martedì 31 maggio 2016

LUCA ZAIA DI NUOVO A CHIOGGIA: TORNERÒ ANCORA PER LA FESTA DI GIUSEPPE CASSON


Provaci ancora Luca. Il presidente della giunta regionale veneta, Luca Zaia, torna nel "luogo del delitto": anche questa sera al caffè Flora ha sostenuto la ricandidatura di Giuseppe Casson, stavolta accompagnato dalla Lega Nord assieme alle sue civiche. Una Lega che, fin dall'aggettivo possessivo "nostro" spesso utilizzato dal governatore, pare aver adottato Casson e viceversa: «Ci siamo capiti da subito e ci siamo detti che dobbiamo stare assieme», ha detto il primo cittadino uscente. «Zaia testimonia l'importanza di Chioggia per la Regione Veneto, la Lega garantisce questo rapporto diretto e organico tra la città e l'ente Regione, che cura le principali partite che ci interessano, dalla portualità al turismo, dai mercati all'agricoltura. Grazie a nome della città».

Zaia fa il leghista: «Essere qua è un riconoscimento al lavoro dei nostri militanti. Oggi è il mio "compleanno" da presidente della regione, un anno fa a quest'ora celebravamo una vittoria che ci ha visto scegliere da un veneto su due, dopo i precedenti cinque anni di nostra amministrazione che ha passato le crisi peggiori, dall'alluvione gestita con 160 milioni di euro ad altre evenienze impegnative». Il presidente torna a parlare di Casson: «Ha dimostrato di governare bene, conosco la sua sensibilità per ambiente, sanità, pesca. Con lui abbiamo dialogato da subito, andate a vedere che gioiellino è diventato l'ospedale coi nostri investimenti! L'ho fatto per i cittadini di Chioggia, non per la campagna elettorale di Casson che non mi sosteneva un anno fa. E ora sono convinto che tornerò qui per la festa che lo riconfermerà sindaco».

L'esponente leghista rievoca il periodo in cui è stato ministro della pesca: «Mi sono occupato dell'attività entro le tre miglia, ho introdotto gli ammortizzatori sociali per il settore, bem 55mila persone imbarcate. E la marineria di Chioggia mi ha fatto fare bella figura». Zaia delinea poi le caratteristiche che devono avere i sindaci sostenuti dalla Lega: «Dicono no all'immigrazione senza regole, noi aiutiamo chi scappa dalla guerra e dalla morte. I primi cittadini si occupano di sicurezza e di ordine pubblico per il popolo, vivono i problemi delle persone comuni e l'angoscia di trovarsi qualcuno in casa di notte. Diciamo tolleranza zero per chi delinque, deve sparire da Chioggia». Infine l'appello al voto: «Vanno bene anche i disgiunti per il nostro sindaco, il nostro progetto per Chioggia è diverso da quello degli altri». Ma attenzione a dare per scontato il risultato: «La campagna elettorale si vince dopo lo spoglio», aggiunge Zaia. «Non cullatevi sugli allori, nè pensate di aver già vinto: pancia a terra e lavorare, sapete che la Regione comunque c'è».

Uno slogan ascoltato spesso dai chioggiotti nelle precedenti campagne (ad esempio di Tesserin): la Lega e Casson come nuova centralità territoriale nella lunga era post-democristiana?

MASSIMO TURCATO EROE DI PROFESSIONE: SALVA ANCHE UN'ANZIANA DALL'INCENDIO IN CASA


Massimo Turcato eroe delle due lagune. Dopo aver salvato una turista in Canal Grande a Venezia, il cinquantenne chioggiotto è intervenuto spontaneamente attorno alle ore 19 per mettere in salvo un'anziana signora minacciata dalle fiamme e dal fumo di un cantiere in calle Francesco Crispi (ex cinema Verdi): «Ero seduto al bar con gli amici, quando ho visto il fumo salire e mi sono precipitato», dice ancora emozionato. L'edificio è di nuova costruzione, gli operai sono usciti alle 17.30: «Hanno saldato alcuni grossi tubi di plastica», ricorda un vicino. «C'è stata combustione nel cantiere che era abbandonato, il primo a salire è stato Massimo». Dalle prime ricostruzioni è stato il tetto a prendere fuoco: «Non credo sia doloso», aggiunge l'eroe professionista. Dal comandante dei Vigili del Fuoco, prontamente accorsi, la proposta di un encomio per Turcato: «Farò raccolta», sorride il simpatico salvatore.

DEPOSITO GPL: LA COMMISSIONE DI SALVAGUARDIA LO DICHIARA INCOMPATIBILE CON LA LEGGE SPECIALE


È arrivata nel primo pomeriggio di oggi l'attesa pronuncia da parte della Commissione di Salvaguardia, avente a oggetto l'autorizzazione per modificare la costituzione del deposito costiero di prodotti petroliferi sito in Val da Rio.
Nel documento si legge che questa autorizzazione -per modificare il deposito fino a 10350 mc di oli (tra cui tre depositi di gpl da 3mila mc ciascuno)- che venne concessa dal Ministero per lo Sviluppo Economico, in realtà non fu mai sottoposta al parere preventivo della Salvaguardia stessa, come previsto dalla Legge Speciale per Venezia e Chioggia.
La segnalazione -dice la Salvaguardia- è arrivata dal sindaco di Chioggia, Giuseppe Casson.
L'ente si esprime anche nel merito, oltre che nel metodo, e indica come la stessa Legge Speciale preveda uno studio di fattibilità delle opere atto a evitare il trasporto in laguna di petroli e loro derivati. Non solo, viene fatto cenno anche ai finanziamenti statali per estromettere tali prodotti dall'ambiente lagunare, con il progetto offshore del 2013.
Nel dispositivo finale sta scritto: "Si chiede pertanto di verificare l'iter di approvazione dell'autorizzazione in oggetto e la sua compatibilità e congruenza con la legislazione speciale sulla laguna e con le altre norme nazionali e locali vigenti".

Tutto sbagliato, tutto da rifare, come avrebbe detto Bartali? Il sindaco Casson esulta "con soddisfazione ma senza stupore alcuno": «Abbiamo sempre sostenuto che quello che era stato presentato come ampliamento dell’impianto di buncheraggio era, di fatto, un deposito di GPL e che, come tale, doveva essere sottoposto alla Commissione di Salvaguardia alla quale, come si evince dalla nota inviata dalla Commissione stessa ai Ministeri Competenti, ho segnalato la cosa producendo il parere odierno». Casson ricorda che «soltanto qualche settimana fa c’era chi dichiarava pubblicamente che l’impianto, per colpa del sottoscritto, era ormai cosa fatta e che entro maggio sarebbero arrivati i “bomboloni”. Hanno voluto usare questo argomento in campagna elettorale, e ancora continuano a farlo, dimostrando malafede politica e profonda approssimazione amministrativa. La nota della Commissione è estremamente chiara e riprende, esattamente quanto vado dicendo da tempo: grazie all’importante lavoro condotto in questi anni il porto di Chioggia è stato dichiarato, a fronte dell’autorizzazione all’escavo dei canali sino a –11, di rilevanza strategica nazionale e europea. Questa, insieme alla tutela dei delicati equilibri dell’ecosistema lagunare, è la migliore garanzia che a Chioggia impianti di quel tipo non se ne potranno mai fare».

Il sindaco uscente, in piena campagna elettorale, conclude la sua nota nota rintuzzando le numerose polemiche delle ultime settimane: «Oggi per chi vuole bene alla città è un giorno di festa che, però, non dove farci abbassare la guardia, ma anzi deve motivare ulteriormente i nostri sforzi per la difesa e la crescita della nostra città. Per veggenti, uccelli del malaugurio, speculatori politici e per quelli del “tanto peggio tanto meglio”, sarà una giornata triste e, ne sono certo, non perderanno occasione per coprirsi ulteriormente di ridicolo con dichiarazioni last minute ulteriormente fuorvianti sperando, nella confusione, in qualche voto in più. Mi dispiace che il dibattito nella nostra città sia giunto a livelli di tale bassezza. Io continuo ad occuparmi di tutti i chioggiotti e a volere il bene della città: il nostro futuro vale molto di più dei destini individuali».

FESTA ALL'ANFFAS, MOMENTO D'INCONTRO PER TUTTA LA CITTÀ SOLIDALE


L'ANFFAS incontra la città. Questa mattina, al centro diurno in via del Boschetto a Sottomarina, ha avuto luogo la settima festa musicale dell'associazione che si occupa dei ragazzi e degli adulti diversamente abili. Ed è stato un momento di ritrovo non solo per le famiglie e gli operatori, ma un po' per tutta la città: tra i collaboratori infatti si annoverano l'ASL, l'AVIS, il Coro Popolare Chioggiotto, gli istituti del Cestari, la scuola Chiereghin, la bottega del commercio equo e solidale Il Mappamondo (dove ANFFAS ha un laboratorio), tutti presenti con propri rappresentanti al pari dell'amministrazione comunale con il sindaco Casson. Una manifestazione collettiva riuscita e testimone del rapporto continuo tra le realtà del territorio.
«L'integrazione dei disabili è una risorsa per il territorio», dice Franca Boscolo Marchi, direttrice del centro. «Vogliamo che siano cittadini attivi e protagonisti». Marchi illustra il più recente progetto sperimentale dell'ANFFAS di Chioggia: un laboratorio artigianale in partnership con il Museo Civico della Laguna Sud, per il recupero delle tradizioni attraverso i manufatti, che vale la presenza alla Sagra del Pesce e alla Marciliana. A questo laboratorio esterno potranno partecipare anche ragazzi che non frequentano il centro diurno.

FESTA DEL PESCE AZZURRO: NESSUN DISPETTO, IL COMUNE STOPPA LA MUSICA COSTRETTO DAI NUMEROSI ESPOSTI


La festa suona, il cittadino presenta un esposto, la Prefettura scrive il Comune risponde. E, nel concedere un'autorizzazione straordinaria allo svolgimento di un evento, si raccomanda che la quiete pubblica non venga disturbata. Si sta parlando della festa del pesce azzurro, prevista a giugno in piazza Todaro a Sottomarina, la cui costrizione al silenzio sta suscitando molte polemiche: alla base della decisione dell'amministrazione sta il cospicuo numero di esposti di privati, che ha reso obbligato l'intervento pubblico. «Il limite è giusto», spiegano in Comune. Con una rivelazione: «Già pensavamo di eliminare ogni forma di iniziativa enogastronomica in luglio e agosto, oltre alla Sagra del Pesce. Per aggirare questa impostazione, è giunta richiesta di effettuare la festa del pesce azzurro nel mese di giugno, e non potevamo dire di no. Sarà comunque nostra cura modificare il regolamento delle manifestazioni dopo l'estate». L'iter che ha portato allo stop agli spettacoli musicali durante questa kermesse non risale comunque agli ultimi giorni: «Alla Prefettura abbiamo risposto già il 5 febbraio scorso», fanno sapere dalla ripartizione. «Non concediamo più nelle piazze dell'abitato di Sottomarina l'autorizzazione a manifestazioni enogastronomiche comportanti inquinamento acustico». Con una eccezione: in attesa di nuove disposizioni regolamentari, per quest'anno verrà concesso lo spazio richiesto alla festa del pesce azzurro, con assoluto divieto di forme d'intrattenimento che provocano inquinamento acustico nell'area. «Non possiamo venire accusati di sviare e smentire, dopo mesi», tagliano corto dal Palazzo.
Se è vero comunque che lo sforamento dei limiti orari o dei decibel crea disagio a chi vive in un determinato luogo, è altrettanto pacifico che iniziative di promozione del prodotto ittico oppure ortofrutticolo locale avrebbero bisogno di dispiegarsi con una certa libertà, tenuto conto del contesto turistico e dei vari interessi da contemperare. Perché da un lato è assurdo immaginare che un evento promozionale in località turistica non si avvalga della musica -e mai è stato sforato il muro di mezzanotte, previsto dalle normative- dall'altro però ci si chiede se questi operatori del business, legati palesemente all'uno o all'altro carro, avrebbero rivolto i medesimi strali qualora non fossimo negli ultimi giorni di una campagna elettorale dove gli interessi di parte sono stati messi al primo posto.

lunedì 30 maggio 2016

AZZOPPATO IL CONFRONTO ELETTORALE DI STASERA TRA I CANDIDATI A SINDACO. MA SERVONO ANCORA?


Prima quelli tematici, poi quello generale e consueto organizzato dalla Nuova Scintilla all'auditorium. Stiamo parlando dei confronti diretti tra i candidati a sindaco, che molti aspettano come cartina di tornasole delle proprie preferenze elettorali, oltre che termometro della situazione in corsa. Questa sera, lunedì 30 maggio, alle ore 21 è in programma un ulteriore dibattito, al teatro Don Bosco, organizzato dalla sezione chioggiotta del Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani (MASCI). O meglio, dovrebbe essere effettuato, ma la convocazione urgente del consiglio comunale (inizio ore 19.30, ordine del giorno: approvazione dello schema di convenzione tra la città metropolitana e i comuni del territorio aderenti al programma "Elena", progetto Amica-E sulle energie rinnovabili, per un finanziamento di 8 milioni di euro i cui termini scadono oggi stesso) e la conseguente, possibile assenza del sindaco Casson dall'iniziativa -comunicata ancora sabato- ha messo in dubbio il suo svolgimento. Non solo: a mezzogiorno di oggi è pervenuta agli scout la notizia del forfait anche di Alessandro Ferro, candidato sindaco per il MoVimento 5 Stelle, argomentata con «l'assunzione di nuovi impegni data l'assenza di alcuni altri candidati». A questo punto il confronto dal titolo "Amministrare Chioggia tra sogni e realtà" rischia di essere quantomeno monco, se non dovessero rientrare in gioco Casson e Ferro: tanto che si ipotizza perfino un rinvio o un annullamento della serata, con grande delusione del gruppo "La Forcola", che da settimane sta lavorando alle questioni da porre, vertenti prevalentemente sul sociale.

AGGIORNAMENTO ORE 16.45: siamo stati contattati dall'amico Roberto Rossi del MASCI, il quale conferma che l'incontro di stasera si svolgerà regolarmente dalle ore 21 al teatro Don Bosco, anche se dovessero essere assenti alcuni candidati. L'iniziativa, del resto, era stata programmata e preparata da diversi giorni.

Ma la vera questione, all'atto pratico, è chiedersi se queste manifestazioni siano davvero utili alla cittadinanza, o non piuttosto un appuntamento per le varie "claque", che occupano quasi per intero le platee, riservando i margini a coloro che un'idea devono ancora farsela. A meno di una settimana dal voto, dopo che i cinque candidati si sono già affrontati più volte, questi eventi sono destinati a spostare poco o niente nelle intenzioni dei chioggiotti, nonostante il paventato forte astensionismo che potrebbe mobilitare gli indecisi dell'ultima ora, e pendere da una parte o dall'altra.
Sicuramente, poi, non mancheranno ulteriori faccia-a-faccia durante i quindici giorni che separeranno dal ballottaggio di domenica 19 giugno, ritenuto praticamente certo dagli osservatori di cose politiche.

sabato 28 maggio 2016

GIORNATA DEL SOLLIEVO: BICICLETTATA TRA LE CALLI DI CHIOGGIA E IL LUNGOMARE DI SOTTOMARINA


"Regala un sorriso, e' gratis". Questo il messaggio che il direttore generale della Ulss 14 Giuseppe Dal Ben ha scelto per la Giornata del Sollievo e per la sua maglietta che ha indossato per dare il via alla biciclettata che si è tenuta questa mattina, sabato 28 maggio, tra Chioggia e Sottomarina. Più di una cinquantina le persone che hanno aderito alla iniziativa organizzata dalla Ulss 14 con la collaborazione di numerose associazioni di volontariato. "L'obiettivo di questa iniziativa - ha ricordato il Dg Dal Ben - e' stato quello di sensibilizzare la gente sulla possibilità di alleviare il dolore". “La Giornata del Sollievo - ha aggiunto il direttore generale - non vuol rappresentare un momento di riflessione solo per chi è sofferente e malato, ma una ricorrenza che si propone di risvegliare, in tutti e in modo duraturo, la sensibilità verso ciò che è concretamente possibile fare per raggiungere il sollievo dal dolore; una sensibilità oggi più che mai sopita dalla fretta e da una certa ineducazione, talvolta da impreparazione e paura, a confrontarsi in modo maturo, empatico, solidale e propositivo con la sofferenza e con il dolore”. La biciclettata e' partita da piazzetta Vigo a Chioggia per proseguire verso Borgo San Giovanni e poi dirigersi verso l'Ospedale per poi attraversare tutto il lungomare di Sottomarina fino alla Diga. Da qui infine si è fatto rientro a Chioggia.
Si ricorda che quando il dolore persiste e dura mesi, non è più un sintomo, ma una malattia da curare. Una malattia che va diagnosticata dallo specialista e curata adeguatamente: dobbiamo ricordarci che non deve esistere né tantomeno essere accettato, come inevitabile, il dolore inutile. Ma cosa è il dolore e, soprattutto, da cosa è provocato e come si cura? Il dolore cronico per l’87% dei casi non è di origine oncologica, colpisce 15 milioni di persone in Italia, 3 su 4 sono gli anziani che ne soffrono, il 40% dei pazienti non sa a chi rivolgersi. Le cause più frequenti sono l’artrosi e l’osteoporosi, la cefalea, le patologie della colonna vertebrale cervicale e lombo-sacrale. Il progetto Ospedale-Territorio senza Dolore nasce nel 2001 a Chioggia. Dopo circa una decina di anni il progetto si è arricchito della presenza di un Comitato Aziendale con una rete di referenti medici e infermieri allo scopo di combattere il dolore in ospedale e nel territorio, nonché per dare una continuità terapeutica tra ospedale e territorio (importante la collaborazione con i medici di famiglia e i medici palliati visti). Nella struttura ospedaliera e nel territorio dell’Ulss14 il parametro dolore è considerato il quinto parametro vitale, alla stregua della pressione arteriosa, della temperatura, ecc., e quindi misurato con varie scale del dolore in base all’età del paziente. Una volta misurato, il dolore viene trattato adeguatamente e con efficacia, con i farmaci e con la terapia antalgica più o meno invasiva. Nessuno deve soffrire inutilmente e per qualsiasi tipo di dolore c’è un protocollo condiviso e delle terapie per fronteggiarlo al meglio: il farmaco va somministrato ad orari e non al bisogno, rispettando le abitudini del paziente, preferibilmente per bocca. Vengono impiegati gli oppioidi senza tabù, quando si ritiene necessario perché il dolore non risponde ad altri farmaci. Il dolore in Pronto Soccorso è combattuto fin dai primi minuti dell’arrivo del paziente in ospedale con protocolli condivisi da medici e infermieri. Il dolore acuto post-operatorio presenta varie tipologie di terapie attuate già prima di entrare in sala operatoria, nonché durante l’intervento chirurgico e in reparto. Per i pazienti operati in giornata, il famoso regime Day Surgery, e per i pazienti dimessi dai reparti è prevista la distribuzione diretta da parte della farmacia ospedaliera.

DUPLICE ACCOLTELLAMENTO A CANAL DI VALLE: TENTATIVO DI OMICIDIO-SUICIDIO IN UNA COPPIA

Emergono nuovi particolari del tentativo di omicidio (e poi suicidio) perpetrato stamattina alle 8 in una casa a schiera di Canal di Valle dove ora sono stati apposti i sigilli dei carabinieri. A compiere il folle gesto è stato Enzo Bellemo, detto “Braccio”, portuale in pensione di 58 anni, contro la moglie, di un anno più giovane. La coppia, che da qualche tempo convive da separati in casa, ha anche delle figlie, la più giovane delle quali abita in famiglia. Da una settimana, asseriscono alcuni vicini, c'erano contrasti tra i due, anche se niente lasciava presagire il crimine: proprio stamane la povera donna è stata ascoltata parlare al telefono con voce tranquilla, prima di rischiare la vita per mano dell'uomo che aveva sposato. Per fortuna dagli ospedali di Chioggia, dove è in cura la signora, e di Mestre dove è stato trasportato l'aggressore arrivano buone notizie: l'intervento della vittima è terminato e riuscito, ora è ricoverata in rianimazione. Presenta lesioni multiple di cui due potenzialmente mortali. Per quanto riguarda il marito, si è appreso che ha tentato il suicidio accoltellandosi a sua volta all'altezza del ventre.
Tutto è funzionato alla perfezione nelle équipe sanitarie, in connessione tra 118, pronto soccorso, chirurgia e rianimazione: sono stati richiamati al lavoro anche i medici, gli anestesisti e gli infermieri reperibili, e anche altri che erano in riposo. Grazie a loro si è potuta sventare una duplice tragedia, che non cancella ovviamente la gravità dei fatti accaduti stamane e le loro conseguenze nel futuro di queste persone e dei loro cari.

venerdì 27 maggio 2016

BANDIERA BLU, SONDAGGIO DEL LICEO: IL 27% DEI CHIOGGIOTTI NON LA CONOSCE


la playlist degli interventi

Dietro al conseguimento della Bandiera Blu da parte di Chioggia e Sottomarina, fin dal 2014, c'è il lavoro di molte parti in causa, che non si esaurisce alla pulizia dell'acqua. Lo ha evidenziato un progetto della 4^D del liceo Veronese, indirizzo scienze applicate, assieme al Centro di Educazione Ambientale del Comune, presentato stamane in sala consiliare: l'iniziativa, diretta dalla professoressa Roberta Predonzan, ha messo in rilievo la conoscenza che i cittadini hanno del traguardo promosso dalla FEE (Foundation for Environmental Education), e le cose ancora da fare per continuare a mantenerlo in futuro.

Lungo l'anno scolastico, i ragazzi hanno realizzato un video e distribuito un questionario alla cittadinanza: il campione è rappresentato da 120 persone, di ogni età ed estrazione sociale, con forte presenza di studenti. Il 73% dei chioggiotti dice di conoscere la Bandiera Blu, e il fatto che la città ne sia in possesso. Per mantenerla, dono necessarie secondo i cittadini proprio le iniziative di educazione ambientale come questa, ma sono ancora molte le persone -specie i giovani- senza una conoscenza efficace del proprio territorio. La responsabilità di promuovere il conseguimento della bandiera blu spetta, secondo il campione, in primis al Comune, poi le associazioni di categoria. Nel sito anche sezioni di storia, arte, architettura, turismo, avifauna: notevoli gli aspetti di biodiversità e le specie da tutelare. Non solo vincoli e divieti, ma nuove forme di opportunità culturali ed economiche, per l'85% degli interpellati.

Nel suo intervento, il sindaco Casson ha parlato di un «lavoro molto qualificato, utile a garantire ottenimento del riconoscimento, sono grato ai ragazzi e ai professori». Casson nota come sia «diventato complicato ottenere la bandiera blu, moltissimi adempimenti sono richiesti rispetto a un tempo». Dal canto suo, l'assessora Elena Segato ribatte che «la scuola promuove il territorio, il futuro siete voi ragazzi. La bandiera blu non è solo acqua pulita ma anche educazione ambientale, uno dei parametri che dà maggior punteggio. I quotidiani dovrebbero riempire le pagine di questo progetto».

La professoressa Predonzan, insegnante di scienze, definisce «un'avventura e un viaggio» il percorso con gli studenti, che ha richiesto l'aiuto di molti attori. «Scopo della scuola è sviluppare competenze, la UE chiede di promuovere la cittadinanza attiva. I sentimenti di tutela vengono da una conoscenza della materia. I ragazzi si sono impegnati anche nella comunicazione via web, realizzata per intero». Luigi Zennaro, dirigente scolastico, replica: «Orgoglio personale per la crescita anche futura degli allievi come cittadini, in quest'isola culturale prima che geografica».

Per il Centro Educazione all'Ambiente, Davide Scarpa rivela che «lavorare con i ragazzi è un piacere, li ho visti maturare assieme al progetto che incontra le richieste dell'organismo che assegna la Bandiera Blu. Importante valorizzare le aree naturalistiche nell'ambito delle spiagge che la richiedono, perché hanno la funzione di depurare l'acqua». Il progetto, spiega Scarpa, è cominciato da un'indagine conoscitiva, dalla visita ed esplorazione delle aree fino alla produzione di strumenti didattici. Il materiale è disponibile nel sito del liceo, linkato da quello del Comune, per cittadini e turisti.

EVENTI ESTIVI ASCOM: SE NE FARANNO DUE, ANCHE COL CONTRIBUTO DEL COMUNE


Nessuna polemica tra Associazione Commercianti e Comune di Chioggia riguardo le manifestazioni estive. A mettere uno stop alle voci (definite “pretestuose” in ambienti comunali, forse con riferimento ad alcuni veleni della campagna elettorale in corso) è il presidente di AsCom, Alessandro Da Re: «Faremo due iniziative nei mesi più caldi, ottenendo anche il supporto dell'amministrazione». Questo contributo, ancora non ufficiale, si dovrebbe aggirare sui 5mila euro, raschiati tra le pieghe del bilancio. La situazione difficile è confermata in Municipio: «Dobbiamo ancora ragionare di tutto. I conti di quest'anno sono deficitari -anche per la questione Tari- e non consentiranno l'agevole realizzazione nemmeno delle manifestazioni organizzate direttamente dal Comune. La stessa Ascom ha meno fondi che in passato, per via di mancati trasferimenti». Gli uffici precisano ulteriormente: «Per tutti gli anni precedenti siamo andati in crescendo, nonostante la piena crisi. Un anno abbiamo stanziato anche 50mila euro per gli eventi Ascom, ovvero 4 volte i fondi del 2009, che hanno finanziato anche il Carnevale e le festività natalizie». Stella polare dell'amministrazione è la valenza promozionale generale: «In tal caso troviamo logico collaborare, nel rapporto di 1 a 2 rispetto a quanto offre l'associazione. Se invece ci sono iniziative senza un ritorno, non ci mettiamo in mezzo». Vale ricordare che i prossimi saranno i primi eventi senza la guida di Maria Grazia Marangon, anima dell'associazione e già assessora al marketing territoriale, alla quale molto si deve nel merito nonostante la recente posizione più defilata.

giovedì 26 maggio 2016

HACKERATA LA HOME PAGE DEL COMUNE DI CHIOGGIA: SCHERZO O ATTACCO IN PIENA REGOLA?


Brutta sorpresa stamane per chi si accingeva a visitare il sito ufficiale del Comune di Chioggia, chioggia.org. Al posto dell'abituale homepage, l'immagine di un uomo incappucciato, la scritta "x-5Q out admin" e un motivo musicale chiaramente arabo. Scherzo di cattivo gusto o attacco hacker in piena regola?

Le prime notizie parlano di una password criptata, relativa solo all'accesso iniziale al portale: i vari link degli uffici, degli eventi e delle notizie amministrative funzionano come sempre.

Sono in corso accertamenti, vi aggiorneremo in mattinata.

mercoledì 25 maggio 2016

COME AVEVAMO PREANNUNCIATO MESI FA: GIUSEPPE PALO TORNA ALLA GUIDA DI ORTOMERCATO

Giuseppe Boscolo Palo torna alla guida dell’Ortomercato di Chioggia «Al Consorzio la promozione del Radicchio IGP, all’Ortomercato la commercializzazione» Giuseppe Boscolo Palo, dopo la conferma a presidente del Consorzio di tutela del Radicchio di Chioggia Igp, torna anche alla guida dell’Ortomercato di Chioggia. L’insediamento è avvenuto qualche giorno fa, ma la nomina ad Amministratore Unico della Società di Gestione di Ortomercato è stata deliberata nell’assemblea straordinaria del 6 maggio scorso, che ne ha anche modificato lo statuto per adeguarlo alle nuove disposizioni di legge sulle società partecipate. «Vorrei poter dire che ricominceremo da dove abbiamo lasciato - esordisce Giuseppe Boscolo - ma in questi tre anni e più si sono progressivamente deteriorate sia le condizioni generali esterne che la situazione interna del mercato. A detta degli esperti, la nostra tipologia di radicchio ha delle potenzialità incredibili, ma qui non siamo ancora riusciti ad esprimerle. I conferimenti dell’ultimo periodo sono in calo, così come le quotazioni sono crollate sotto i costi di produzione, che vanno dai 40 agli 80 centesimi al chilo, a seconda che si tratti di radicchio tardivo o precoce».
«L’Ortomercato è collocato all’interno della zona di produzione del Radicchio di Chioggia Igp - spiega Giuseppe Boscolo - dove deteniamo un patrimonio di esclusività che può permetterci di distinguere il radicchio coltivato qui dall’universo dei radicchi tondi: si tratta del seme autoctono. Perciò la strada da percorrere per me è chiara: negli anni ci siamo specializzati nella produzione di radicchio, “Chioggia” è un brand ricco di valore territoriale, quindi l’alternativa al generico radicchio tondo è il “Radicchio di Chioggia Igp”. E’ l’unica, e forse l’ultima, possibilità che abbiamo». «E’ mia intenzione - prosegue Boscolo - farmi affiancare nella gestione da un comitato tecnico, costituito dai rappresentanti delle Organizzazioni dei Produttori che partecipano alla società Chioggia Ortomercato: Opo Veneto e Apo Veneto Friulana. Così, mentre il Consorzio di tutela si deve occupare della promozione, l’Ortomercato deve diventare “Il Mercato del Radicchio di Chioggia Igp”, occupandosi della commercializzazione, grazie soprattutto alle Op, che possono rappresentare l'anello di congiunzione fra il Consorzio, il Mercato e la Grande Distribuzione Organizzata». «Il lavoro da svolgere assieme è tanto e difficile - conclude Giuseppe Boscolo Palo - ma dobbiamo agire con rapidità per recuperare il tempo perduto. In stretta intesa fra Consorzio e Op possiamo redigere un elenco di produttori, conoscere gli ettari investiti a radicchio e prevedere le tonnellate in gioco anno per anno, per riuscire a governare l’offerta. Serve poi anche avviare una stretta collaborazione per poi arrivare all’unificazione fra i due Mercati alla produzione del territorio dell’Igp, vale a dire Chioggia e Rosolina, attraverso i quali oggi transita circa il 30 per cento del prodotto, per riuscire ad attrarre la restante parte che attualmente viene commercializzata attraverso altri canali».

DAL 1 GIUGNO " VACANZE SICURE " A CHIOGGIA E A SOTTOMARINA

1 giugno: al via “Vacanze Sicure” a Chioggia e Sottomarina Per i turisti un’estate all’insegna dell’accoglienza e della sicurezza grazie al potenziamento del litorale e dei servizi ospedalieri. Una novità per i più piccoli: l’ambulatorio pediatrico “immerso” nel mare VIDEO D'ARCHIVIO “Vacanze Sicure” ripartono a Chioggia e Sottomarina con una novità per i bambini: all’interno del nuovo Pronto Soccorso è stato ricavato uno spazio specifico per loro, un ambulatorio pediatrico con tanto di stanza colorata con un fondo marino. Una iniziativa, quella del mosaico a misura di bambino, che verrà successivamente ampliata anche nel reparto di Pediatria con un soggetto diverso, cioè tante macchinine che corrono colorate per le pareti delle stanze. Sono ormai più di una decina di anni che, quando alle porte fa la sua comparsa l’estate, si attiva il progetto “Vacanze Sicure” con cui aumenta l’attenzione alle emergenze-urgenze sul litorale, ma anche alle necessità sanitarie “quotidiane” di chi decide di trascorrere le ferie nelle nostre spiagge. Un territorio, quello clodiense, che conta circa 60mila abitanti e che nel periodo estivo arriva a crescere anche fino a 300mila unità con i turisti. Questa estate, una particolare attenzione viene posta proprio alla salute dei bambini. «Molte famiglie scelgono Sottomarina – ha confermato il direttore generale dell’Ulss 14 Giuseppe Dal Ben - anche perché molti pediatri consigliano ai genitori di portare i propri bimbi nel nostro litorale, per lo iodio miracoloso che si trova in queste spiagge. Dal 2014, abbiamo istituito un ambulatorio pediatrico all’interno del nostro Pronto Soccorso, ora personalizzato e reso accogliente nei nuovi spazi. È anche grazie a questa particolare sensibilità che Chioggia ha conquistato la Bandiera Verde, che viene attribuita alle spiagge che prestano particolare attenzione ai bambini». “Vacanze Sicure”, che parte il primo giugno e si conclude il 31 agosto, si concentra innanzitutto sulle fasce di popolazione più fragili. Accanto ai bambini ci sono gli anziani. Ecco riproposto anche quest’anno l’ambulatorio geriatrico all’interno del Pronto Soccorso. Come nel caso del bambino, la attivazione di questo servizio ha lo scopo di garantire una corsia preferenziale al paziente fragile facendo attendere meno tempo possibile per l’assistenza e la cura. In Ospedale, oltre che il Pronto Soccorso, vengono potenziati con un allargamento delle fasce orarie di attività e nuovo personale medico, alcuni servizi come la dialisi, la cardiologia, la dermatologia, la ortopedia, la radiologia, la medicina di laboratorio, il ser.d. Per ridurre gli accessi inappropriati al Pronto Soccorso, inoltre, si attiva per i non residenti della Ulss 14 l’ambulatorio di medicina turistica presso i locali del Servizio di Continuità Assistenziale attigui al P.S. Attenzione anche ai litorali con l’attivazione di tre ambulatori infermieristici: uno in zona Granso Stanco”, un altro in zona “Diga” (con presenza di un quad), infine uno in zona “le Tegnue”. Saranno aperti dalle 11.00 alle 19.00 con la presenza del medico solo nei prefestivi e festivi dalle 15.00 alle 17.00. Nella spiaggia di Isola Verde verrà posizionata (nei festivi e prefestivi) una ambulanza: questo per garantire dei soccorsi immediati in un momento dell’anno in cui il traffico è più caotico. Nelle vicinanze del litorale, inoltre, ci sarà un quad con barella per gestire il soccorso sulla spiaggia libera. Come negli anni precedenti, è attivo un numero verde unico (800186010) per l’assistenza sanitaria al turista. Va anche segnalato il servizio di interpretariato e traduzione telefonica multilingue, ufficiale e continuativo 24 ore su 24: l’obiettivo è quello di assicurare un intervento sanitario corretto, immediato, eliminando le barriere linguistiche e culturali, dedicato non solo all’Area di Urgenza ed Emergenza (Pronto Soccorso, Rianimazione, Cardiologia, Sale Operatorie, Sala Parto, Dialisi), ma anche all’Area Amministrativa (CUP, Cassa) e al Distretto (sportelli, Consultorio, etc.). “Il progetto Vacanze Sicure – ha concluso il primario di Pronto Soccorso Andrea Tiozzo – viene fatto conoscere al turista anche grazie ad una app per smartphone che si scarica gratuitamente dal sito internet della Ulss 14. Un utile strumento per il turista che in questo modo può facilmente prenotare una visita per l’ambulatorio di Medicina Turistica o scaricare gli esiti degli esami effettuati presso il Laboratorio Analisi. Una sorta di mappa virtuale che aiuta l’utente in vacanza ad orientarsi all’interno dell’Ospedale e ad accedere ai servizi sanitari in maniera semplice ed appropriata”.

GIALLE, ROSA, ROSSE, AZZURRE: CHE BELLE LE BICI FIORITE DI SOTTOMARINA

GIALLE, ROSA, ROSSE, AZZURRE: CHE BELLE LE BICI FIORITE DI SOTTOMARINA - Prima una poi altre, da via Veneto un trend che si estende per via San Marco e fino a viale Mediterraneo. Chi passeggia per Sottomarina si sarà accorto delle biciclette colorate esposte lungo le arterie dei locali e del commercio: proprio dagli esercenti nasce l'iniziativa di abbellire le strade con i colori della primavera. "Ci è voluto qualcuno che aprisse la strada", dicono i gestori di locali e negozi che si affacciano sul centro "e ora abbiamo dei boulevard, grazie anche a chi ci regala bici e composizioni floreali". Un esempio per chi sta spendendo troppi milioni in questa campagna elettorale: "Sì, trovo che sia fuori luogo in un momento come questo", dice la nostra interlocutrice. "Facciamo bene a rimanere sottotono". Ma con tanti complimenti per la brillante idea e la conseguente realizzazione a costo zero.

martedì 24 maggio 2016

FINANZIAMENTI ELETTORALI: TUTTI LI DICHIARANO (E SONO POCHI), TRANNE SEGANTIN (E SONO TANTI)


Duello al calor bianco, ieri sera, durante il confronto tra i candidati a sindaco, organizzato come sempre da Nuova Scintilla in auditorium San Nicolò. L'atmosfera sul palco e in platea si è accesa allorquando è stata letta la domanda relativa ai finanziamenti elettorali, argomento che negli ultimi anni ha alimentato le vele della cosiddetta "antipolitica" e che si lega alle condizioni economiche di crisi in cui versa la popolazione italiana e chioggiotta. Sullo scabroso conto della serva scoppia il finimondo: più voci nel pubblico chiedono di conoscere l'ammontare dell'importo di spesa delle singole campagne elettorali, notando la chiara disparità di forze in campo e nonostante il tetto imposto dalla legge. Dai francescani del MoVimento 5 Stelle («Ci finanziamo da soli, per un costo di 5mila euro», puntualizza Alessandro Ferro) e di Sinistra Italiana («4mila euro che rifiutano gli sperperi», chiosa gloriosamente Letizia Campanaro), ai 15mila euro denunciati da Barbara Penzo e i suoi ospiti a titolo gratuito, fino ai 30mila euro «senza squilli di tromba» del sindaco Casson. Reticente Marcellina Segantin, che al pari del suo mentore di Mogliano manda a memoria: «Rendiconteremo a fine campagna secondo norma di legge, devo farmi conoscere senza avere partiti dietro (Forza Italia e Fratelli d'Italia cosa sono? ndr), non asfalto le strade per farmi propaganda», immancabile la frecciatina all'amministrazione in carica. Metà dei convenuti applaude convinta, l'altra metà disapprova sonoramente. Ma è sotto gli occhi di tutti, e nei post su facebook degli altri candidati, l'elenco dello sperpero fucsia, tra sedi, palloncini, borsette, spritz e vongolate di piazza. La politica dovrebbe essere un'altra cosa.

LEGGI COM'È ANDATO L'INTERO CONFRONTO ALL'AUDITORIUM - GUARDA I VIDEO

CONFRONTO TRA I CANDIDATI A SINDACO: SUSSURRI E GRIDA, IN ATTESA DI NUOVE ALLEANZE


Come da tradizione, attriti garantiti al confronto pubblico tra i candidati a sindaco di Chioggia, organizzato da Nuova Scintilla in un auditorium colmo all'inverosimile anche nei posti in piedi. Dal deposito di gpl alle spese elettorali, dai risultati della giunta uscente ai migranti, molte sono state le occasioni di polemica tra il sindaco Casson da una parte, e le sfidanti Barbara Penzo (PD) e Marcellina Segantin (ChioggiaViva e destre), con Letizia Campanaro (sinistra) e Alessandro Ferro (M5S) che hanno evitato il terreno più caldo per avanzare le proprie idee quasi senza attacchi ai contendenti.
Non si è ancora corso il primo turno, che già in platea non sono mancate però le innaturali convergenze o affinità elettive: ad esempio alcune esponenti del PD sono state viste più volte applaudire convintamente Segantin. Anche una domanda rivolta in tal senso a Barbara Penzo non ha ottenuto risposta categorica, lasciando intendere che il feeling tra il partito di Renzi e la candidata di Brugnaro (non si dimentichi che i fucsia flirtarono col PD prima di virare a destra) si possa costruire al secondo turno, se una delle due sarà al ballottaggio. Dal canto suo Casson ha sfruttato la consequenzialità alfabetica con Letizia Campanaro per cercare una sponda al discorso che lo ha preceduto, inserendosi a complemento: anche questa una liaison che sboccerà dal 6 al 19 giugno? Nel suo "splendido isolamento", Alessandro Ferro ha invece portato avanti il programma del MoVimento, declinando su base locale la linea già sperimentata in altri comuni a guida stellata. Magari proprio l'estraneità alle beghe e alle "famiglie" della politica locale è un asso che Ferro e i Cinque Stelle possono giocare per raggiungere il secondo turno.

L'ambiente. Fin dalle 20.45 di ieri sera l'auditorium si riempie dei sostenitori dei cinque candidati, ciascuno accompagnato da un numero di liste variabile tra una e cinque, quasi tutte con 24 candidati consiglieri. Poco spazio restava per i cittadini comuni, che non avessero parenti tra gli aspiranti amministratori, e per i rappresentanti di interessi diffusi. Presto il confronto si è trasformato anche in una gara di claque, con la "curva" di Casson in testa per clamore. Particolare curioso, il primo cittadino in carica si è presentato in sala mentre gli altri erano già seduti ai propri posti: normale ritardo o la ricerca di una studiata passerella? Il suo ruolo comunque è quello di chi deve rendere conto di cosa ha fatto finora, mentre i concorrenti sono nella posizione di chi può promettere a fondo perduto.

Le presentazioni. A Letizia Campanaro l'onore e l'onere di rompere il ghiaccio, con una lunga dissertazione dal proprio mestiere di avvocato specializzato in diritto del lavoro alle questioni riguardanti i nuovi poveri. Giuseppe Casson rivendica l'alleanza con la Lega Nord per facilitare il rapporto tra Chioggia e la Regione Veneto a guida Zaia, mentre Alessandro Ferro sbandiera la virtù "rivoluzionaria" del suo gruppo e il no ai compromessi. Barbara Penzo declina il felice mantra calcistico difesa-rilancio-attacco, un po' a libro stampato, infine Marcellina Segantin -«per chi ancora non mi conoscesse» dopo la campagna faraonica- parte in quarta evocando l'isolamento e il mancato ascolto da parte dell'amministrazione delle esigenze delle categorie, quali elementi scatenanti la sua candidatura.

Viabilità. Il dibattito moderato da don Vincenzo Tosello e da Ruggero Donaggio entra nel vivo con le questioni sul tavolo, attraverso domande eguali per tutti: si parte dalla viabilità e dal riassetto di infrastrutture e trasporti. Se il sindaco assicura che «ora si liberano risorse», Ferro punta a «completare il parco degli Orti e creare parcheggi scambiatori, condizione prima per pedonalizzare interamente il Corso del Popolo nei giorni festivi». Penzo, che è lavoratrice pendolare, pensa al mare come risorsa di mobilità e a implementare le piste ciclabili, ove Segantin tiene assieme il decoro urbano, l'inserimento nella città metropolitana e il ponte sul Brenta. A tal proposito, categorico l'intervento di Casson: «Il ponte sul Brenta si farà, e si farà là dove si è deciso di farlo», stoppando così le pretese di un suo spostamento. Chiude l'argomento Letizia Campanaro, che intende «eliminare i motori a scoppio dal centro storico, parlando con le categorie» per la ricaduta della ztl.

Cultura e turismo. Duello franco anche per il secondo tema in ballo: il candidato grillino, insediato il quartier generale in calle San Giacomo, suggerisce di utilizzare le tante vetrine purtroppo sfitte per le esposizioni di artisti e artigiani locali, e Barbara Penzo a volo d'angelo plana sul «nuovo marketing territoriale». Tris di progetti per Segantin: visione e pianificazione, visibilità dei prodotti, eventi da mutuare con Venezia. La cittadella della giustizia potrebbe diventare la casa della cultura se Letizia Campanaro sarà sindaca, mentre chi già lo è -Giuseppe Casson- spazia dal raggiungimento della bandiera blu per tre anni consecutivi al via alla crocieristica, dal completamento del teatro Astra al restauro del Granaio (possibile pinacoteca nel segno di Walter Pregnolato), fino alle opere di compensazione del Mose che potrebbero vedere concretizzato il collegamento su due ruote tra Cavallino-Treporti e il Delta del Po, attraverso i litorali e le bocche di porto.

Val da Rio. Scottanti i problemi all'ordine del giorno: serbatoio gpl, mercato ittico all'ingrosso, portualità. Esordisce Barbara Penzo, che dice no al gpl e vuole spostare il mercato ittico. Ma non a Punta Colombi, incalza Letizia Campanaro: Casson: lo vede al canale Aleghero «costo 80 milioni di euro, progetto dell'Università Sapienza, si può autofinanziare in 20 anni dato che il mercato ittico è in salute». Alessandro Ferro chiede sia riequilibrato il rapporto tra il consiglio comunale e Aspo, ma lo scontro più vibrante è tra Marcellina Segantin e il sindaco Casson in merito allo scavo dei fondali per il passaggio delle navi da crociera: la candidata fucsia avanza dubbi sulla fattibilità e il costo dell'opera (forse perché metterebbe i bastoni tra le ruote alle politiche di Brugnaro pro grandi navi a Venezia?), l'esponente centrista ribadisce che la spesa ammonta a 15 milioni di euro e non a un centinaio, per concludere con l'assicurazione «con me non si farà il deposito di gpl» che strappa più di un applauso in sala.

Sociale. Un terzo del bilancio comunale se ne va per il welfare, eppure i bisogni sono lungi dall'essere soddisfatti. Segantin evoca il principio di sussidiarietà che passa attraverso il lavoro delle associazioni: va sottolineato che il referente dell'assessorato negli ultimi cinque anni, Massimiliano Tiozzo, è uno dei principali sponsor della sua candidatura. Campanaro e Casson all'unisono: bisogna puntare ad allentare i vincoli del patto di stabilità per lanciare un serio piano-casa (idea dell'esponente progressista, che lamenta una scarsa programmazione e analisi dei singoli casi), «non siamo stati aiutati dallo Stato riguardo i fondi della legge speciale» ribadisce l'altro avvocato, fautore dell'housing sociale. Microcredito, incentivi alle coppie per pagare gli asili nido, apertura della "vela" vicino all'ospedale per i fenomeni giovanili e il bullismo sono le bandiere di Alessandro Ferro e del M5S. Barbara Penzo gioca in casa, lavorando nel sociale a Venezia, e segnala come «si sia investito poco, occorre farlo con professionalità nuove e progetti di comunità». Risponde Casson: «Il bilancio degli ultimi anni nel sociale è stato invariato, tagliando settori che avrebbero portato più consenso, con una scelta politica che rivendico». Come i cavoli a merenda, Marcellina Segantin parla di imprese chioggiotte costrette(?) ad andare all'estero, ottenendo la riprovazione di vaste fasce del pubblico.

One shot. La prima sessione di domande rivolte a uno solo dei candidati è inaugurata da Letizia Campanaro: la candidata di Guarnieri sostiene che SEL abbia sostenuto singoli provvedimenti della giunta Casson per evitare l'arrivo di un lungo commissariamento prefettizio. Proprio Casson si espone a fischi e urla dicendo che l'alleanza con la Lega sia «la migliore possibile» e che non serve alla città un nuovo inizio. Ferro, richiesto di pareri sulla direzione "esterna" di Beppe Grillo, assicura che «le decisioni le prendiamo online, c'è l'esempio di Mira che è amministrata bene» dal giovane sindaco stellato Alvise Maniero. Barbara Penzo rivendica i «passi avanti» del PD locale: «Ha avuto coraggio a candidarmi», vantando un profondo rinnovamento nelle sue tre liste. In piena linea Umana, Segantin si sbilancia sulla connessione ideale e fattuale tra Chioggia e Venezia: «Essere sostenuta da molti imprenditori è la soluzione, qui si parla ma non si fa». Ormai la platea dell'auditorium è polarizzata: ma quanto questa audience è specchio della città fuori dalla sala?

Spese elettorali. L'argomento, sollevato da una domanda partita a più voci dal pubblico, è stato il culmine della bagarre tra i candidati. Fra attestazioni di "francescanesimo" o comunque di sobrietà, c'è stata chi si è distinta per non aver proferito cifra, in barba alla trasparenza e ai tempi grami in cui tocca vivere. Abbiamo ritenuto opportuno isolare il momento: il resoconto video e testuale di tale frangente è disponibile cliccando su questo link.


Migranti. Altra patata bollente sollevata dal pubblico, la questione dell'accoglienza ai profughi. È nel dna della sinistra ma anche dei cattolici, dice Letizia Campanaro: «La solidarietà è nella Costituzione, ciò che manca è la loro integrazione». Non distante la posizione di Barbara Penzo: «Gli alberghi non sono l'ideale per i 125 che sono arrivati, servono progetti dignitosi», e a sorpresa la Segantin auspica l'aiuto alle associazioni che si occupano della materia, anche in vista dei ricorsi. Chissà come l'hanno presa gli attivisti di Forza Nuova presenti a fondo sala: uno di loro, Mattia Turcato, è candidato consigliere nella lista "La rete per il futuro" che sostiene proprio l'architetto di Sottomarina. Alessandro Ferro e Giuseppe Casson ricordano -il primo- come Chioggia «abbia già dato, siamo oltre la quota», il secondo rincara: «Ho chiesto che lo Stato rispettasse le sue stesse regole, l'ho fatto senza sbraitare. La concentrazione di molte persone in pochi luoghi è da evitare, questo ho detto al ministro Alfano». Dopo i recenti avvenimenti di Cona e la richiesta del prefetto Cuttaia agli alberghi -respinta dall'ASA all'avvio della stagione turistica- resta un tema caldo per il resto della campagna elettorale.

Macchina comunale. Ad ogni elezione tutti i partecipanti si ripromettono di cambiare qualcosa nella gestione stessa degli uffici comunali. La campagna 2016 non fa eccezione: cinque su cinque parlano di riorganizzazione (Casson però ha avuto il tempo per praticarla), chi -Campanaro- nei primi cento giorni, chi -Penzo- puntando il dito sui progetti urbanistici rimasti nel cassetto e sulle responsabilità dei dirigenti «da rivedere attraverso meccanismi legati alla produttività». Stesso leitmotiv dal grillino Ferro, che vuole intervenire sui bonus, mentre Segantin promette incontri ogni lunedì mattina con tutti i capi ripartizione: «I dirigenti si possono spostare, la città è stata ferma anche per responsabilità loro». Casson snocciola i numeri: «I dipendenti comunali sono passati da 350 a 250, i dirigenti da 11 a 4. E questo perché c'è il blocco delle assunzioni, tanto che il personale sta diventando più anziano senza poter essere rimpiazzato. Un sindaco inoltre deve avere la possibilità di scegliersi per intero il proprio staff». E per una volta, nessuno ha fatto qualunquismi sui dipendenti comunali...

Secondo round. Di domande dal pubblico. Protagonista diventa Alessandro Ferro, che imbeccato dai suoi lascia intravedere i contorni di un possibile futuro a Cinque Stelle -reddito di cittadinanza, lotta all'evasione fiscale, no a consulenze esterne, bilancio partecipato- per ricordare poi come migliaia di chioggiotti stiano pagando il 10% in più di Tari per via dei contribuenti morosi che hanno fatto ricorso al giudice, alcuni dei quali candidati o fiancheggiatori di ChioggiaViva. Pronta la replica di Segantin: «La colpa è della giunta uscente che non ha controllato la bulimia di Veritas. C'è un ricorso pendente».

Appelli finali Inizia Casson: «Un sindaco ha compiti difficili oggi. Decisivi i prossimi anni senza logiche di apprendistato, ma da far fronte con esperienza». Ferro e il rispetto delle regole: «Trasparenza, coerenza, nessuno sponsor, sappiamo gestire i fondi limitati come stiamo dimostrando in campagna elettorale». Barbara Penzo: «Non sono un'apprendista, ho competenze. In questi anni l'esperienza non ha prodotto risultati. È l'ora di un sindaco donna». Segantin alza i toni in questa maniera: «Ci sentiamo a disagio, ci sentiamo a bordo della Concordia, il comandante (Casson, ndr) è sceso e ha abbandonato la nave». Più costruens che destruens, Campanaro candidata «per i bisogni dei deboli, porto avanti mie idee senza polemiche nè eventi. Il capitale umano viene prima». Il tifo è tutto ai piedi del palco, si sciama lungo calle San Nicolò mentre il municipio si colora prima di rosso, poi di verde, poi di blu indi di giallo, tra le risate profetiche delle varie parti in commedia.

Le pagelle di Chioggia Azzurra.
Letizia Campanaro: quadrata e un po' monocorde, viene da una scuola retorica ben conosciuta in città. Sta sulle cose concrete e disdegna la facile polemica, quando non vi è costretta. Indipendentemente dall'esito di giugno, ieri la conferma che sarà una protagonista della vita politica di Chioggia nei prossimi anni.
Giuseppe Casson: ha il ruolo più difficile e dimostra di saper resistere agli attacchi a tenaglia. Il possesso delle carte lo favorisce, la sua "forza tranquilla" scava un solco gradito a chi non ama i toni forti. Si è liberato dal "radiocomando".
Alessandro Ferro: la dimensione umana dell'offerta politica che incarna (e che ha il consenso di poco meno un terzo degli italiani, Chioggia alza la media) è fuori discussione. Apprezzabile lo sforzo di restare sul programma, anche se qualche accenno di grinta gli farebbe bene. Come spesso succede per il M5S, verrà votata più l'idea che la persona.
Barbara Penzo: dà l'impressione di preferire il rapporto uno-a-uno, con la telecamera o l'interlocutore, piuttosto che i confronti all'americana con gli altri contendenti. Da valutare il tasso di autonomia, ma il suo consenso è più trasversale del previsto.
Marcellina Segantin: alcune cadute, sottolineate da un pubblico accorto, compensate da guizzi feroci andati a segno. A lei la determinazione non manca, anche se finora è emersa più la rottamazione che le nuove fondamenta in cemento armato (e dire che dovrebbe intendersene). Troppo schiacciata sugli interessi di una parte della città: importante, ma pur sempre parte.

lunedì 23 maggio 2016

GIULIANO BOSCOLO (ASA): AUSPICHIAMO IL MANTENIMENTO DI RELAZIONI IMPORTANTI CON LA REGIONE VENETO


A margine dell'incontro avvenuto la scorsa settimana con l'assessore regionale al turismo Federico Caner, il presidente dell'Associazione Albergatori di Sottomarina, Giuliano Boscolo Cegion, insiste sull'importanza della legge veneta per il turismo (n.11/2013), intitolata significativamente "Sviluppo e sostenibilità del turismo veneto": «Cominciamo a vedere qualcosa di serio grazie a dati realistici, corrispondenti a quelli di Federalberghi Veneto», dice Cegion. «Non possiamo più vivere di quanto ci dava la mano pubblica attraverso le Apt: per le attività che noi imprenditori intendiamo fare, dobbiamo avere un sindaco che abbia il filo diretto con l'Europa e con la Regione Veneto, dove confermo che stanno lavorando bene. Non buttiamo tutto all'aria con autolesionismo». Un segnale che indica gli interlocutori privilegiati, rispetto ad esempio al governo centrale e alla città metropolitana.

venerdì 20 maggio 2016

IL MINISTRO DELRIO: LA FERROVIA CHIOGGIA-PADOVA? FORSE ALLA FINE DEL SECONDO MANDATO DI BARBARA PENZO...


«Sul deposito gpl e il Forte San Felice rispondo tranquillo, riguardo la ferrovia per Padova invece no. La sua realizzazione fa parte dell'ultima fase di sviluppo del Sistema Ferroviario Regionale Metropolitano, c'è molto da lavorare su questo, Barbara Penzo potrà mantenere questa promessa solo alla fine del suo secondo mandato da sindaca, e sono molto ottimista a dire questo...».

Così il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, Graziano Delrio, intervenuto ieri sera all'hotel Le Tegnùe di Sottomarina in supporto a Barbara Penzo, candidata sindaca del PD e di due liste civiche. Con un sottinteso, in fior di battuta: e cosa succede se Penzo di mandati da sindaca non ne completa manco uno? «Mai fare promesse che non si possono mantenere, ma bisogna mantenere quelle che si fanno», è il mantra dell'ex sindaco di Reggio Emilia, che ha risposto anche alle sollecitazioni venute da più parti, riguardanti le varie criticità aperte nel suo settore in questa zona: dall'isolamento ferroviario alla Romea, dal gpl alle opere di compensazione del Mose, al porto. «Quando le cose si aspettano da cinquant'anni, il cittadino non ha più alcuna fiducia che si possano fare. Abbiamo aggiornato i finanziamenti alla rete ferroviaria, con altri 9 miliardi, di cui 30 milioni per la prima fase del SFRM. Parliamo con tutte le regioni, sappiamo che il trasporto locale non è adeguato». Delrio ha anche ricordato i 150 milioni di euro stanziati per mettere in sicurezza la Romea, «un impegno formale già preso tempo fa».

La questione del serbatoio gpl nel porto di Val da Rio -a 300 metri dal centro storico- è stata posta dall'avvocato Vincenzo Pelaggi, candidato consigliere nelle file dei democratici: «Una bomba potenziale, che può scatenare 30mila metri cubi di combustibile. Ma non dovrebbe stare a 6 km dai centri abitati? Chi ha autorizzato, ha rispettato i vincoli?. Delrio taglia corto: «Non è competenza mia, ma del Ministero per lo Sviluppo Economico (da pochi giorni nelle mani di Carlo Calenda, ndr) e dell'Ambiente, retto da Gianluca Galletti. Le autorizzazioni sono in capo a loro, i dipartimenti avranno dato il via libera. Ho preso comunque con me la documentazione relativa alla vicenda».

Ad Erminio Bibi che chiedeva un impegno sulle opere di compensazione del Mose, relative all'ambiente, e in particolare il recupero del Forte San Felice (18mila firme ai “luoghi del cuore” della FAI), Delrio ha risposto che «il Mose è al 97% di esecuzione, sarà operativo completamente entro il 2018, sappiamo quali problemi ha creato al territorio e l'importanza del codice degli appalti per fermare la corruzione. Le opere asseverate nel piano finanziario vanno messe in atto, guarderò il dossier relativo al Forte».

Nella sua introduzione, Barbara Penzo ha elogiato l'impegno economico del governo e contestato «l'assenza della Regione nella questione Romea e per la ferrovia da oltre 25 anni», parlando poi del porto («Abbiamo investito molto ma in termini di rete si è sviluppato poco»). Penzo ha così motivato la propria candidatura: «L'ho accettata per aver colto il grande bisogno di cambiamento. Lo impongono Chioggia e la classe politica, mettiamo in campo persone giovani, preparate e competenti, è l'unico modo possibile per recuperare una dimensione diversa del fare politica. Sono espressione di questo. Il rinnovamento non passa solo dalla politica, ma deve attraversare anche la città».

La playlist video con tutti gli interventi:

giovedì 19 maggio 2016

ALTRI PROFUGHI IN ARRIVO: LA PREFETTURA CHIAMA, GLI ALBERGATORI DICONO DI NO


Giusto a ridosso della stagione estiva, sta per scoppiare l'ennesima emergenza relativa all'afflusso torrenziale di migranti e rifugiati dall'Africa alle coste italiane. Nell'ambito della solidarietà nazionale, in ossequio alla ripartizione delle quote, il 15 aprile scorso il Prefetto di Venezia Domenico Cuttaia ha scritto alle associazioni degli albergatori di tutte le località litoranee (in allegato il documento originale) affinché venga trovata una collocazione a queste persone.
Ma, come del resto era logico e comprensibile, il presidente dell'ASA di Sottomarina Giuliano Boscolo Cegion ha inviato una mail in Prefettura per negare questa disponibilità: «Abbiamo eseguito un monitoraggio tra i nostri associati, è emersa la preoccupazione che un eventuale insediamento provocherebbe un effetto negativo e deterrente» verso la popolazione stanziale e i turisti.
A nome dell'associazione che presiede, Cegion si è rivolto in merito anche al sindaco Giuseppe Casson, ricordando che «l'intero sistema ricettivo della città palesa forti difficoltà per il trend decrescente delle presenze turistiche. Le scelte gestionali sulla localizzazione dei migranti nel nostro territorio rischiano di diventare il colpo mortale alle nostre ultime e flebili speranze di ripresa, pur riconoscendo il gravoso impegno umanitario». La comunicazione si conclude con la richiesta al primo cittadino di farsi portavoce tra le istituzioni di livello superiore affinché la città non ospiti ulteriori arrivi.

Giusto pochi giorni fa, proprio in materia di rapporti tra migrazioni e turismo, il presidente di Ascot Giorgio Bellemo aveva rimarcato l'impegno di Casson nello sventare l'arrivo di profughi alla ex base militare di Ca'Pasqua, attraverso un intervento in pressing sul ministro Alfano. Allora -pochi mesi fa- la lettera del Comune sortì gli effetti voluti, e gli operatori turistici sperano che anche questa volta -a maggio inoltrato e con le capanne già montate sull'arenile- non ci siano scherzi o sorprese da Roma o da Venezia.

mercoledì 18 maggio 2016

CHIOGGIA, VENETO, EUROPA: UN ASSE FRUTTUOSO PER L'ECONOMIA TURISTICA


Incontro tutto mirato al turismo, quello organizzato dalla Lega Nord di Chioggia ieri sera alla Darsena Le Saline con l'assessore regionale al settore e ai fondi europei, Federico Caner. L'argomento è cruciale nella campagna elettorale di Chioggia, specie da quando sono "scesi in campo" direttamente molti imprenditori. All'iniziativa, oltre al sindaco Giuseppe Casson fresco alleato della Lega, ha partecipato anche l'europarlamentare nordista Mara Bizzotto -che ha rappresentato le possibilità offerte dalle istituzioni continentali- ma soprattutto i rappresentanti delle categorie economiche più interessate al fenomeno, come Giuliano Boscolo Cegion dell'Associazione Albergatori e Giorgio Bellemo di Ascot, che hanno riscontrato come l'allineamento dell'asse tra il Comune, la Regione e l'Europa può essere fruttuoso per la comunità.
L'evento è servito non solo a rinsaldare i rapporti tra Chioggia e la Regione, obiettivo dell'alleanza tra Casson e la Lega (in specie dal momento che la città è venuta a perdere due punti di riferimento a Venezia come erano Carlo Alberto Tesserin per la maggioranza e Lucio Tiozzo, che dall'opposizione è riuscito a strappare alcuni provvedimenti), ma anche a manifestare quale può essere il peso del Carroccio nella coalizione che comprende anche la lista del sindaco -cinque anni fa eletto assieme al PD- oltre alla civica "Popolari e riformisti" e all'esperienza "100%" degli under 30.

Casson ha esordito dando atto alla Regione Veneto per il lavoro svolto negli anni a favore del turismo: «Vedi ad esempio la legge regionale n.33/2002 che all'epoca ha fatto scuola in tutta Italia e che a Chioggia abbiamo applicato a larghe mani, con il regolamento per il demanio marittimo, e la più recente legge n.11/2013». Per quanto concerne la scottante questione dei rifiuti spiaggiati, il sindaco ha «tentato di far valere in sede regionale il principio del federalismo dei rifiuti, ovvero non riteniamo corretto che il costo dello smaltimento degli stessi debba gravare sulle sole comunità che si affacciano sul mare, in quanto prodotti anche a monte e nelle città dell'interno. Serve una normativa nazionale al proposito. Noi chioggiotti paghiamo 60 euro all'anno in media per questi specifici rifiuti». Poi le opere di compensazione per i lavori del Mose: sono 120 milioni di euro, «e sono anche l'opportunità per lavorare su qualcosa che mi affascina moltissimo, come i percorsi ciclabili che garantiscono economia sostenibile e benessere, magari da Cavallino-Treporti fino al Delta del Po, anche attraverso il ponte sul Brenta che ritengo necessario allo sviluppo e che è stato osteggiato. Abbiamo già proceduto a interlocuzioni sul tema dei cassoni, un dialogo già avanzato a Roma con i commissari del Consorzio Venezia Nuova, la Soprintendenza, il Ministero dei Beni Culturali». Sempre in tema ciclabile, il ministro Delrio ha stanziato recentemente 90 milioni per quattro percorsi, tra cui il progetto VenTo che collega la laguna alle Alpi di Torino: Chioggia è tra Venezia e il Delta, in una posizione geograficamente privilegiata per la partenza e l'arrivo dei percorsi turistici.

Casson ha elogiato ancora le politiche turistiche della Regione: «Il Veneto è stato il primo a mandare a Roma tutta la documentazione relativa alla delimitazione del confine tra demanio marittimo e demanio patrimoniale, una opportunità straordinaria per le imprese turistiche. Gli scenari che si aprono parlano di lavorare su prospettive nuove e inesplorate, con la sdemanializzazione del territorio, che può essere messo a disposizione delle sinergie tra ente pubblico e operatori privati». Con Mara Bizzotto, il sindaco ha parlato degli effetti della direttiva Bolkenstein, che metterà all'asta le concessioni e che riguardano tutta la città: «A Roma ho rappresentato l'intero Triveneto e l'interesse dei nostri concessionari, che vanno tutelati nel modo migliore per la crescita che hanno apportato all'intero territorio oltre al loro "particolare"». Casson non manca di bacchettare il governo: «Spesso è mancato in questa vicenda, e non ha ancora dato risposte in materia. Sono molto arrabbiato per il boicottaggio governativo del referendum sulle trivelle, perché ha consentito la proroga sine die -ovvero all'infinito- delle concessioni per chi attinge petrolio, senza tener conto delle esigenze anche ambientali delle località turistiche. Mentre a chi è tenutario di concessioni marittime e balneari non è stato riservato lo stesso trattamento, ovvero si è scelto di adoperare misure diverse per questioni uguali, anche se in un caso le lobby erano più potenti. Non ce ne dimentichiamo». Senza contare che il progetto di riforma costituzionale del titolo V si ripropone di togliere alle regioni, e di accentrare di nuovo, anche le scelte riguardanti il turismo.

L'assessore Caner ha centrato il discorso fornendo numeri e indicazioni operative: «La legge regionale n.11/2013 sul turismo permette di indennizzare i concessionari colpiti dalla direttiva Bolkenstein con il 90% dell'avviamento. La legge fa la propria parte ma poi servono sindaci che siano "sul pezzo", come accade a Chioggia. La Corte Europea ha già fatto capire che non vi saranno ulteriori proroghe al differimento dell'entrata in vigore della Bolkenstein, quindi dobbiamo trovare le contromisure, ovvero un disegno di legge che presenteremo in accordo con le categorie -ove ce ne sarà la necessità- per difendere i piccoli concessionari (ad esempio i chioschi) dagli esiti delle aste». Continua Caner: «Siamo stati i più veloci nella questione del passaggio tra demanio e patrimonio, chiediamo al governo di applicare una forma di federalismo e di non farci aspettare anche le regioni che ancora non hanno adempiuto: il Veneto è pronto, coi suoi 17.250.000 arrivi e 63.500.000 presenze nel 2015, che sfiorano il record di quattro anni prima, grazie alle capacità imprenditoriali dei nostri operatori». Gli strumenti messi in campo sono tavoli regionali e provinciali con le categorie, verso gli Organismi per la Gestione della Destinazione, per ascoltare il territorio: «Questo lavoro concluso -precisa Caner- e lanceremo la prossima settimana una piattaforma digitale per il dialogo in tempo reale. La legge 11/2013, pur non perfetta, lascia alla fantasia del territorio molto margine operativo (dall'enogastronomia all'arte, dallo spettacolo allo sport), mentre prima si era abituati a dire "chi fa cosa". Le OGD -fondamentali e previste dalla legge- si stanno concretizzando, anche a Chioggia, aiutando la promozione sul web a livello internazionale (oltre alle fiere tradizionali) per favorire le prenotazioni concrete del turismo giovane: a partire dal nuovo sito "emozionale" della Regione veneto.eu, che prende esempio dall'autonomia del Trentino-Alto Adige, il quale però ha molte più risorse di noi. A questo sito andranno collegati i portali delle singole località».

Il bilancio regionale è in forte difficoltà: «Quando il presidente Zaia aveva le mie deleghe, nel 2008, contava su 40 milioni di euro a disposizione, io su 5.8 milioni, di cui 3.5 per la promozione del turismo e dell'industria agroalimentare. Per quante belle idee si possano avere, è difficile concretizzarle senza i cofinanziamenti europei (da 420 milioni del 2007-2013 a 600 milioni per il 2014-2020)», specifica l'esponente leghista. «Ogni milione che spendiamo, ne riporta a casa 6: ma manca all'appello la quota del governo, che taglia da tutte le parti, mentre sia la Regione che l'Europa hanno fatto la propria parte». Il futuro può sorridere: «I prossimi bandi usciranno a inizio giugno, per le reti e le start-up ricettive o complementari al turismo (ad esempio il bike sharing o i ristori lungo le piste ciclabili) ci sono possibilità a fondo perduto per il 50%, con particolare inclinazione verso alcune aree geografiche allocate nelle OGD». A tal proposito, Caner ammonisce a «non farsi la guerra tra due o più consorzi che agiscano sulla medesima zona». In tale quadro verrà sostenuta anche la ristrutturazione a livello ricettivo, verso il modello degli smart hotel o dell'albergo diffuso: occorre assolutamente evitare di perdere queste chance, come è accaduto in passato. Perché -conclude Caner- «il Veneto mantiene l'Italia, eppure deve sempre andare a pietire denaro a Roma. Il referendum per l'autonomia è un appello a serrare le file per trattenere qui le risorse».

La parola agli operatori: la titolare di uno stabilimento ha evocato l'annoso tema dei collegamenti, nel giorno dell'ennesimo terribile incidente che ha tagliato in due la strada verso Padova, dicendo che molti sono quelli che non tornano a Sottomarina dopo averci messo cinque ore tra andata e ritorno per via delle code domenicali (e non solo): «Dopo trent'anni di sabbia, e ne ho mangiata tanta, non ho paura di niente, vado davanti a tutti, e penso che voi politici verrete con me», la voce dell'esasperazione.
Quindi Giuliano Boscolo Cegion dell'Associazione Albergatori: «Ci avete portato una ventata di ossigeno nella campagna elettorale», dice rivolto al tavolo della presidenza. «Cominciamo a vedere qualcosa di serio grazie a dati realistici, corrispondenti a quelli di Federalberghi Veneto. Non possiamo più vivere di quanto ci dava la mano pubblica attraverso le Apt: per le attività che noi imprenditori intendiamo fare, dobbiamo avere un sindaco che abbia il filo diretto con l'Europa e con la Regione Veneto, dove confermo che stanno lavorando bene. Non buttiamo tutto all'aria con autolesionismo».
Di continuità ha parlato anche Giorgio Bellemo di Ascot, ricordando anche l'iniziativa del sindaco Casson, che con una lettera al ministro dell'interno Alfano è riuscito a bloccare l'arrivo di ulteriori profughi nella ex base militare di Ca'Bianca, già allestita allo scopo. «In un'area turistica, la presenza di profughi porta a percezioni sbagliate». Non è mancato l'endorsement: «Questa esperienza di governo della città si è trovata col "frigorifero" pieno, ma senza poterlo mai toccare. Nelle condizioni date, ha lavorato bene, mentre le vecchie componenti della maggioranza (chiaro il riferimento al PD, ndr) erano più attente a dinamiche personali anziché generali ed evolutive. Il rapporto importante non è con la città di Venezia, ma con la Regione Veneto: i veneziani ci sono ancora debitori dalla guerra contro i genovesi del 1381...», ha concluso Bellemo tra gli applausi. «Non sono io filo-cassoniano, ma forse è Casson ad essere filo-Bellemo», scherza infine il leader di Ascot, rivelando un segreto di Pulcinella.

lunedì 16 maggio 2016

CERCANO DI NASCONDERE MASIERO MA LUI SI RIBELLA

Un fatto curioso è avvenuto sabato scorso a margine dell'intervento dell'onorevole Brunetta ai bagni lungomare personale dello staff della Marcellina Segantin ha cercato di nascondere la presenza del noto imprenditore della nautica Marino Masiero, come mai?

domenica 15 maggio 2016

“PORTATELI VIA; NON LI VOGLIO PIU' VEDERE”. IL GESTORE DEL B&B VUOLE “SFRATTARE” I PROFUGHI MA IL MOTIVO E' UN MISTERO

Che sia l'italiano che non ne vuole più sapere degli immigrati o loro che non si trovano a proprio agio con lui e gli fanno i dispetti? Il mistero sta tutto qui ma, per il momento, è destinato a rimanere tale. L'italiano in questione è il gestore di un piccolo bed&breakfast nel centro storico di Chioggia che ospita sei immigrati in base a un contratto con la Prefettura e la Caritas. Sabato pomeriggio il gestore del B&B ha chiamato la polizia locale, lamentandosi del fatto che gli stranieri da lui ospitati «non si comportavano bene». Una frase un po' troppo generica che, però, gli agenti si sono sentiti in obbligo di verificare, a scanso di qualsiasi cosa potesse accadere.
Così si sono recati nella struttura ricettiva dove hanno trovato una situazione di assoluta tranquillità: i sei immigrati erano là, apparentemente calmi e sereni, e non stava accadendo nulla di strano. E' il caso di precisare, però, che insieme a loro c'erano anche altre persone (forse dei mediatori culturali) i quali potrebbero averli tranquillizzati rispetto a una situazione di tensione precedente. Il gestore del B&B, invece, continuava ad essere agitato e a chiedere che i suoi “ospiti” venissero allontanati. A quel punto gli agenti della polizia locale hanno spiegato che i casi possibili erano due: o gli immigrati avevano commesso qualcosa di grave (un qualche tipo di reato) e allora il gestore doveva sporgere denuncia, in modo che potessero essere presi i provvedimenti del caso; oppure, se lui, per qualsiasi motivo, intendeva recedere dal contratto per l'ospitalità, doveva rivolgersi alla Prefettura. Il gestore del B&B non avrebbe dato spiegazioni compiute e così gli agenti lo hanno lasciato a riflettere sul da farsi. E, finché non deciderà, il nostro piccolo mistero non sarà risolto.

sabato 14 maggio 2016

BRUNETTA A SOTTOMARINA LANCIA FORZA ITALIA: E' IL MOMENTO DELLE DONNE E DEGLI UOMINI NUOVI


Elezioni a ridosso dell'estate vuol dire anche fare passerella nell'insolita cornice della spiaggia di Sottomarina. È successo stamane a Renato Brunetta, capogruppo di Forza Italia alla Camera, sceso ai bagni Lungomare per sostenere la coalizione di centrodestra che candida Marcellina Segantin: piacevolmente “disturbato” dalla moglie al telefono durante la conferenza, il professore veneziano ha affrontato la campagna partendo da una digressione nazionale contro il PD e i «governi non eletti» (Monti, Letta, Renzi), una maggioranza definita «incostituzionale» secondo la Consulta (ma “dimentica” che la legge elettorale cosiddetta Porcellum fu voluta proprio dalla sua parte) che modifica «a forza» la Costituzione grazie a 60 senatori transfughi dalle destre, «comprati politicamente» (nessun accenno al caso De Gregorio). Brunetta in piena rincara la dose: «Renzi è un bullo di periferia, non uno statista. In picchiata nei sondaggi, fa male al Paese. Per mandarlo a casa servono anche le amministrative, da Roma a Milano, a Chioggia». In tal senso, l'esponente azzurro resuscita la storica pregiudiziale anticomunista e antigrillina, esaltando il valore del civismo, degli “uomini nuovi” in politica: «La crisi ha generato antipolitica, ma non buttiamo il bambino con l'acqua sporca, non è la soluzione», nel rievocare le traversie giudiziarie incorse pure al M5S («sono garantista anche nei loro confronti»). Brunetta sogna un tessuto di amministratori eletti dal popolo dentro una cultura civica, che può essere il valore aggiunto rispetto ai vecchi partiti del centrodestra, facendoli diventare qualcosa di diverso e rinnovato rispetto agli anni del “polo della libertà e del buon governo”: «I partiti facciano un passo di lato, è riduttivo oggi chiamare centrodestra il nuovo soggetto politico alla prova del referendum d'autunno». La teoria è quella dei tre petali -Forza Italia, Lega Nord, Fratelli d'Italia- si aggiunga quello del civismo: «Il quadrifoglio porta fortuna», anche se a Chioggia la Lega di Salvini e Zaia non ci sta e sceglie Giuseppe Casson. L'aspetto lagunare è stato focalizzato dal coordinatore provinciale di Forza Italia, Michele Zuin: «Diciamo no a conflitti tra Chioggia e Venezia nel quadro della città metropolitana, per investimenti e servizi, trasporti e inquinamento, portualità e logistica. Serve un bel risultato di FI, il partito più importante del centrodestra». Anche considerando il fatto che i fucsia pescano nello stesso elettorato, tra imprenditori e professionisti. A proposito di fucsia, la candidata sindaca Marcellina Segantin ha rivendicato il proprio essere nuova alla politica, come la maggior parte del movimento ChioggiaViva di cui fa parte: «Siamo immobilizzati da tanti anni, stanchi di aspettare, delusi dal dover chiedere senza avere risposte, Chioggia deve diventare attrattiva agevolando le imprese e il commercio. Alla cittadinanza urge vedere assolti i bisogni più elementari». La vicecoordinatrice cittadina Serena De Perini infine sbandiera i dati di un sondaggio che vedrebbe l'alleanza in pole position, ma non ne rivela l'istituto né lo rende pubblico attraverso prove certe e stampate. Tutto può essere, in una campagna elettorale un po' così, dove si spende assai e si parla solo di economia, mai di sociale e di chi soffre davvero.