martedì 19 settembre 2017

PIANTATI NUOVI ALBERI (ANCHE DA FRUTTO) ALL'OSPEDALE DI CHIOGGIA, DOVE SI COLTIVA L'ORTO SINERGICO

Gli operatori dell’ospedale di Chioggia hanno il pollice verde. Lo dimostra l’attenzione che c’è attorno all’area ospedaliera: negli ultimi anni infatti sono stati piantati circa un migliaio di nuovi arbusti e una ottantina di alberature grazie alla collaborazione che la Ulss ha instaurato con la cooperativa sociale Giotto Cooperativa. Tra le alberature si ricordano gli aceri, le magnolie, gli oleandri, le robinie, il pero, la quercia, il frassino, il platano, a cui si aggiungono arbusti come la ginestra, il ligustro, il calicanto, il melograno e molti altri ancora. Una cura e una attenzione del verde che recentemente è stata anche caratterizzata dalla etichettatura delle piante stesse, a cui ha partecipato in parte anche il direttore generale Giuseppe Dal Ben: ogni pianta cioè presenta una etichetta che indica sia il suo nome volgare che quello scientifico. Un’idea promossa dalla direzione generale che ha il doppio obiettivo di promuovere la cultura ed il rispetto del verde e puntare sull’accoglienza dei cittadini non solo curando l’interno delle mura ospedaliere, ma anche l’esterno con la creazione di un’area paragonabile ad un giardino che si mantiene bello grazie ad una attenzione perpetuata nel tempo.
Un progetto che si riallaccia quello presentato questa estate sull’orto sinergico: una coltivazione alternativa, rispettosa della natura, che ha una valenza sociale perché a prendersene cura sono sei ragazzi seguiti dal Centro di Salute Mentale del Distretto di Chioggia. Nell’orto sinergico, nato grazie alla collaborazione tra la Ulss 3 e la cooperativa Giotto, vengono coltivati soprattutto prodotti veneti e locali: piselli, patate, cipolle bianche, sedano, pomodori a ciliegia, mais, melanzane tonde e lunghe, ma anche aromi come la salvia, il basilico, la menta alpina. Rispetto all’orto tradizionale, quello sinergico prevede la convivenza di piante che promuovono l’autofertilità. Inoltre la sua coltivazione viene fatta in maniera naturale, senza fertilizzanti, avvalendosi della cosiddetta pacciamatura, ossia di un composto di foglie e paglia che protegge la superficie da coltivare e la preserva anche dagli sbalzi climatici. Sempre a protezione delle verdure e della frutta che vi crescono, si sono aggiunti anche i ricci che di notte si muovono liberamente all’interno dell’orto liberandolo dalle lumache.

Nessun commento:

Posta un commento

Per inserire i commenti (purtroppo) è necessario inserire un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, in quanto arrivano centinaia di commenti spazzatura con proposte oscene e non riusciamo più a gestire. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.