sabato 20 luglio 2013

CA' LINO INDIGNATA: NON SIAMO NOI LA BANDA BASSOTTI

Noi non siamo quelli che si nascondono dietro un dito, l'avevamo detto che quel riferimento " la banda bassotti" sul tazebao degli amici delle darsene era offensivo e irriguardoso verso chi è convinto ( e difende) la realizzazione dell'opera di protezione dal cuneo salino con annesso ponte con conseguente miglioramento della viabilità ( e della sicurezza per i mezzi di soccorso) di isola verde e della frazione di Ca'Lino. Oggi pomeriggio ci ha chiamato la signora Cristina Ferrara MOLTO amareggiata per quel accostamento alla banda bassotti di " walt disney " memoria: " La banda bassotti erano dei ladri, perché dobbiamo essere equiparati a dei ladri? Mi marito fa parte del comitato di Ca'Lino, ho perso un fratello in un incidente stradale sulla romea, non ho il diritto di manifestare anch'io per chiedere che venga realizzata un'opera che migliorerà la viabilità? " E quando è andata a chiedere direttamente spiegazioni alle persone al gazebo a chi era riferito quel " banda bassotti" le risposte sono state, a suo dire, molto vaghe. Effettivamente, l'amico Masiero non ce ne voglia, considerando che è stata sporta denuncia per diffamazione al consigliere comunale Beniamino per aver risposto in un determinato contesto " sei logorroico " e " ti fai le paranoie" ...francamente, accostare a chi è convinto dell'opera alla fumettistica banda bassotti ci sembra una caduta di stile, le darsene fanno bene a difendere i loro legittimi interessi ALTRETTANTO bene fanno chi è convinto dell'utilità dell'opera.

5 commenti:

  1. si e' scritto e parlato molto su questa vicenda. e' difficile spiegare tutto in poche righe, anche perche' una sola parte in gioco, e mi riferisco alle darsene, e' entrata in campo con un fair play assai discutibile, attaccando tutto e tutti, tirando colpi e offese a chiunque e gridando alla persecuzione non appena qualcuno si fosse appena permesso di fare qualche osservazione. il post della gentile cittadina di Ca'Lino e' significativo di questo clima. Speriamo davvero che prima o poi emergano le tante contraddizioni messe (letteralmente) in piazza dai manifestanti che osano mandare frecciatine persino nei cofronti di chi ha pianto dei morti in Romea. forse qualcuno, invece di insultare e rovinare l'immagine della citta' con un accampamento indegno e pietoso, dovrebbe avere piu' rispetto per tutta la comunita' che vuole e pretende un'opera pubblica di importanza storica. La trasparenza che si pretende va dimostrata, caro M.M.!

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  2. e una cosa vergognosa che si permetta di dire e di fare delle cose prendendo ingiro le persone.LE persone che stanziaono sotto il comune dovrebbero vergognarsi sono senza pudore si nascondono dietro ad un senso civico al dir poco iniscutibile ...

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  3. Andrea! cambio argomento perche' mi giunge una new clamorosa: la Corte dei Conti di Venezia ha emesso la sentenza di condanna in primo grado per danno erariale nei confronti di Romano Tiozzo, la sua giunta (Riccardo Rossi compreso) ed il suo segretario generale Natale: 280 mila euro da restituire (240 per iil solo ex sindaco) per gli indebiti stipendi d'oro dell'allora capo di gabinetto Piero Gallimberti.

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  4. correggo parzialmente l'ultimo commento dell'"attento" lettore: non si tratta di condanna ma di citazione in giudizio. L'udienza ci sara' in ottobre, e vedremo come andra'...

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  5. E’ come se ci fosse una sorta di barriera mentale nei confronti di chi, per scelta o per censo, abita nelle frazioni. Sembrerebbe che oltre alle porte di Chioggia ci sia il deserto, il nulla, che, però, a periodi ciclici (elezioni) tutti si precipitano in questo loro “nulla” che improvvisamente si anima per chiedere voti, fare promesse, dare risposte ai cittadini per poi dimenticarsene un nano secondo dopo la chiusura delle urne. Chi vive, si fa per dire, nella metropoli (Chioggia) e, qui mi riferisco anche al cittadino comune, ha un atteggiamento nei confronti delle frazioni come di fastidio, di distacco. Negli anni, e qui parlo di Sant’Anna, sono stati chiusi degli uffici distaccati del comune che tanto utili erano per i santananti. Le corse delle corriere si sono molto limitate nel tempo. Faccio un esempio che può definirsi emblematico della considerazione che gli amministratori hanno nei nostri confronti: il semaforo di Sant’Anna, caso ormai di psichiatria dilaniante dissociata. Infatti, per immettersi o per lasciare la Romea hai a diposizione “ben” 11 secondi circa, il che vuol dire che se sei la terza vettura e il primo ci impiega una frazione di secondo in più per ripartire vuol dire che non passi e devi aspettare altri tre minuti, perché tanto dura il rosso. Questo inconveniente è già stato segnalato a chi di dovere, anche in questo caso non si è fatto nulla; eppure mi sembra che la legge si stabilità, almeno in questo caso non centri nulla. Ora nascono polemiche sulla barriera del cuneo salino e relativo ponte che finalmente, potrebbe in futuro, essere l’inizio di una nuova viabilità che colleghi Sottomarina, Sant’Anna e, perché no Cavanella D’Adige, evitando di percorrere la Romea. Ma tutto questo, ovviamente, non si farà, o meglio passeranno moltissimi anni. Per Il Comitato Cittadino di Sant’Anna la questione del ponte era buona occasione per inserirsi nella discussione, invece sta latitando.

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