Emergono nuovi dettagli sulla tragica fine del giovane Riccardo Bellemo, annegato domenica in laguna durante un bagno con gli amici. I quattro ragazzi si stavano tuffando da un'imbarcazione, in particolare da uno spingitore per le chiatte, e non da un pontile come riferito nei primi momenti: il fatto è accaduto attorno alle ore 16.30. Nella zona c'erano comunque altre barche, e i testimoni parlano di un'acqua torbida, nella quale non si vedeva niente. Alla domanda insoluta, ovvero come sia stato possibile che un giovane atleta come Riccardo abbia trovato la morte là sotto fra le correnti, vien fatto di pensare che una volta inabissatosi dopo il tuffo, il ragazzo abbia faticato a riemergere alla luce del sole, uscendo dall'acqua, e sia rimasto invece intrappolato sotto la chiatta senza saperne uscire, proprio in virtù dell'acqua scura che non permetteva di vedere la superficie. La circostanza è avvalorata dal fatto che i sommozzatori dei vigili del fuoco lo hanno rinvenuto direttamente alla prima immersione, proprio sotto l'imbarcazione da dove si era tuffato per l'ultima volta.
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