giovedì 26 febbraio 2015

PASSERELLA DELLA DISCORDIA: ACCOLTO L'ESPOSTO DI DONIN PER PRESUNTO ABUSO D'UFFICIO

L’esposto per presunto abuso d’ufficio depositato dal consigliere comunale Renzo Donin alla procura della repubblica, accompagnato dai rilievi del difensore civico regionale sulle anomalie relativo alla “ passerella della discordia “ sul canal Vena è stato accolto. Torna così alla ribalta la controversa vicenda sulla passerella metallica realizzata per il passaggio dei disabili e delle carrozzelle che aveva sollevato una vera e propria sollevazione popolare quando era iniziata la posa nel marzo dell’anno scorso. Fu estremamente duro il grido di accusa di Don Giuliano Marangon, il responsabile del polo culturale diocesano, per lo sfregio di una costruzione che oltre ad impattare sull’estetica di un contesto settecentesco aveva anche danneggiato parti della chiesa della Santissima Trinità ( patrimonio artistico tutelato da decreto legislativo) nel piantare pali di cemento armato nella fragilissima struttura del canale. Vennero raccolte oltre 1.500 firme in pochi giorni per fermare i lavori , per la stragrande maggioranza dei cittadini era incomprensibile come fosse possibile che un’opera così impattante potesse essere realizzata quando in centro non è possibile, per legge, esporre neppure un condizionatore mobile. L’iter per la realizzazione dell’opera risale a molti anni prima, sotto l’amministrazione Guarnieri ma il progetto iniziale era ben diverso e allora si parlava di una struttura in legno. “ Non siamo assolutamente contro i disabili - argomentò nel marzo scorso lo stesso Guarnieri - anzi anche molti disabili concordano che l’impatto è devastante”. “ L’opera ha ottenuto tutte le prescrizioni urbanistiche - fu la difesa dell’assessorato ai lavori pubblici - comprese quelle della sovrintendenza, da un punto di vista urbanistico ha tutte le autorizzazioni “. Il giudice Alberto Scaramuzza respingendo la richiesta di archiviazione del pubblico ministero e fissando l’udienza per il prossimo 8 aprile, evidentemente, qualche dubbio che sia tutto in regola lo deve avere infatti con il procedimento si chiede la verifica se c'è stato l'abuso di ufficio ( art.323 del codice penale ) e 434 ( crollo di costruzioni o altri disastri dolosi ) Quando il consigliere Donin aveva annunciato l'esposto, qualcuno ne aveva riso...

9 commenti:

  1. l'articolo non spiega però a carico di chi sarebbero le accuse. I reati ipotizzati sono gravi, è giusto sapere chi li avrebbe commessi. Così si butta fango contro chiunque e si generalizza

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  2. Adesso che Donin sostiene questa maggioranza avrà qualche imbarazzo ad accusarla ancora.. O si è già pentito dell'esposto fatto?

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  3. DONIN, MA ORA SEI COL SINDACO E CON ROSSI. COME FAI AD ACCUSARLI?

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  4. Non so, c'è qualcosa che non capisco nella politica chioggiotta....

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  5. Senti, da queste pagine, non gettiamo fango addosso a nessuno, sarà l'autorità prima a verificare se ci sono stati dei reati, prima cosa, POI sarà sempre l'autorità che verificherà CHI sono i soggetti. Per conto mio la prima responsabilità è di quelli della soprintendenza, mi spieghi come hanno fatto LORO ad autorizzare una simile porcheria? quando è iniziato l'iter per questa opera, io ero in commissione, si parlava di una passerella IN LEGNO, sono gli stessi che hanno fatto togliere la copertura a porta garibaldi. Staremo a vedere cosa vuoi che ti dica, comunque, a prescindere di come finirà, l'estetica di canal vena è rovinata. Donin ha fatto benissimo, qualcuno rideva prima...mi sa che ride molto meno per il momento.

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  6. ci sarà qualche responsabilità per i tecnici comunali?

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  7. Forse molti non hanno capito che il problema NON è come è progettata o di che materiale è fatta la passerella, ma come è stata installata.
    Non conta se l'opera piaccia o meno: aveva TUTTI i permessi e le autorizzazioni necessarie e la sovrintendenza nè il comune non avranno nessun tipo di responsabilità.
    Il vero problema è che il cantiere del "famoso" Consorzio Venezia Nuova ha provocato danni ad un nostro bene artistico tutelato ed è giusto verificare se chi dirigeva ed eseguiva i lavori ed ha fatto il malanno (fatto oggettivo ed inequivocabile) ha operato adottando tutte le cautele necessarie.
    Se invece i lavori sono stati fatti con sufficienza o disattenzione, senza tenere conto che si facevano a fianco di un edificio monumentale vecchio di secoli, allora chi ha sbagliato deve pagare.
    Se i calcinacci fossero caduti in testa a qualcuno?
    Altro che esposto di Donin, saremmo andati nei TG nazionali in un attimo

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  8. BEN PER QUESTA PORCHERIA CHE HANNO COSTRUITO SI DOVEVA ANDARE UGUALMENTE AL TG5 !

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