venerdì 26 novembre 2010

LIBRI CONSIGLIATI:LA LOBBY DI DIO




Dal corriere della sera del 19 novembre 2010

La tv pubblica Il caso Il libro Esce «La lobby di Dio» di Ferruccio Pinotti
Fede, politica e affari Le radici del potere ciellino
La parabola di un movimento che si è fatto sistema

«Questo nostro modello conquisterà l' Italia». A cercare negli archivi, la frase risale al 1985. Il suo titolare, Roberto Formigoni, era un giovane di belle speranze e di elevato misticismo. Venticinque anni e molta concretezza dopo, arriva un libro su Comunione e liberazione dove si sostiene che la profezia si è in buona sostanza avverata. «La lobby di Dio» (Chiarelettere, 480 pagine, in uscita il 23 novembre), del giornalista Ferruccio Pinotti, è una corposa inchiesta che racconta dalle origini la storia e la mutazione di un movimento che si è fatto sistema, creando un network capace di unire affari, politica e religione, senza nasconderne aspetti scabrosi e disavventure giudiziarie. Ma l' autore si avvicina all' argomento consapevole della duplice natura di Cl, che per moltissime persone rimane essenzialmente una realtà di fede, alla quale affidare la propria vita, la propria spiritualità, non solo il proprio portafoglio. «In Cl incontri la ragazza, ti sposi, fai figli, li educhi, sempre con ciellini e fra ciellini, è un vuoto che ti dà l' illusione della pienezza». La frase di Luigi Cortesi, psicoterapeuta cattolico, non certo un simpatizzante, rende involontariamente l' idea di una adesione totale che ancora oggi è il vero mistero di Cl, il suo segreto meglio custodito. Il viaggio di Pinotti nel sistema di valori del movimento è il tentativo di penetrare una realtà parallela, sotto gli occhi di tutti, ma impermeabile. Il giornalista raccoglie le testimonianze dei simpatizzanti che affollano l' annuale meeting di Rimini, quelle dei delusi e dei nostalgici, le affianca alle parole dei Memores Domini, i militanti più severi che dedicano a Cl un' obbedienza rigorosa pur ricoprendo incarichi pubblici importanti, come lo stesso Formigoni. E lascia il giudizio al lettore, non nascondendo di aver affrontato usato un approccio laico, per un argomento che tale non può essere, per definizione. Il fascino del movimento creato nel 1954 da don Luigi Giussani risiede proprio in questa continua dicotomia: le grisaglie di un ceto imprenditorial-politico nato e sviluppato all' interno di Cl non escludono gli abiti austeri dei gruppi di preghiera e le opere di carità. Il lavoro di Pinotti, come tutte le sue precedenti inchieste, è documentato fino alla pignoleria. Esibisce documenti e circostanze difficilmente smentibili, elenca tutte le indagini che hanno sfiorato la galassia di Cl, da Oil for food alle presunte tangenti in Trentino. Ma ha il merito di non fermarsi alle carte, raccolte e assemblate grazie all' aiuto di alcuni collaboratori, tra i quali gioca un ruolo importante Giovanni Viafora, cronista del Corriere del Veneto, che si è occupato dell' inchiesta della Procura di Padova sui fondi europei, con i vertici veneti della Compagnia delle Opere recentemente rinviati a giudizio. C' è molto più di questo, infatti. C' è la cronaca della costruzione di un potentato. Nel corso degli anni Comunione e liberazione è diventata una «super lobby» e la Compagnia delle Opere, il suo braccio economico, ha cavalcato «l' amicizia operativa», ovvero il modello al quale si riferiva l' attuale governatore della Lombardia, per creare una rete che forse non ha eguali in Italia. Pinotti traccia i confini del regno, operando una mappatura completa dei professionisti, delle aziende e delle imprese che vanno a comporre un network ormai europeo. Messi in fila, i numeri della Compagnia delle Opere fanno impressione: 34 mila imprese, mille aziende non profit, un fatturato complessivo di 70 miliardi di euro. La sezione milanese della Compagnia delle Opere conta 6.000 aziende di ogni tipologia, e nel 2008 vantava un numero di associati superiore a quello di Assolombarda. La crisi, sostiene Pinotti, ha giocato a favore della Cdo, perché molte imprese si sono avvicinate a Cl per godere della sua sussidiarietà, di un sistema protettivo che può contare su accordi con le principali banche italiane. La radiografia dei business gestiti dalla Compagnia delle Opere si sofferma sulla sua espansione nel mondo universitario, dove la costruzione di residence e studentati diventa secondo l' autore la chiave di una «occupazione culturale» destinata a dare frutti negli anni a venire. L' ultima parte del libro parla del futuro. «L' obiettivo di Cl? Il prossimo Papa, e il prossimo premier». La battuta, una delle poche anonime, è stata raccolta nella alte sfere del Vaticano. Prima di sorridere, ammonisce Pinotti, segnarsi questi due nomi. Roberto Formigoni e Angelo Scola, cardinale e patriarca di Venezia, considerato organico a Cl. L' impossibile è niente, per Comunione e liberazione. Marco Imarisio

7 commenti:

  1. argomento di straordinario interesse. Anche perchè, caro Andrea, va detto chiaramente a tutti che anche Chioggia e la sua economia (darsene, mercato ittico - ps: sono di CL sia il direttore del mercato che il responsabile della più grande associazione produttori, costruzioni di opere pubbliche, sociale, ecc.) sono un bel piatto ricco che "La Lobby di Dio" ha fatto suo o sta tentando di fare suo. Facciamo tutti attenzione, che queste sono cose estremamente gravi. Si mina la libera concorrenza e si creano centri di potere pericolosissimi. Le forze democratiche chioggiotte, sia di destra che di sinistra, devono fare quadrato per impedire il saccheggio!!!!

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  2. domanda maliziosa... ma che c'entra Chioggia con qesto libro?

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  3. Bisognerebbe redigere “l’inventario” delle cariche pubbliche o partecipate pubbliche ricoperte o attribuite ai membri del “movimento spirituale” (sull’evangelica suprema magistratura cittadina non ci sono dubbi…).

    Sarebbe interessante, inoltre, individuare i tratti caratteristici tra la ridetta consorteria, ed altre che ammorbano ed hanno ammorbato la città (cooperative rosse; cooperative bianche; “onda lunga” socialista e suoi innesti in Actv, Autostrade; ed altre ancora), nel senso della pratica della affiliazione e raccomandazione in danno – segnatamente a chi ricerca una occupazione - di chi non è raccomandato ma è per contro meritevole, e classificare quale delle predette rappresenti (o abbia rappresentato) il male minore.

    L’interrogativo è d’obbligo: si sta convertendo alla lieta novella pure l’amministratore del Blog?

    Venanzio Flavio

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  4. Qualcuno ha detto che solo gli imbecilli non cambiano idea,in politica poi mai dire mai,per quel che mi riguarda posso tranquillamente dire che NON cambierò MAI idea riguardo la Lobby di Dio ( tra l'altro quale Dio?),sono dieci anni che faccio politica attiva le cose più schifose e i contrasti peggiori li ho avuti SEMPRE con esponenti,più o meno importanti,di quel movimento.Con Romano poi stiamo toccando il massimo,domani in consiglio ci sarà da ridere poi con il punto 17 che riguarda proprio una società della "famosa" compagnia delle opere.Detto questo debbo anche dire,per amore di verità,che ci sono all'interno di comunione e liberazione ANCHE persone brave,oneste e serie che NON usano il movimento per fare carriera,per risolversi i loro problemi.Di questi,che io sappia,moltissimi sono stra-delusi dalla gestione RomanoTiozzo che alla fine della fiera è riuscito a far odiare ancora di più il loro movimento.
    Devo anche dire che alcune delle loro attività,ad esempio il recupero dei carcerati a Padova sono da encomio perché hanno degli ottimi risultati,nell'articolo del corriere vengono citati Scola e Formigoni.Del secondo non sono sufficientemente informato ma di Scola,ragazzi,magari avercene qualcuno in più.

    Concludo:Non sarà MAI di comunione e liberazione,meglio di sinistra,almeno quelli,sono ormai pochi anche là,sono degli idealisti questi di comunione,almeno quelli che ho conosciuto io,di ideali hanno solo il business.

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  5. Bisogna ricordare che le linee principali della politica italiana si decidono ogni anno a Rimini, nel meeting. Cl a Chioggia ha un ruolo rilevante, basti pensare che alcuni dirigenti degli istituti scolastici pubblici (Itis, Liceo) e non privati appartengono al movimento, ciò significa che l'educazione e l'istruzione sarà in mano a loro in futuro. Credo, inoltre, che i ciellini non sappiano nemmeno cosa sia un ideale e che siano meno cattolici e credenti di quello che possiamo pensare. In loro vi è la strumentalizzazione dell'incontro con Dio che li fa considerare sempre i martiri della situazione...più vengono attaccati più rimangono in silenzio nella loro vergogna!

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  6. Ma LUI, pure LUI è di CL? E' stato folgorato dalla conversione?

    Venanzio Flavio

    P.S.: LUI = Pongo, alias Mister Euro 8.000/mese

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  7. Ho chiesto copia di questo libro alla libreria "Il Leggio".
    Stranamente, non è presente sugli scaffali.
    Come mai? Dovrò recarmi alla Draghi a Padova? Alla Goldoni a Venezia? O dovrò rivolgermi al Pecchie?

    Venanzio Flavio

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