lunedì 31 dicembre 2012
BUON 2013
Eccoci all'ultimo giorno dell'anno. Finalmente questo annus horribilis se ne va.......
Alla fine del 2011, mi era piaciuto riassumere in un album le foto per me più importanti che avevo scattate in quell'anno. Alla fine del 2012 non ci riesco..... Non perché non ne abbia fatte, intendiamoci, o non ne abbia di care (c'è in corso una mostra che mi sta dando soddisfazioni oltre ogni possibile previsione...) ma perché su tutte prevale questa che vi ripropongo. La ritengo la mia immagine del 2012 e per questo ve la pubblico nuovamente.
E' fatta in un luogo a me molto caro, dopo mesi di previsualizzazione, e in qualche modo racconta questo mio anno direi piuttosto duro. In effetti non posso non ripensare a tutte le persone care e carissime che nel 2012 se ne sono andate, a chi ho visto e vedo soffrire molto, alla fatica che tutti noi stiamo facendo per sopravvivere a questa nazione che il potere vorrebbe devastare. Eppure anche in questo marasma c'è chi inaspettatamente e con solidarietà profondamente umana ti da la forza di andare avanti, addirittura con letizia e pazienza, e di continuare a vedere ancora quanta bellezza ci circonda per mostrarla agli altri. Gente semplicissima e vera come quel raggio di sole fermato alle 12 e 25 nella scuola dei miei figli. D'altronde è sempre così, la bellezza non si cerca, si para lei davanti a noi sempre in modo improvviso e non puoi non coglierla, perché se la vedi una volta non puoi più farne a meno! ;) Ecco, non so come sarà il 2013 (magari qualche gesto scaramantico lo faccio di sicuro mentre spero che sia meglio del 2012.......) ma vorrei che per tutti avesse almeno un raggio di sole così bello e preciso come quello di questa foto!
Buon 2013! — Alessandro Boscolo Agostini
Vi proponiamo l'intervento del fotografo ALESSANDRO BOSCOLO AGOSTINI che ci è veramente tanto piaciuto sia per la foto veramente significativa che per le sue parole.... grazie Alessandro e buon 2013 a tutti
Andrea Comparato
giovedì 27 dicembre 2012
E' QUASI UFFICIALE: PURTROPPO ANCHE CHIOGGIA E' FURI DAL PATTO
La notizia era già nell'aria da molti mesi,le minoranze moltissime volte lo avevano preannunciato, alcuni esponenti della maggioranza avevano ammesso la possibilità concreta di uscire dal patto di stabilità. Oggi giovedì 27 dicembre 2012 autorevoli fonti della giunta ammettono che allo stato attuale, ripetiamo, allo stato attuale, le risultanze contabili porterebbero un'uscita dai canoni del patto di una cifra tra il milione e mezzo e i due milioni di euro.
Le sanzioni previste per le amministrazioni che escono dal patto di stabilità sono: a) Riduzione degli emolumenti a tutti gli incarichi ( dal primo cittadino all'ultimo consigliere comunale) del 30%, taglio netto di TUTTI i premi di produzione dal dipendente comunale al massimo dirigente, il divieto di assumere, ricordiamoci che già ora la macchina comunale è in forte difficoltà in quanto per ogni 5 dipendenti che vanno in quiescenza è possibile assumerne solamente uno di nuovo, sappiamo che è difficile riuscire a rendere l'idea a chi non è dentro all'amministrazione,ci permettiamo un esempio: il dipendente pinco palla è l'unico che conosce lo storico di un certo settore che sia l'anagrafe piuttosto che i lavori pubblici. Se questa persona va in pensione e non c'è la possibilità di " passare" le consegne a i nuovi pochi assunti è immaginabile il disagio che se ne può conseguire.
Altro aspetto è che lo stato diminuisce i trasferimento per un importo pari allo sforamento, come potrà quindi il comune controbilanciare una minor entrata di oltre un milione di euro? Considerato che sono già stati fatti tagli elevati al bilancio e considerato che nuovi balzelli sarebbero del tutto improponibili per le famiglie e le imprese.
La speranza di tutti, NESSUNO può essere contento di questo evento veramente nefasto, è che si riesca a rimanere nel patto ricorrendo a qualche espediente contabile, magari anche furbesco, passateci il termine, ma che consenta di rimanere all'interno dei parametri consentiti.
Domani il sindaco e mezza giunta saranno a Venezia per un confronto con l'amministrazione Orsoni, che hanno lo stesso problema, in quanto è un parametro della legge speciale di Venezia e Chioggia che potrebbe risolvere, almeno temporaneamente, la questione.
Sulla Nuova Venezia di oggi il sindaco Orsoni dichiara che Venezia è fuori da patto....
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In caricamento altri video: intervista al vicesindaco Maurizio Salvagno, Giuseppe Boscolo Palo su ortomercato, incontro di questa mattina degli operatori del porto...
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Il vicesindaco di Chioggia ci fa un consuntivo sulle attività del suo referato sulle attività produttive: in particolare sugli ormeggi di canal Vena, sulla pesca e sull'agricoltura.
lunedì 24 dicembre 2012
AUGURI DI BUON NATALE e BUONE FESTE
L'INTERVISTA LE RIFLESSIONI SULLA NASCITA DI GESÙ: «UN EVENTO SIMBOLICO LEGATO ALL'IDEA DELLA FERTILITÀ: ANCHE I NON CREDENTI DOVREBBERO RISCOPRIRLO»
«La Natività ci insegna la fiducia nel futuro»
L'immagine del Bambino «Quando il gruppo cresce aumentano le possibilità di una sua conquista del controllo sulla natura e sugli altri gruppi umani»Lo psicoanalista Ammaniti: solo un Paese che fa figli migliora se stesso
«La nascita che il Natale cristiano richiama ha un fortissimo carico simbolico anche per i non credenti. Indica l'ingresso di nuovi membri nel gruppo umano, cioè nel mondo. Dunque un avvenimento legato tanto all'idea complessiva di fertilità quanto alla capacità di una società di incrementarsi e di progettare un futuro. Cioè di immaginare che le generazioni in arrivo saranno in grado di migliorare il mondo così come lo conosciamo. Ragionando, possiamo capire perché la scarsa natalità italiana sia strettamente legata alla crisi economica che viviamo. L'Italia, in questo momento, sembra lontanissima dall'idea stessa di fertilità...». Massimo Ammaniti, psicoanalista e professore di Psicopatologia dello sviluppo all'Università La Sapienza di Roma, sa bene che il Natale, così come lo conosciamo è solo l'involucro chiassoso, multicolore e superficiale di un contenuto ben più impegnativo: «Infatti la festa andrebbe, anche laicamente, ritrovata e riscoperta, liberata da quegli automatismi legati al consumismo che ne hanno oscurato il senso stesso. Partiamo da un presupposto. Il Natale cristiano, in molti modi, riguarda anche i non credenti. Nel senso che ricorda alla nostra civiltà l'arrivo di un personaggio che ha comunque modificato la concezione della morale introducendo per esempio il concetto di perdono, la comprensione dell'altro e superando la vecchia legge dell'"occhio per occhio, dente per dente"». Naturalmente, ricorda il professore, c'è una differenza fondamentale: «Per i cristiani quell'uomo è il Messia, per chi non crede è comunque una nascita importantissima per un'intera cultura, la nostra». Fin troppo ovvio aggiungere che quel lontano Natale segna da due millenni anche le espressioni intellettuali, dalla letteratura all'arte e all'architettura, del mondo occidentale.Messo da parte il Natale cristiano, resta il «significato» anche non religioso di una nascita festeggiata in buona parte del mondo. Perché un piccolo bambino incarna un'immagine così eloquente per qualsiasi civiltà? Si potrebbe dire, in tempi crudi e pragmatici come i nostri, che la nostra esistenza è fatta da persone che arrivano, cioè nascono, e da altre che partono, cioè muoiono... Per Ammaniti non è così: «In realtà la nascita continua a rappresentare moltissimo anche nell'organizzazione sociale contemporanea. Simbolicamente quando il gruppo cresce, aumentano le possibilità di una sua conquista del controllo non solo sulla natura e dunque sul "mondo" ma anche sugli altri gruppi umani. Non è escluso che l'affermazione dell'homo sapiens rispetto all'homo neanderthalensis sia stata legata proprio all'aumento della quantità di individui». Insomma, per ritornare al nostro Natale 2012 e all'imminente 2013, se una società guarda al futuro, si riproduce, e se invece stenta a farlo, vede l'avvenire come un pericolo? «Esattamente questo è il punto. In Italia, lo sappiamo bene, il tasso di natalità non garantisce nemmeno il mantenimento della popolazione attuale. Siamo intorno a 1,25 figli a coppia. Invece in Francia, dopo un periodo di calo, si è tornati a sfiorare quota 2 figli a coppia. In quel Paese c'è stata una chiara scelta politica: aiutare i genitori, sostenerli quando crescono i figli. Insomma il concetto di fertilità non riguarda solo le singole donne o le singole coppie ma l'intera società. Ecco, in questo momento l'Italia non è un Paese "fertile" non solo tecnicamente ma anche psicologicamente». Le cause di tutto questo sono molto chiare a Massimo Ammaniti: «Fare figli con consapevolezza significa sentirsi pienamente calati nel ruolo di genitori. Dunque avere speranza rispetto al futuro con progettualità e positività». Uno psicoanalista non è un economista e quindi il professore non intende avventurarsi per i sentieri più tecnici della crisi. Però sa bene cosa passa per la testa di questi italiani così poco fertili: «Il dramma dell'Italia è che circola poca fiducia in ciò che ci aspetta. Chi dovrebbe fare figli non ha un lavoro stabile e sicuro, dispone di poco denaro e quindi semplicemente prova paura. È un segnale terribile, per una società. Guardando i dati europei complessivi si arriva alla stessa deduzione. A ciò si aggiunga una caratteristica dell'attuale generazione in età fertile: si è molto presi da sé stessi, e qui la crisi non c'entra. Quindi con difficoltà si riesce a pensare di potersi prendere cura stabilmente di un nuovo essere umano e di trasmettergli qualcosa di concreto e importante». Diciamo che l'Italia «starà meglio», non solo economicamente ma anche psicologicamente, quando riprenderà a fare figli? «Esatto. Riflettere laicamente sul Natale, in questo senso, può essere utile...». Parola di psicoanalista.
Il corriere della sera ci perdoni se riproduciamo l'articolo del giornalista Conti
Conti Paolo
Pagina 19
(23 dicembre 2012) - Corriere della Sera
Inseriamo in questo post gli auguri di un po' dei protagonisti del blog
sabato 22 dicembre 2012
IL COMUNE PORTA VIA LA CASA AD UNA VEDOVA
Sembra una cosa da fantascienza invece è realtà l'amministrazione comunale ha messo all'asta l'abitazione di Genoveffa ( Gianna per gli amici) Tarosso a causa di una svista di una della amministrazioni comunali che si sono susseguite tra l'87 e il '91.
Molto probabilmente nel periodo in cui è stato sindaco Lucio Tiozzo.
In estrema sintesi il comune allora ha praticamente obbligato a prendersi in albergo nuclei familiari senza dimora ma, ci dicono, a causa di un problema amministrativo le delibere di allora non avrebbero avuto dei passaggi regolari, dopo tre giudizi, i primi due favorevoli, l'ultimo contrario il comune, invece di prendersela con gli amministratori di allora che evidentemente avevano sbagliato, magari anche in buonafede, qualcosa se la prendono con una povera vedova mettendola in una condizione psicologica difficilissima.
Vi proponiamo l'intervista video e una delle tante lettere in cui chiede un aiuto al sindaco....sia chiaro che la responsabilità non è certamente dell'attuale sindaco Giuseppe Casson però una INGIUSTIZIA come questa NON PUO' passare in sordina chiediamo a TUTTI di condividere il più possibile questo video e questo post...
VIDEO E LETTERA IN CARICAMENTO A TRA POCO...
Chioggia 13/12/2012 raccomandata r.r
SIGNOR SINDACO
SONO LA SIGNORA TAROZZO, QUESTE RIGHE NON SONO SCRITTE DA ME, NON HO LA FORZA E LA CAPACITA' DI BUTTARE GIU' LA LETTERA, MA LE PAROLE E IL CONTENUTO SONO DETTATE DAL MIO AMORE.
DA QUANDO HO AVUTO LA BRUTTA E TRISTE NOTIZIA CHE LA MIA CASA VERRA' MESSA ALL'ASTA, IO NON VIVO PIU, SE NON SOLO CON LA MIA GRANDE DISPERAZIONE.
QUANDO LEI, SIGNOR SINDACO SA BENE CHI SONO I RESPONSABILI E VENGONO COMODAMENTE LASCIATI A GODERSI LE LORO CASE E LE LORO FAMIGLIE, DISTRUGGENDO LA MIA VITA!
NON LE SEMBRA VERGOGNOSO TUTTO QUESTO? O MEGLIO, C'è NESSUNO SIGNOR SINDACO, QUANDO SI SIEDE IN COMMISSIONE SUL TAVOLO OVALE CON GLI ASSESSORI, CHE NESSUNO ABBIA UN MNIMO DI COSCIENZA VERSO UNA DONNA DI 72 ANNI CHE HA LAVORATO UNA VITA CON LA SUA FAMIGLIA PER AVERE UNA CASA PROPRIA?
STO VIVENDO ORE DI VERA ANGOSCIA, NON SO COME SARA' IL MIO DOMANI.
SE MI TOGLIERE LA CASA, IMPAZZIRO' DI DOLORE, E SARO' CAPACE DI UN GESTO COSI' ECLATANTE CHE SARA' UNA MACCHIA NERA IN OGNUNO DI VOI!
TAROZZO GENOVEFFA
La signora Tarozzo ci dice che a oggi il sindaco non le ha risposto né in forma scritta né verbale, neppure una telefonata.
mercoledì 19 dicembre 2012
VERGOGNA
EDITORIALE PRESO DAL QUOTIDIANO AVVENIRE
Non riusciamo neanche più a stupirci della prepotenza dei signori di Azzardopoli, dell’impudenza dei lobbisti che li servono e dell’acquiescenza dei funzionari pubblici e dei parlamentari che li spalleggiano.
Le proposte normative che negli ultimi mesi per iniziativa governativa (in particolare dei ministri Balduzzi e Riccardi) e parlamentare (di un gruppo trasversale di deputati e senatori) hanno tentato di almeno allentare la crescente presa di questa «industria» sull’Italia della crisi economica sono state sistematicamente frenate e, persino, vanificate. Il tanto atteso riconoscimento ufficiale delle «ludopatie» rischia di non produrre alcun effetto concreto ancora per parecchio tempo, e questo proprio mentre la contabilità dei danni che il male del gioco compulsivo provoca si sta facendo impressionante. I limiti alla pubblicità e gli argini all’invasione di luoghi e macchinari succhiasoldi nei tessuti urbani o nel web vengono regolarmente bocciati o abbattuti. E gli interventi normativi per rendere fiscalmente e operativamente facile la vita ai padroni dell’azzardo si ripropongono in modo inesorabile.
L’ultimo è maturato nottetempo, tra lunedì e martedì, nella Commissione del Senato impegnata a emendare la Legge di stabilità 2013. Si è così ridato corpo all’incubo delle mille nuove sale da poker che si vorrebbero piazzare nelle nostre città. Una vergogna. Che ci induce a ripetere quanto avevamo scritto due settimane fa: fatevi guardare in faccia. Abbiamo il diritto di conoscere chi progetta Bisca Italia. E chi ci si arricchisce.
Marco Tarquinio
VERGOGNA è il titolo dell'editoriale che ci siamo presi licenza di copia-incollare ( citandoli però) del giornalista Marco Tarquino del quotidiano AVVENIRE.
Da qualche giorno i titolari della sala giochi legalizzata situata a Sant'Andrea piazza tranquillamente il cartello mobile luminoso in corso del popolo (magari credono anche di abbellire la città) a parte il fatto che ci stupiamo dell'assordante silenzio di certe associazioni pronte a blaterare sciocchezze magari sui nuovi ormeggi di Canal vena ma che di fronte a un DEGRADO del genere non aprono bocca, ci permettiamo di tirare per la giacchetta L'AMMINISTRAZIONE COMUNALE è l'intera cittadinanza.
Ieri abbiamo contattato il vice-sindaco che ha la delega alle attività produttive: " Maurizio, quella porcheria di cartello che cerca di far assomigliare la nostra città ad una piccola LAS VEGAS c'è l'ha L'AUTORIZZAZIONE?" La cortese risposta dell'amico Maurizio Salvagno è stata: " Per i cartelli mobili non servono autorizzazioni urbanistiche e se vuoi sapere se pagano il plateatico devi fare una richiesta scritta di aver accesso agli atti e gli uffici potrebbero anche non risponderti per la privacy".
Abbiamo postato il video su facebook in sostanza i commenti sono stati per la massima di condanna ma qualcuno risponde: " Non si può fare nulla è la legge".
Signori NON siamo d'accordo, queste sale, queste macchinette mangiasoldi stanno ROVINANDO, questa è la parola giusta,TANTE famiglie...peraltro di tutta questa PORCHERIA chi ci guadagna è LO STATO, allora l'amministrazione PUO' fare la sua parte rendendo più difficile l'apertura di queste attività produttive ( di povertà) e ANCHE noi cittadini: cattolici, atei, agnostici di comodo e quant'altro abbiamo la possibilità di fare QUALCOSA.
Possiamo BOICOTTARE i bar e i locali che rovinano la gente e possiamo avere un atteggiamento, non dico di offenderli per strada,ma tenere un atteggiamento DURO nei confronti di queste persone che VORREBBERO chiuderci la bocca con un : " La legge lo consente".
Le conseguenze di quello che sta accadendo SOTTO i nostri occhi, non sono solo per quelli che si rovinano al gioco ma TOCCANO tutti noi.
Ci auguriamo che il sindaco, Cattolico praticante, faccia qualche telefonata.
venerdì 14 dicembre 2012
IL SINDACO: GIUSEPPE PALO NON SARA' RICONFERMATO ALL'ORTOMERCATO
Ringraziamo il sindaco che malgrado gli innumerevoli impegni ha accettato di farsi intervistare e di rispondere a tutte le domande che gli abbiamo posto, quelle " simpatiche" ammesso che ce ne siano state e quelle molto meno. Ovviamente sarebbero state tante altri i temi da affrontare ma proprio per i tempi ristretti abbiamo affrontato quelle che a nostro avviso erano le più importanti. E quindi la situazione sugli immobili " alla fontana di Trevi", dove per la prima volta abbiamo avuto una risposta ufficiale, sul disastroso sforamento del patto di stabilità che sarebbe una vera e propria catastrofe sul quale però, lo spiega molto bene il sindaco, c'è una ragionevole speranza di riuscire ad avere una GIUSTA deroga.
Giuseppe Palo non verrà riconfermato presidente di ortomercato |
mercoledì 12 dicembre 2012
MATTEO PENZO: TRA BILANCIO E LITI TRA DIRIGENTI IN COMUNE SIAMO MESSI PROPRIO MALE
Matteo Penzo, il noto consigliere comunale già presidente dell'istituto di riposo IPAB, esprime forti perplessità e preoccupazione da parte di tutte le forze di minoranza sia per il pericolo concreto dello sforamento del patto di stabilità che per una ormai nota diatriba tra il dirigente dell'urbanistica e il segretario generale.
Nel caso di sforamento del patto di stabilità,afferma l'ex presidente dell'istituto di riposo, sembra per cinque milioni di euro vorrebbe dire di MINORI TRASFERIMENTI per la stessa cifra per l'anno successivo. Gia' allo stato attuale il comune ha dovuto abbandonare l'ultimazione del teatro astra sul quale le amministrazioni che si sono susseguite fino ad oggi hanno impegnato molti milioni di euro, già non ha potuto INIZIARE i lavori di restauro di Palazzo Granaio malgrado fosse già stato appaltato e siano state portate a termine tutte le procedure per gli inizi lavori se a tutto questo si dovesse aggiungere anche un minor trasferimento di ALTRI cinque milioni la città di chioggia si troverebbe in uno scenario ANCORA peggiore di quello attuale.
La speranza, sempre più labile, è che, grazie ad un emendamento proposto parlamentari vicini al sindaco, arrivino i 7 milioni promessi per la legge speciale di Venezia che salverebbe il comune dalla iattura di sforare il pattto di stabilità.
sabato 8 dicembre 2012
IL COMUNE DI CHIOGGIA COME TOTO' ( PARTE 2)
Abbiamo incontrato per caso ieri sera l'assessore al bilancio Narciso Girotto, ci è sembrato alquanto infastidito per il post precedente dove ironicamente accostavamo il film comico di Totò dove vendeva la fontana di Trevi agli americani, vorremmo chiarire che non c'è alcuna volontà vessatoria nei confronti della maggioranza che guida questa città, al momento attuale abbiamo due soggetti pubblici diversi: il comune di Chioggia e il ministero degli interni che rivendicano la proprietà della ex scuola media SILVIO PELLICO...di cui alleghiamo docmentazione.
Ci permettete un po' di sana ironia? Mah, vogliamo sperare che lo stato d'animo dell'amico Girotto sia dovuto ad altri fattori e non agli interventi su questo blog.
IL PARERE DELL'EX SINDACO GUARNIERI
Lettera del ministero degli interni nella quale conferma la proprietà della Silvio Pellico |
giovedì 6 dicembre 2012
IL COMUNE DI CHIOGGIA COME TOTO'
Che il comune di Chioggia, insieme a tantissime altre amministrazioni pubbliche in Italia, abbia una certa difficoltà di bilancio è cosa nota:il famigerato patto di stabilità, la spending review , i diminuiti trasferimenti dallo stato hanno costretto l’amministrazione, guidata dalla coalizione PD-UDC, a ben tre assestamenti di bilancio nel corso dell’anno e purtroppo, le minoranze lo danno per certo, ad un probabile sforamento del già citato patto il che aggraverebbe ancora di più la situazione.
Già con la precedente amministrazione, guidata ahinoi dall’ex sindaco, Tiozzo Romano , si era cercato di inserire una serie di immobili nel piano triennale delle dismissioni proprio per evitare di trovarsi nella situazione di quest’anno ( senza sghei) ricordiamo benissimo l’ex assessore Giampaolo Convento e del capogruppo del PDL professor Brunetto Mantovan quando nelle riunioni della precedente maggioranza e in consiglio comunale, ripetiamo in consiglio comunale, si appellavano al sindaco ciellino di far presto con le dismissioni.
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Sappiamo poi come è andata a finire e anche la nuova maggioranza ha cercato di preparare al meglio le dismissioni di alcuni cespiti quali per esempio l’ex colonia Turatti che corrisponde a oltre la metà del patrimonio che il comune potrebbe alienare.
Da qualche giorno, dal 28 novembre scorso, il comune ha pubblicato sul sito ufficiale una serie di avvisi di alienazioni di immobili COMUNALI:c’è un’unità abitativa in via poli, alcuni terreni, l’ex lazzaretto e c’è ANCHE l’ex scuola media Silvio Pellico, Ma qui, oltre che dall’avviso di prudenza del consigliere Boscolo Beniamino Capon, di cui alleghiamo registrazione ci sono gli avvisi di alcuni autorevoli storici che assicurano che l’istituto scolastico di calle Veronese NON è di proprietà del comune ma è dello stato per la precisione del ministero degli interni e quindi, il comune di Chioggia avrebbe messo in vendita un immobile di cui NON è proprietario, praticamente come Totò che vendeva, nel famoso film comico, la fontana di Trevi ad un americano sprovveduto. A parte l’accostamento all’intramontabile comico napoletano la situazione non consentirebbe molte risate, siamo in una situazione drammatica, le dismissioni tardano a partire, e di quelle che vengono pubblicate sull’albo pretorio non sono neppure di proprietà del comune?Ci sembra strano che sia stato preparato un bando per la vendita senza verificarne l’effettiva proprietà. Ma che sia veramente così? Ovviamente ora andremo a sentire cosa ci raccontano gli assessori competenti al bilancio e al patrimonio pubblico e anche Padre Giacomo dei padri Filippini che sarebbero poi la congregazione che ha tutto il compendio: chiesa, oratorio e scuola in uso. Arrivederci alle prossime puntate.
Dai ricordi di un anonimo cultore La scuola Silvio Pellico,la chiesa e l’oratorio vennero portati via dallo stato italiano alla congregazione dei Filippini.La legge del 1867 prevedeva che i beni delle congregazioni sarebbero stati acquisiti dallo stato, lo stato Italiano dopo due o tre anni lo concede in CONCESSIONE, e a sua volta lo dà in uso al comune di Chioggia, c’è una delibera, c’è un atto del notaio per USARLO come scuola tecnica,quindi esiste un documento come scuola tecnica, quindi il comune NON è proprietario, il reale proprietario è lo stato italiano per la precisione l’ente proprietario è il ministero degli interni. Altra questione i Filippini, in base ad una legge del 1929 reiterata nel 1983 ( accordo Craxi) hanno CHIESTO, visto che il comune non li utilizza più ( li ha messi in vendita) di RIAVERE l’immobile e , ci dicono, che lo stato, tramite il ministero degli interni lo dovrebbe ridare in USO agli stessi Filippini, mancherebbe solo l’atto formale.
AGGIORNAMENTO DEL 6/12 ORE 10.39
Questa mattina abbiamo parlato con Padre Giacomo dei Filippini, lui afferma che l'immobile è di proprietà dello stato e il comune lo ha solo in concessione, i Padri Filippini hanno fatto richiesta allo stato per RIAVERE in USO l'immobile, hanno intenzione di utilizzarlo per le loro attività compresa una mensa per i poveri. MI ha dato copia della raccomandata di risposta della Prefettura di Venezia Ufficio territoriale del governo nella quale SENZA OMBRA di DUBBIO si riporta che " il ministero degli interni... ha ritenuto di procedere ...con la formalizzazione di concessione in uso a tempo indeterminato del compendio dei filippini. PUBBLICHEREMO IN GIORNATA per motivi tecnici.
Al momento non siamo riusciti a contattare gli assessori competenti.
AGGIORNAMENTO delle 21.00
ANCHE IL LAZZARETTO...che figura messo in vendita NON E' DI PROPRIETA' del comune. Qualche mese fa il parroco di San Domenico ha segnalato al sindaco ( con lettera protocollata) l'impossibilità da parte del comune di alienare un bene che non è di sua proprietà appartenendo al Fondo per il Culto che è tenuto invece ad affidarlo alla parrocchia stessa.
Totò De Curtis era un dilettante.
Da qualche giorno, dal 28 novembre scorso, il comune ha pubblicato sul sito ufficiale una serie di avvisi di alienazioni di immobili COMUNALI:c’è un’unità abitativa in via poli, alcuni terreni, l’ex lazzaretto e c’è ANCHE l’ex scuola media Silvio Pellico, Ma qui, oltre che dall’avviso di prudenza del consigliere Boscolo Beniamino Capon, di cui alleghiamo registrazione ci sono gli avvisi di alcuni autorevoli storici che assicurano che l’istituto scolastico di calle Veronese NON è di proprietà del comune ma è dello stato per la precisione del ministero degli interni e quindi, il comune di Chioggia avrebbe messo in vendita un immobile di cui NON è proprietario, praticamente come Totò che vendeva, nel famoso film comico, la fontana di Trevi ad un americano sprovveduto. A parte l’accostamento all’intramontabile comico napoletano la situazione non consentirebbe molte risate, siamo in una situazione drammatica, le dismissioni tardano a partire, e di quelle che vengono pubblicate sull’albo pretorio non sono neppure di proprietà del comune?Ci sembra strano che sia stato preparato un bando per la vendita senza verificarne l’effettiva proprietà. Ma che sia veramente così? Ovviamente ora andremo a sentire cosa ci raccontano gli assessori competenti al bilancio e al patrimonio pubblico e anche Padre Giacomo dei padri Filippini che sarebbero poi la congregazione che ha tutto il compendio: chiesa, oratorio e scuola in uso. Arrivederci alle prossime puntate.
Dai ricordi di un anonimo cultore La scuola Silvio Pellico,la chiesa e l’oratorio vennero portati via dallo stato italiano alla congregazione dei Filippini.La legge del 1867 prevedeva che i beni delle congregazioni sarebbero stati acquisiti dallo stato, lo stato Italiano dopo due o tre anni lo concede in CONCESSIONE, e a sua volta lo dà in uso al comune di Chioggia, c’è una delibera, c’è un atto del notaio per USARLO come scuola tecnica,quindi esiste un documento come scuola tecnica, quindi il comune NON è proprietario, il reale proprietario è lo stato italiano per la precisione l’ente proprietario è il ministero degli interni. Altra questione i Filippini, in base ad una legge del 1929 reiterata nel 1983 ( accordo Craxi) hanno CHIESTO, visto che il comune non li utilizza più ( li ha messi in vendita) di RIAVERE l’immobile e , ci dicono, che lo stato, tramite il ministero degli interni lo dovrebbe ridare in USO agli stessi Filippini, mancherebbe solo l’atto formale.
AGGIORNAMENTO DEL 6/12 ORE 10.39
Questa mattina abbiamo parlato con Padre Giacomo dei Filippini, lui afferma che l'immobile è di proprietà dello stato e il comune lo ha solo in concessione, i Padri Filippini hanno fatto richiesta allo stato per RIAVERE in USO l'immobile, hanno intenzione di utilizzarlo per le loro attività compresa una mensa per i poveri. MI ha dato copia della raccomandata di risposta della Prefettura di Venezia Ufficio territoriale del governo nella quale SENZA OMBRA di DUBBIO si riporta che " il ministero degli interni... ha ritenuto di procedere ...con la formalizzazione di concessione in uso a tempo indeterminato del compendio dei filippini. PUBBLICHEREMO IN GIORNATA per motivi tecnici.
Al momento non siamo riusciti a contattare gli assessori competenti.
AGGIORNAMENTO delle 21.00
ANCHE IL LAZZARETTO...che figura messo in vendita NON E' DI PROPRIETA' del comune. Qualche mese fa il parroco di San Domenico ha segnalato al sindaco ( con lettera protocollata) l'impossibilità da parte del comune di alienare un bene che non è di sua proprietà appartenendo al Fondo per il Culto che è tenuto invece ad affidarlo alla parrocchia stessa.
Totò De Curtis era un dilettante.
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