giovedì 25 settembre 2014

NAVI DA CROCIERA: COMPLOTTO CONTRO CHIOGGIA?

Siamo davvero sicuri che le navi da crociera, a Chioggia, siano “ospiti graditi”? A giudicare dalle aspettative della gente comune, dalle dichiarazioni dei pubblici amministratori, dall'atteggiamento degli imprenditori, si dovrebbe dire di sì. Ma c'è qualche aspetto della vicenda che non torna. E adesso vediamo di spiegare (almeno ci proviamo) di cosa si tratta. Lo scalo a Chioggia della Louis Majesty (della compagnia HUGO TRUMPY) ha calamitato l’attenzione della intera città. Praticamente tutti, dalla semplice casalinga, all’operatore turistico, hanno percepito questo evento come un grande occasione, “un treno da non perdere” per le opportunità economiche che comporta il traffico delle grandi navi passeggeri. Qualcuno si chiedeva, con sincera preoccupazione, se ci fossero, in città, le capacità organizzative per l’accoglienza delle migliaia di turisti che si auspicano in arrivo. In questo primo “esperimento” tutto è filato per il meglio: 800 passeggeri sono sbarcati, alcuni, con le motobarche della Raffaello Navigazione, sono andati a visitare Venezia, molti altri hanno visitato Chioggia, chi in comitivaper le strade del centro, chi in barca nei canali. Tutti contenti dunque? A dire il vero, dall’intervista esclusiva, registrata da Chioggia Azzurra, non sembrerebbe che Giorgio Grillo, il manager genovese che ha organizzato lo scalo a Chioggia della Louis Majesty, fosse poi così felice: sono esplicite le sue lamentele per gli ostacoli incontrati a livello burocratico. Inoltre, nella successiva conferenza stampa, Grillo ha parlato di più “autorità”, tutte con il diritto di veto, che non gli hanno certo facilitato il lavoro, ma non fa nomi. Ma allora CHI è che ha ostacolato la Luois Majesty e potrebbe pregiudicare l’arrivo di altre navi passeggeri, strozzando questa importante boccata di speranza per l’economia e per i giovani? I rumors nell’ambito portuale indicano una persona e un atteggiamento: il comandante della capitaneria di porto, Alberto Vicini, che peccherebbe di “disinteresse” e di eccessivo “attaccamento ai regolamenti” nel gestire gli adempimenti di sua competenza. Niente di illecito, sia chiaro. Anzi, tutto nel più profondo solco di ciò che è lecito, regolare, senza sbavature, senza favoritismi, senza elasticità. Insomma lo stesso atteggiamento che, in agosto, ha fatto “saltare” la Festa del mare che, per decenni si era svolta senza problemi, una festa che, in forme simili (il Redentore) si svolge senza intoppi in altre città ma che, a Chioggia, per la prima volta ha deluso i suoi veri protagonisti, i pescatori. La dirigenza della HUGO TRUMPY a GENNAIO, ripetiamo, a gennaio aveva fatto ben 800 chilometri (da Genova a Chioggia e ritorno) per parlare direttamente con il comandante, il quale, avrebbe indicato di rivolgersi alla “sezione tecnica”. Ineccepibile. Ma come la mettiamo con la rassicurazione, la collaborazione, la disponibilità che un imprenditore si aspetta di trovare in un luogo in cui, tutto sommato, va a rischiare i suoi capitali e a creare lavoro? Nulla è dovuto, sia chiaro, e tutto va fatto secondo le regole. Ma le regole devono essere usate solo per creare ostacoli e insicurezza? Basti pensare che, come ha detto lo stesso Grillo in conferenza stampa, a 48 ore dall’arrivo della nave NON C’ERA ANCORA LA SICUREZZA dell’autorizzazione all'ormeggio. E come alla Louis Majesty è stato presentato un conto di 40mila euro, per le tariffe portuali, ben superiore a quelle di Napoli (10 mila euro) o, se vogliamo restare al Nord, perfino a quelle di Venezia, dove servono due ore per portare la nave dalla rada all'ormeggio, mentre a Chioggia bastano 45 minuti? il comandante della cp ALBERTO VICINI è in procinto di fare le valigie Si tratta di semplici intoppi burocratici che si risolveranno poi, andando a regime, o c’è una precisa volontà di qualcuno che, in realtà, non ha alcun interesse che le navi passeggeri arrivino a Chioggia? E' in arrivo la riforma (leggi riduzione, tanto per cambiare) delle autorità portuali e sembra più che probabile che Chioggia e Venezia verranno “unificate”. Siamo così sicuri che a Venezia siano tanto felici di dirottare a Chioggia parte del “loro” traffico? E chi, per conto della nostra città, siederà nel CDA della futura mega-autorità portuale saprà difendere gli interessi di Chioggia oppure si accontenterà, volente o nolente, di godersi un lauto compenso? il manager Giorgio Grillo Il comandante Alberto Vicini, crediamo con reciproca soddisfazione sua e degli operatori marittimi di Chioggia, farà le valigie il 10 ottobre, con tanto di cerimonia in pompa magna, e sarà sostituito dal nuovo comandante, il capitano di fregata Luca Cardarello. Intanto, l’arrivo della prossima nave, previsto per il 20 di ottobre, se tutto resta così, sembra MOLTO a rischio. Se l'opportunità crocieristica andrà a rotoli, i nostri disoccupati chi dovranno ringraziare? La conferenza stampa di lunedì, ascoltate attentamente gli interventi di Giorgio Grillo

5 commenti:

  1. Bel post, molto interessante (almeno per me)
    Sarebbe di estrema utilita' avere due parole anche dall'altra campana, il comandante Guardia Costiera o comunque le autorita' che Giorgio Grillo ritiene 'remare contro' il progetto grandi navi a Chioggia
    Da loro magari potremmo conoscere problematiche di reale importanza (magari relative alla sicurezza) sulla questione
    Certo che, se si tratta di difficolta' tipo il riconoscimento degli escursionisti quando sono gia' stati identificati all'imbarco, allora il sapore della pretestuosita' diventa sempre piu' acceso
    A mio parere, un atteggiamento omertoso degli attori coinvolti in questo progetto, avrebbe come unico risultato quello di far ipotizzare una reale volonta' di affossare il progetto, ostacolandolo in tutti i modi possibili, compreso quello di non far niente per facilitare il lavoro degli operatori dell'agenzia di Grillo
    Mi auguro quindi, di arrivare a conoscere per voce diretta dei massimi responsabili delle autorita' coinvolte, le motivazioni che portano a 'non facilitare' il lavoro svolto dal gruppo della Hugo Trumpy
    R.A.

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  2. non ci vogliono fare lavorare

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  3. se devo dire la verità, puzza un po' di adulazione (non proprio disinteressata) l'affermazione che le uniche persone che hanno lavorato siano il Nalesso e la Melania. (qui sotto sotto c'è qualcosa). Le persone che hanno lavorato sono state tantissime, e molte vorrebbero farlo, vista la crisi. La considerazione da fare è un po' più ampia e non legata a personalismi come quelli sopra. Il turismo di massa lagunare è sempre stato catalizzato da Venezia. In tanti provano a creare un turismo di massa alternativo, ma con risultati di poco conto. E' vero esiste il turismo di nicchia, di chi Venezia l'ha già vista e preferisce fare un giro in periferia, ma quanti sono? Sempre troppo pochi. Quale armatore è disposto a far perdere tempo al turista che deve fruire della visita in tempi brevissimi? pronti per imbarcarsi di nuovo per la prossima destinazione? Così funzionano le cose. Se Chioggia fosse come Venezia i turisti ci cadrebbero addosso. Questa cosa è un sogno e forse di questi tempi anche sognare fa bene.

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  4. SIAMO ARRIVATI AL PUNTO D'ARRIVO RINGRAZIAMO TUTTA LA NOSTRA TRUPP DI LADRI !!!!!!

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