesse a Lor signori un equo indennizzo per danno ambientale e di immagine di almeno una decina di milioni. In secondo luogo che chiedano ció che vogliono che tanto non hanno ragione.
RispondiEliminaBravi a chiedere i danni visto che hanno trovato gli allocchi
RispondiEliminache in quattro e quattroto gli hanno quasi regalato gli spazi per realizzare il cantiere in autonomia.
Come mai questi Signori non sono andati a Ravenna nella loro bella Regione Emilia Romagna?
Perche' avrebbero trovato certamente piu' difficolta' sia burocratiche che logistiche.
Un conto e' dialogare con un Ente Porto come quello di Ravenna che impone costi piu' alti per uso degli spazi e certamente obbliga l'uso delle maestranze portuali locali per effettuare attivita' nell'ambito portuale, un altro conto e' quello di venire a Chioggia e parlare con uno / due dirigenti dell'ASPO e ottenere facilmente spazi portuali con annessi e connessi senza tener conto delle maestranze locali e dei problemi che un impianto del genere provoca all'interno della laguna di Venezia. a due passi dalla citta' di Chioggia.