lunedì 24 dicembre 2012

AUGURI DI BUON NATALE e BUONE FESTE

L'INTERVISTA LE RIFLESSIONI SULLA NASCITA DI GESÙ: «UN EVENTO SIMBOLICO LEGATO ALL'IDEA DELLA FERTILITÀ: ANCHE I NON CREDENTI DOVREBBERO RISCOPRIRLO» «La Natività ci insegna la fiducia nel futuro» L'immagine del Bambino «Quando il gruppo cresce aumentano le possibilità di una sua conquista del controllo sulla natura e sugli altri gruppi umani»Lo psicoanalista Ammaniti: solo un Paese che fa figli migliora se stesso «La nascita che il Natale cristiano richiama ha un fortissimo carico simbolico anche per i non credenti. Indica l'ingresso di nuovi membri nel gruppo umano, cioè nel mondo. Dunque un avvenimento legato tanto all'idea complessiva di fertilità quanto alla capacità di una società di incrementarsi e di progettare un futuro. Cioè di immaginare che le generazioni in arrivo saranno in grado di migliorare il mondo così come lo conosciamo. Ragionando, possiamo capire perché la scarsa natalità italiana sia strettamente legata alla crisi economica che viviamo. L'Italia, in questo momento, sembra lontanissima dall'idea stessa di fertilità...». Massimo Ammaniti, psicoanalista e professore di Psicopatologia dello sviluppo all'Università La Sapienza di Roma, sa bene che il Natale, così come lo conosciamo è solo l'involucro chiassoso, multicolore e superficiale di un contenuto ben più impegnativo: «Infatti la festa andrebbe, anche laicamente, ritrovata e riscoperta, liberata da quegli automatismi legati al consumismo che ne hanno oscurato il senso stesso. Partiamo da un presupposto. Il Natale cristiano, in molti modi, riguarda anche i non credenti. Nel senso che ricorda alla nostra civiltà l'arrivo di un personaggio che ha comunque modificato la concezione della morale introducendo per esempio il concetto di perdono, la comprensione dell'altro e superando la vecchia legge dell'"occhio per occhio, dente per dente"». Naturalmente, ricorda il professore, c'è una differenza fondamentale: «Per i cristiani quell'uomo è il Messia, per chi non crede è comunque una nascita importantissima per un'intera cultura, la nostra». Fin troppo ovvio aggiungere che quel lontano Natale segna da due millenni anche le espressioni intellettuali, dalla letteratura all'arte e all'architettura, del mondo occidentale.Messo da parte il Natale cristiano, resta il «significato» anche non religioso di una nascita festeggiata in buona parte del mondo. Perché un piccolo bambino incarna un'immagine così eloquente per qualsiasi civiltà? Si potrebbe dire, in tempi crudi e pragmatici come i nostri, che la nostra esistenza è fatta da persone che arrivano, cioè nascono, e da altre che partono, cioè muoiono... Per Ammaniti non è così: «In realtà la nascita continua a rappresentare moltissimo anche nell'organizzazione sociale contemporanea. Simbolicamente quando il gruppo cresce, aumentano le possibilità di una sua conquista del controllo non solo sulla natura e dunque sul "mondo" ma anche sugli altri gruppi umani. Non è escluso che l'affermazione dell'homo sapiens rispetto all'homo neanderthalensis sia stata legata proprio all'aumento della quantità di individui». Insomma, per ritornare al nostro Natale 2012 e all'imminente 2013, se una società guarda al futuro, si riproduce, e se invece stenta a farlo, vede l'avvenire come un pericolo? «Esattamente questo è il punto. In Italia, lo sappiamo bene, il tasso di natalità non garantisce nemmeno il mantenimento della popolazione attuale. Siamo intorno a 1,25 figli a coppia. Invece in Francia, dopo un periodo di calo, si è tornati a sfiorare quota 2 figli a coppia. In quel Paese c'è stata una chiara scelta politica: aiutare i genitori, sostenerli quando crescono i figli. Insomma il concetto di fertilità non riguarda solo le singole donne o le singole coppie ma l'intera società. Ecco, in questo momento l'Italia non è un Paese "fertile" non solo tecnicamente ma anche psicologicamente». Le cause di tutto questo sono molto chiare a Massimo Ammaniti: «Fare figli con consapevolezza significa sentirsi pienamente calati nel ruolo di genitori. Dunque avere speranza rispetto al futuro con progettualità e positività». Uno psicoanalista non è un economista e quindi il professore non intende avventurarsi per i sentieri più tecnici della crisi. Però sa bene cosa passa per la testa di questi italiani così poco fertili: «Il dramma dell'Italia è che circola poca fiducia in ciò che ci aspetta. Chi dovrebbe fare figli non ha un lavoro stabile e sicuro, dispone di poco denaro e quindi semplicemente prova paura. È un segnale terribile, per una società. Guardando i dati europei complessivi si arriva alla stessa deduzione. A ciò si aggiunga una caratteristica dell'attuale generazione in età fertile: si è molto presi da sé stessi, e qui la crisi non c'entra. Quindi con difficoltà si riesce a pensare di potersi prendere cura stabilmente di un nuovo essere umano e di trasmettergli qualcosa di concreto e importante». Diciamo che l'Italia «starà meglio», non solo economicamente ma anche psicologicamente, quando riprenderà a fare figli? «Esatto. Riflettere laicamente sul Natale, in questo senso, può essere utile...». Parola di psicoanalista. Il corriere della sera ci perdoni se riproduciamo l'articolo del giornalista Conti Conti Paolo Pagina 19 (23 dicembre 2012) - Corriere della Sera Inseriamo in questo post gli auguri di un po' dei protagonisti del blog

6 commenti:

  1. Il nostro è messaggio chiarissimo di un Buon Natale e di un 2013 che veda il riallineamento dello sport e del calcio cittadino con la sua anima popolare e alla sua tradizione.
    Rossano Boscolo

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  2. Un augurio di BUONA NATALE E FELICE ANNO NUOVO allo sport di Chioggia perchè riesca a trovare le chiavi giuste per realizzare le infrastrutture sportive che si possono realizzare solo con il coinvolgimento dei privati e la politica li deve agevolare sotto tutti i punti di vista fiscali e non per riuscire a dare dignità sportiva alle 7 città del Veneto.
    DRUGO DAN

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  3. Venanzio Flavio, Proconsole24 dicembre 2012 alle ore 19:34

    At repente mihi subvenias Carolus. Compagno Andrea, la festività cardinale per il Cattolico è la Pasqua, e non il Natale (e ciò secondo il catechismo di S. Pio X). Zelo anca teologo deventao? Prima che l'eresia sconfini nello scisma, Ti prego di sottoporlo ad una verifica presso quell'autentico fuoriclasse di Mons. Vincenzo di S. Giacomo, oppure nella raffinata tecnica di Mons. Giuliano. Si è scordato, e questo susciterà l'incidente diplomatico, di rivolgersi con l'augurio al Sig. Sindaco, "di buon lavoro nell'interesse della città". Compagno Andrea, pure "el (to) paron" ha spronato a fare di meglio, nonostante il taglio dei trasferimenti: ha sconfessato, quindi, il tuo 1° postulato, ovvero "no ghe ze bessi". Quanto allo sviluppo del turismo, "el ponte buelo" sul Brenta, dal Nostro fermamente voluto, affosserà l'unico comparto - quello nautico e, stante l'impedimento dell'apertura delle porte vinciane, quello del (futuro) trasporto fluviale, sebbene per quest'ultimo "el 27" è garantito - che ha "tenuto botta" nella decorsa stagione.
    Moande de fero.
    Venanzio Flavio

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    1. Un semplice augurio di natale e di buone feste no? Massa fatiga?

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    2. Venanzio Flavio, Proconsole26 dicembre 2012 alle ore 14:43

      Auguri io? Non ho "mica" i voti.
      Moande de fero.
      Venanzio Flavio

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  4. Ma gli Auguri del sindaco alla città'...,, a Si massa impegni!

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