Il documento di sfiducia firmato dai consiglieri:Tiozzo Lucio Fasiolo,Andrea Comparato,Massimo Dr Mancin,Valentina Sartore,Brunetto prof Mantovan,Giuseppe Penzo,Fabiano Gibbin,Renzo Donin,Guerrino Boscolo Coccuccia,Maurizio Salvagno,Roberto Boscolo Bisto,Fortunato Guarnieri,Giorgio Varisco,Mauro Mantovan,Massimo Avv Aprile e Scarpa Gianfranco
CRONACA DI UNA CADUTA:
Epilogo un po’ inaspettato del nostro ( per niente) amato Romano Tiozzo Pagio,le avvisaglie c’erano tutte per carità,però alla fine c’eravamo anche noi un po’ auto convinti che comunque la maggior parte dei consiglieri non volessero andare a casa, ma le telefonate, i nervosismi,le voci delle dimissioni dell’assessore Claudio Bullo già giravano dal fine settimana.
Probabilmente,ipotizzo, la porcheria di chiedere al consiglio di votare la variazione urbanistica per favorire per l’ennesima volta società legate a l mondo di comunione e liberazione ha innestato,finalmente, un moto inarrestabile di nausea.
Infatti come sono giunte le conferma delle dimissioni irrevocabili , non la buffonata del mese scorso del sindaco ( speriamo presto ex) , di Claudio Bullo non si è più potuto arginare la voglia di cacciare questo sindaco per “ manifesta incapacità di governare”.
In breve tempo è stato scritto il documento di cui si raccoglievano le firme per chiedere la sfiducia,dopo Lucio Tiozzo,il secondo a firmare è stato il sottoscritto a seguito la minoranza e i colleghi consiglieri:Valentina Sartore,Massimo Mancin,Brunetto Mantovan;massimo Aprile,Renzo Donin insomma la metà più uno del consiglio comunale ha chiesto la sfiducia del sindaco il quale non ha avuto neppure il coraggio di rispondere inizialmente agli interventi dei consiglieri scappando in fretta e furia malgrado le richiesta urlate di qualcuno che lo invitava a rimanere e a RISPONDERE!!!!
Ora la situazione è la seguente:il consiglio comunale deve essere convocato entro dieci giorni e si procede per la sfiducia nominale,in pratica si procede con l’appello e ogni consigliere deve fare la dichiarazione di fiducia o di sfiducia.
Non credo proprio che le sedici persone che hanno firmato si tireranno indietro.
Domani il consiglio è convocato ancora una volta per votare i debiti fuori bilancio dei quali credo sia difficile che a questo punto qualcuno se ne prenda la responsabilità,questo però lo dico io,vedremo come andrà a finire.
Da una parte è un po’ triste aver concluso questa esperienza amministrativa dopo tutto quello che abbiamo fatto per cercare di fare il meglio per la nostra città dall’altra per me è una felicità immensa aver contribuito a cacciare questo soggetto che della nostra città non ha MAI avuto un briciolo d’amore.
Dal vostro Andrea Comparato
Un saluto e alla prossima
INTERVENTO DELL'AVVOCATO MASSIMO APRILE
Chi è causa del suo mal pianga sé stesso
La saggezza popolare ha ragione. Si potrebbe anche aggiungere: “Male che si vuole non duole” e via di questo passo.
Oggi la politica clodiense ha scritto al tempo stesso una pagina triste e felice.
La presentazione di una mozione di sfiducia sottoscritta da una maggioranza trasversale, della quale sono parte anche consiglieri che sono stati eletti in liste che avevano come candidato sindaco Romano Tiozzo, è innanzitutto una cosa triste perché è l’ammissione di una sconfitta di un progetto politico, quello sul quale si erano espressi gli elettori nel giugno del 2007.
E’ però anche una cosa che deve dare felicità perché è la dimostrazione che c’è ancora gente che è libera e che può agire rispondendo solo alla propria coscienza ed ai propri elettori.
Da troppo tempo ormai erano proprio quest’ultimi che non perdevano occasione di chiedere insistentemente di “chiudere” con quest’amministrazione.
E’ stata veramente una sorpresa per me vedere e sentire gente, che mai prima avevo sentito parlare di politica, volutamente introdurre il discorso sul sindaco per manifestarmi la propria grandissima delusione per come andavano le cose ed il proprio pentimento per il voto dato a giugno del 2007.
Si trattava di segnali e di richieste che non si potevano trascurare, pena il totale distacco fra eletti ed elettori.
Di tutte queste cose molti di noi hanno cercato di parlare col sindaco, nel tentativo di “raddrizzare” una barca che aveva cominciato a fare acqua sin da pochi mesi dopo l’inizio della sua navigazione.
Ma chi segnalava che le cose in quel modo non potevano durare erano solo visionari, iettatori, uccelli del malaugurio e comunque personaggi da allontanare.
Ora il sindaco è riuscito a rimanere solo con il manipolo dei suoi fedelissimi.
Questi avranno i loro buoni motivi per non riconoscere che così non si può continuare.
Il comportamento di Romano Tiozzo nei venti giorni successivi alle sue dimissioni ha dato la misura delle sue capacità politiche e di amministratore.
L’impegno che si era preso nel presentare le dimissioni era stato quello di utilizzare il tempo che aveva avanti a sé per cercare di concordare con tutti i consiglieri di maggioranza dei punti programmatici sui quali far convergere il consenso di tutti.
Ed invece cos’è successo? Nessuno ha saputo più nulla di lui, se non per notizie ed indiscrezioni che arrivavano una volta dall’uno una volta dall’altro e che lo davano per indaffarato a cercare “protezione” una volta a Venezia, una volta a Milano, una volta a Roma e così via.
Non era forse meglio parlare con i suoi consiglieri?
O questi sono solo degli “spingi bottoni” ubbidienti agli ordini che arrivano da lui o dalle varie segreterie?
Meno male che qualcuno, anzi più di qualcuno, si è ricordato di essere stato eletto, sì per collaborare alla realizzazione di un programma elettorale, ma anche per controllare che esso venga seguito e se non è così per richiamare il primo cittadino ai suoi doveri.
Guai, però, a chi ha tentato di farlo!
I consiglieri di maggioranza, secondo qualche assessore cui il sindaco ha sempre dato molto ascolto, devono sempre votare e “non rompere i c….”.
Nessuno di chi si candida si impegna per farsi eleggere per poi, una volta seduto in consiglio, “suicidarsi” per finire anzitempo il proprio mandato.
Ritengo, quindi, che l’aver sottoscritto la mozione di sfiducia rappresenti, da parte di quei consiglieri che sono stati eletti in maggioranza, un gesto di responsabilità e di dignità che non è stato facile fare ma che il comportamento del sindaco ha reso pressoché obbligato.
Non si può venire in Consiglio Comunale, fare un discorsetto di pochi minuti per spiegare (meglio, per non spiegare) i motivi del suo ritiro delle dimissioni e poi andarsene subito, soprattutto senza avvisare il Consiglio della sua scelta.
E’ stata una mancanza di rispetto nei confronti del Consiglio ma soprattutto della Città.
E’ stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso, peraltro già pieno da tempo.
Ora c’è da rimboccarsi le maniche e cercare tutti uniti di trovare il modo per riprendersi e per far riprendere la Città.
Chi ha buona volontà ed onestà d’intenti si faccia avanti.
Massimo Aprile
INTERVENTO DEL PROF BRUNETTO MANTOVAN
L’ARROGANZA DEI NUMERI
Ancora una volta la maggioranza consiliare a voltato le spalle a Romano Tiozzo .
Le dimissioni irrevocabili dell’assessore Claudio Bullo dalla Giunta hanno indotto i due consiglieri di A.N. Massimo Mancini e Valentina Sartore ed il consigliere Renzo Donin a togliere la loro solidarieta’ alla maggioranza ed a sottoscrivere una mozione di sfiducia al Sindaco che si discuterà fra non meno di 10 giorni in Consiglio Comunale .
In apertura di seduta Romano Pagio aveva annunciato all’assemblea cittadina di aver revocato le sue dimissioni presentate il 26 ottobre u.s. avendo trovato una maggioranza composta di 18 consiglieri comunali che avevano sottoscritto un accordo composto di 10 punti . Purtroppo questi numeri si sono dimostrati inconsistenti ed alla prima prova dei fatti si sono sciolti come neve al sole .
Il gruppo del PDL non interpellato durante le trattative aveva predisposto un canovaccio di argomenti da trattare , in primo luogo la situazione finanziaria , per dare un proprio contributo alla soluzione della crisi nonostante la volontà di tutti e tre consiglieri di non voler essere rappresentati in Giunta .
Per il Sindaco ed alcuni Commissari del Popolo che lo appoggiano in maniera incondizionata vuol dire che la legge dei numeri vale sopra ogni forma di confronto e ragionamento . Per fortuna che non tutti i consiglieri di maggioranza hanno portato la testa all’ammasso ed abbinano il loro voto favorevole ai provvedimenti alla loro conoscenza e discussione preventiva per evitare di creare situazioni di disagio nella nostra comunità .
La delibera sull’introduzione di una nuova area ERP ( comparto C2/22 ) , in piena area Parco degli Orti ed a pochi metri di distanza da un’area edificabile composta di ben 7 comparti che da mesi sono bloccati dalla burocrazia comunale , ha trovato forte resistenza all’interno del gruppo consiliare della Lega Nord tanto che ci son volute diverse riunioni di Partito per cercare una soluzione di compromesso molto instabile .
Vedere una maggioranza consiliare distrutta dalla cocciutaggine di un Sindaco che si è comportato come un Podestà e non è riuscito a fare squadra con i propri consiglieri di maggioranza mettendoli uno contro l’altro mi rende molto triste e deluso . Alle belle attese di una Giunta che doveva rompere con il Passato e creare una macchina comunale efficiente e trasparente , purtroppo , sono sopraggiunte delusioni cocenti anche dove bastava poco per mantenere gli impegni presi .
S può andare ancora avanti così ?
Con l’adesione alla mozione di sfiducia ho voluto tentare di calare il sipario sul teatrino della maggioranza consiliare per evitare che la situazione non precipiti ulteriormente allontanando la Gente dalla Politica obbligandola a rinchiudersi entro sé stessa dove impera solo l’egoismo ed il tornaconto personale .
Brunetto Mantovan , consigliere comunale del PDL .