martedì 23 aprile 2013

MUSEO CIVICO: TROPPI 500.000 EURO PER LA GESTIONE?

Forse avremmo dovuto intitolare: "Déjà vu" questo post, sarà stato all'incirca il 2005, quando seduti dai banchi della minoranza ( seconda amministrazione Guarnieri) ascoltavamo il consigliere GIULIANO BOSCOLO AGOSTINI che, sempre riguardo al museo civico, consigliava di ABOLIRE i biglietti tanto misero era l'incasso, senza contare l'amico PINO PENZO durante la disgraziata amministrazione TIOZZO ROMANO, nel ruolo di consigliere di minoranza che sollecitava l'amministrazione di una rivisitazione di TUTTI i servizi culturali del comune di Chioggia. L'11 aprile scorso sul corriere della sera il giornalista GIAN ANTONIO STELLA intitolava: " Tutti i musei pubblici d'Italia guadagnano meno del Louvre" dove in sostanza ricordava che in Italia c'è una pessima gestione di tutto l'apparato museale. Sono troppi 500.000 euro per la gestione a Chioggia del museo civico, DELLA BIBLIOTECA e di altri servizi culturali? Ovviamente in consiglio comunale le opposizioni fanno bene a sollecitare l'amministrazione ma è un servizio di cui la città potrebbe veramente fare a meno? Oppure sarebbe possibile effettivamente esercitare una gestione più intelligente, più al passo dei tempi, più legata ad un ambito museale più vasto? Abbiamo registrato un po' di pareri, ci farebbe piacere leggere anche il tuo parere nei commenti MUSEO GALLEGGIANTE di CHIOGGIA articolo di GIAN ANTONIO STELLA http://www.corriere.it/cronache/13_aprile_11/tutti-musei-pubblici-italia-guadagnano-meno-louvre-26-euro_d15f2bc0-a266-11e2-b92e-cf915efd17c3.shtml

6 commenti:

  1. Una citta' di 50 mila abitanti come Chioggia che si fregia del titolo citta' d'arte,ed una localita' di mare come Sottomarina Lido,non possono fare assolutamente a meno di quel poco di culturale che attualmente esiste.
    A mio avviso anzi bisogna incrementare l'offerta con ulteriori aggregati a pochissimo costo se non in alcuni casi gratuito per l'utenza,magari serali in sinergia con il turismo estivo,nonche' una gestione piu' snella, ed a 360 gradi e coinvolgendo di volta in volta gli artisti contemporanei per mostre di scultura-pittura-fotografia e sitt-in con i visitatori ed gli studenti.Se non vado errato gli unici musei in attivo in Italia sono i Musei Vaticani.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Gestione più snella! Aperture limitate e programmate, anche su prenotazione. Mi piacerebbe sapere quante persone sono ora impiegate inutilmente ed il loro costo. Prezzi d'ingresso bassi o gratuiti: i vantaggi del museo vanno a tutta la Città e quindi, anche se in rosso, il Comune deve trovare le risorse per mantanerlo.

      Elimina
  2. Io che vivo con il mondo del turismo noto che le nostre bellezze chiese,musei,mostre,iat,e altro sono poco segnalati se l'uffico iat fosse nel cuore della città nella loggia dei bandi al centro dell'isola pedonale con un'afflusso 10 volte maggiore rispetto al posto isolato dove si trova basterebbe mettere fuori nel corso un'impiegata con opuscoli,piantine e altro materiale info che indicano ai turisti dove ci sono le cose piu' interessanti ,gli orari e altro da visitare,poi nel corso del popolo e a sottomarina ci devono essere delle piccole segnalazioni che portino i turisti davanti ai posti da visitare come accade nella maggior parte nelle città d'arte poi una volta arrivati al posto tipo la torre di sant'andrea che ha l'orologio piu' antico del mondo ci deve essere una cartellonistica che spiega la storia del monumento, I BAGNI PUBBLICI DEVONO ESSERE APERTI E NON SEMPRE CHIUSI E ROTTI ,queste cose se ci fosse un vero assessore al turismo a Chioggia sarebbe attuabili se tutto cio' accadesse avremmo il doppio delle entrate economiche cosi' potremmo sostenere i costi di gestione di musei e altro se avessimo un vero assessore al turismo tutto cio' sarebbe possibile ma quella carica è in mano al Sindaco che è pieno di impegni e la trascura anche se i nomi che si sono fatti per la sua successione non è cambino di tanto le cose VENTURINI DANIELE CHIOGGIAZZURRA

    RispondiElimina
  3. “Vandali” è il titolo del libro di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo. Un breve passo del libro: “Dal degrado di Pompei e delle nostre aree archeologiche al diluvio di cemento abusivo, dal traffico di tesori rubati alla crisi dei musei. Perché il paese con più siti Unesco (patrimonio dell’umanità) sta distruggendo la sua unica ricchezza: l’arte, la cultura, il paesaggio?”
    Io non capisco questi signori cosa effettivamente vogliono. Non capisco se vogliono chiudere l’unico museo della città o che se ne abbia l’accesso gratuito: rimane il fatto che si mette in gioco un luogo di cultura. Già, un luogo di cultura. Quella cultura che viene vista come il fumo negli occhi, vissuta come una sorta di ostacolo alla loro “intelligenza”. Personaggi che quando entrano in un museo, in un sito archeologico o peggio (per loro) in una biblioteca (ammesso ci siano mai entrati) si sentono piccoli, frustrati, il loro cervello barcolla come ubriaco. Questi esseri chiamati a governare il nostro Paese, organizzandolo, preservandolo, curandone il territorio, l’arte, le coste, le montagne, i mari, invece, in ogni spazio vuoto, come il loro cervello, ci vedono un grattacielo, un palazzo, un centro commerciale, dove il loro cervello si esalta, navigando nel loro orizzonte che si ferma al soffitto della loro casa. Marciscono nella loro miserabile vita di “barbari” senza ne arte e parte. Camminano sulla nostra memoria di millenni calpestandola, violandola con le loro maledette scarpe chiodate. Propongono di abolire il latino per sentirsi più intelligenti. Imbrattano la nostra cultura, di cui sono condannati a farne parte, mettendo a disposizione risorse inesistenti. Collocano la cultura a patrimonio di una parte politica, per avere una scusa in più per distruggerla, come se la cultura fosse una laeder politica.
    Siamo il Paese al mondo, dove abbiamo il 70% dei siti archeologici esistenti nel Pianeta che, se governati beni potrebbero fruttare ingenti quantità di denaro, quindi milioni di posti di lavoro con l’indotto che ne gioverebbe. Invece no. I “Vandali” costruiscono come se dovessero essere eterni, e distruggono come se dovessero morire da un momento all’altro. Intanto la torre della Bebbe sta crollando, forse l’ultima testimonianza visiva della guerra tra Chioggia e Padova. Vandali, mille volte Vandali, senza offesa per i vandali.

    RispondiElimina
  4. "non ghe zè schei" questo lo slogan che va di moda da sempre,ma lasciando stare i schei,basterebbe che campeggi,alberghi,ristoranti,bar,e tutte le attività che hanno a che fare col turismo,mettessero a disposizione in collaborazione con le associazioni,degli opuscoli,dei coupon,che mettessero in evidenza tutti i luoghi da visitare,musei compresi,delle guide che facciano dei gruppi e che portino i turisti a visitarla! fantascenza? abbiamo una delle città più antiche del veneto,se non d italia,con caratteristiche uniche,e non riusciamo a sfruttarle!

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Vedi, commentatore del 25 aprile ore 22.15, la sua ad esempio è un’idea validissima, a costo zero e valorizzerebbe la nostra città. Pensi che qualche anno addietro, non ricordo esattamente il periodo, un giornale tedesco indisse un sondaggio tra i suoi lettori, tendente a conoscere quale fosse la città più bella d’Europa. Ebbene, da quel sondaggio risultò essere la nostra bellissima Chioggia, da notare non Sottomarina ma Chioggia. A fronte di questa strepitosa notizia, qualsiasi politico o operatore turistico avrebbe fatto carte false pur di prendere la palla al balzo e rilanciare il turismo a Chioggia e di riflesso anche a Sottomarina. Invece no, troppo difficile da capire, troppo impegnativo. E, se poi la cultura fa aprire gli occhi al cittadino? Troppo rischioso! Meglio le tre “f” borboniche (festa, farina e forca). Solo che in questo periodo di crisi le feste stanno finendo, la farina anche, la forca no, quella non costa nulla. Auguri Italia, non ce ne volere, Tu ci conosci bene, siamo tuoi figli e, come si dice: “La mamma cieca, capisce il figlio muto”.

      Elimina

Per inserire i commenti (purtroppo) è necessario inserire un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, in quanto arrivano centinaia di commenti spazzatura con proposte oscene e non riusciamo più a gestire. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.