sabato 1 settembre 2012

MORIREMO VENEZIANI O PADOVANI?

Leggendo i giornali di ieri sembrerebbe che, finalmente, il processo per definire la nuova istituzione denominata CITTA' METROPOLITANA stia prendendo velocità, tanti erano gli articoli e gli interventi di molti dei 44 sindaci che avevano partecipato alla prima riunione sulla città metropolitana organizzata dal sindaco di Venezia, Giorgio Orsoni e dalla presidente delle provincia di Venezia, Francesca Zaccariotto. A dire il vero, leggendo i giornali, la confusione è TANTA...alcuni sindaci si sono espressi nettamente contrari all'adesione, altri contentissimi, altri ancora possibilisti. Abbiamo voluto ascoltare il parere del presidente della commissione statuto, il consigliere regionale CARLO ALBERTO TESSERIN che molto probabilmente è la persona più titolata a dire qualcosa e, francamente, anche ascoltando il suo intervento, pur dichiarandosi favorevole alla città metropolitana mette in fila una serie di dichiarazione emblematiche che mettono all'erta...ma insomma converrà alla seconda città della provincia di Venezia entrare in questa benedetta città metropolitana? Tesserin ringrazia il sindaco di Chioggia, l'avvocato Giuseppe Casson , che non ha caso alla riunione di giovedì scorso ha posto una domanda significativa: " Sarebbe disposto il sindaco di Venezia a rinunciare al diritto di veto?" Con l'attuale proposta di legge, il capoluogo sarebbe dotata di un diritto di veto permanente che le consentirebbe di dettare legge quasi come " un imperatore" come dichiara lo stesso Tesserin...e allora? Ascoltiamo bene l'intervento di Tesserin.

2 commenti:

  1. No assolutamente con Padova,ed altrettanto No con Venezia,in quanto Chioggia ed il suo problematico territorio avrebbe sempre pochissima considerazione. Si invece all'unione del territorio costiero-adriatico con la creazione delle spiagge Clodiensi-Polesane,e di tutto il suo indotto,compreso la pesca e l'ittiturismo,e l'agricoltura,e le piccole imprese che sicuramente porterebbero lavoro e benessere a queste zone ora dimenticate da Venezia e dalla regione Veneto.

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  2. Mi è stato chiesto da più parti cosa ne penso della questione "città metropolitana con Venezia" o "passare sotto Padova". Premesso che il mio pensiero non conta nulla e che ho firmato senza alcun indugio la richiesta di passare sotto Padova, ( più per alzare l'attenzione che per convinzione ), io credo che ci siano molte sfaccettature degne di approfondimento. Ho ascoltato i pareri di entrambi i nostri Consiglieri
    Regionali e anche quelli di altri esponenti sia della società civile che della politica, tra i quali ovviamente, Pino Penzo. Credo che la cosa più importante accaduta in questi giorni sia stato il grande risalto dato alla questione, al di là di come andrà a finire e di questo va dato atto all'estensore della petizione e ai tanti amici che hanno raccolto le firme di aver fatto un lavoro utile alla Città. Una scelta così importante, a mio parere non può essere nè delegata ad altri nè sottostimata. Aggiungo anche che ancora una volta il co
    nfronto è l'unica via per le scelte migliori. Il futuro della Città Metropolitana o della Provincia di Padova allargata è il nostro futuro in termini amministrativi, politici e socioeconomici. Io ci starei volentieri a far parte della "Città di Venezia" ad alcune condizioni essenziali tra le quali : una strada di accesso al futuro capoluogo che permetta di percorrere i 25 km che ci separano in 25 minuti, una ferrovia diretta con Venezia ( quale sarebbe se no, la qualità di una Città Metropolitana senza un collegamento tra i suoi quartieri appunto "metropolitano" ? ), un progetto condiviso ed omogeneo di portualità sia mercantile che turistica, di sanità pubblica, di rilancio dell'occupazione, di cultura, di manifestazioni, di spettacolo, di promozione mondiale e di tanto altro ancora. La questione del veto su decisioni da prendere, riservato al " nuovo Doge " non mi piace affatto e ha fatto bene il sindaco Giuseppe Casson a porre la questione come una grande difficoltà da risolvere. Per il resto credo che solo il nome di Venezia nel mondo abbia talmente tanti vantaggi che disfarsene sarebbe sbagliato. Purtroppo di buone intenzioni sono piene le fosse, quindi o la garanzia di avere quello che manca a Chioggia avviene attraverso uno statuto pre-ordinato e certo, ( sottoscritto prima di entrare a far parte della città metropolitana ), oppure vale la pena di pensare di risolvere i nostri problemi con interlocutori istituzionali disponibili a fare una piattaforma comune di sviluppo infrastrutturale, oramai non più procastinabile per Chioggia. Vale a dire Padova o Rovigo. Con grande pragmatismo, serenità e il minimo sentimento possibile. Solo così usciremo dalle barene. Marino Masiero

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