Con riferimento all’articolo di stamane riguardo le condizioni del porto di Chioggia, il presidente della cooperativa Impreport - Compagnia Lavoratori Portuali, Cristian Gianni, attraverso una nota obietta e precisa quanto segue. «Preliminarmente, mi vedo costretto a lamentare la non correttezza dei dati forniti in merito alle situazioni ed alle retribuzioni dei soci-lavoratori della Impreport. La cooperativa, per fare fronte alla perdurante situazione di crisi causata dalla carenza di occasioni di lavoro, ha dovuto effettivamente adottare -nel rispetto delle vigenti prerogative di legge- dei provvedimenti necessari per ridurre tutti i costi aziendali, compresi quelli del lavoro. Ma non corrispondono assolutamente al vero le circostanze, riferite nel video-servizio e riportate nell’articolo come dichiarazioni del sig. Alfredo Calascibetta, secondo cui “i soci di Impreport si sono diminuiti lo stipendio fino a 500 euro al mese, senza tredicesima, quattordicesima né ferie"». Gianni rileva che «i soci-lavoratori della Impreport –nonostante lo stato di crisi aziendale– percepiscono retribuzioni dignitose ed adeguate alla qualità ed alla quantità di lavoro attualmente svolta, nell’ordine, mediamente, di ben oltre il doppio del modesto importo indicato nell’articolo. I soci-lavoratori, inoltre, percepiscono (sia pure in misura lievemente ridotta) sia la tredicesima che la quattordicesima mensilità contrattualmente previste e godono appieno dei giorni di ferie annualmente maturati e contrattualmente spettanti; il tutto può essere all’occorrenza agevolmente documentato».
Continua il presidente di Impreport: «Ciò posto, quale rappresentante di una cooperativa attiva da diversi decenni nel campo delle operazioni portuali nel porto di Chioggia, in continuità con l’operato della storica Compagnia Lavoratori Portuali di Chioggia, non posso esimermi dall’esprimere la condivisione degli ulteriori contenuti dell’articolo nonché del video-servizio, nelle parti in cui si dà correttamente atto della grave e perdurante situazione di crisi dei traffici portuali che da anni attanaglia lo scalo clodiense, dello stato di oggettiva difficoltà attraversato da tutti gli operatori del porto di Chioggia, in particolare dei lavoratori dell’intero indotto marittimo-portuale». In tal senso, Gianni si unisce «agli auspici rappresentati dal sig. Calascibetta in merito allo sfruttamento delle enormi potenzialità del porto di Chioggia attraverso il potenziamento delle relative infrastrutture e, soprattutto, l’escavo dei fondali, passaggio necessario per garantire l’approdo di navi (anche da crociera) con un pescaggio maggiore di quello attuale, nella prospettiva di rilancio del porto di Chioggia sotto la guida della Autorità di Sistema Portuale. Sempre disponibile ad un confronto costruttivo sul tema così delicato», conclude la nota di Impreport.
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