martedì 8 dicembre 2020

ACQUA ALTA, 146 CENTIMETRI IL PICCO A CHIOGGIA TRA LE POLEMICHE. L'EMERGENZA CONTINUA: NUOVI RISCHI DI PRIMO MATTINO FINO A VENERDÌ, SARÀ ALZATO IL MOSE?

Tutto in poche ore. L'allarme per l'acqua alta a Chioggia e lungo la riva del Lusenzo nella parte vecchia di Sottomarina ha cominciato a montare nella tarda mattinata, quando appariva chiaro che le previsioni iniziali di circa 125 centimetri -comunque non lontane dalla zona di rischio del Baby Mose- sarebbero state riviste al rialzo, complice il serio rinforzo del vento di bora subentrato nel pomeriggio. A causa del permanere di condizioni di vento anomale, la marea defluisce molto lentamente.

E soprattutto, ormai non c'era più il tempo per sollevare le paratoie del Mose, nemmeno una parte come i tecnici e gli amministratori avevano richiesto in extremis: non sarebbe stato facile, per le Capitanerie di Porto, diramare l'ordinanza di chiusura delle bocche di porto a Sottomarina, Malamocco e Lido, in così poco tempo e con probabili imbarcazioni impegnate al largo.
Non si è trattato, quindi, altro che di inforcare gli stivali e armarsi di buona volontà, come i residenti e i titolari di attività economiche hanno da sempre fatto prima che il 3 ottobre il Mose entrasse in funzione, seppur provvisoriamente: il livello raggiunto dalla marea è stato pari a 146 centimetri nel centro storico di Chioggia, quota verificatasi alle ore 16, mentre la diga di Sottomarina alla stessa ora segnava solo un centimetro in più: anche questo un particolare anomalo, dal momento che il mare è normalmente più alto in porto che in città.

Anche Venezia, naturalmente, è andata sotto: il picco è stato raggiunto alle ore 16.20 con 138 cm alla rilevazione della Salute, mentre la bocca di porto del Lido segnava 149 centimetri un'ora prima. Infinite le polemiche, in Rete e non solo, per la mancata sollevazione delle grandi barriere gialle: i chioggiotti -e i lagunari in genere- forse si sono abituati "troppo bene" alla fine della scorsa settimana, sta di fatto che il Mose non è ancora collaudato e verrà consegnato tra un anno. Bisognerebbe semmai rivolgersi a chi non ha stimato un vento così forte.
In corso del Popolo a Chioggia, durante la diretta condotta da Andrea Comparato di Chioggia Azzurra, era presente anche il sindaco Alessandro Ferro: rammaricato e sconsolato, nemmeno lui si aspettava l'escalation della marea. «Sono mutate improvvisamente le condizioni meteorologiche nelle ultime ore - ha detto Ferro davanti alle telecamere - eppure c'è stato un lasso di tempo per confrontarsi con i tecnici, in ordine all'ipotesi di sollevare il Mose non appena ho ricevuto comunicazione del peggioramento. Ma tre ore di preavviso sono insufficienti per azionare il funzionamento manuale».
Ciononostante, il Comune ha dato mandato che venissero risuonate due volte le sirene di allarme, e inviato l'alert system alle utenze telefoniche, per consentire di mettere al riparo gli oggetti e parcheggiare gratuitamente le auto fuori dal centro: «Peccato che alcune siano rimaste in piazza - ha proseguito il sindaco - nonostante l'impegno della Protezione Civile, che ringrazio anche per l'intervento a Punta Gorzone e a Canal di Valle. Per quanto riguarda il Mose chiederò chiarimenti alla commissaria Spitz, perché spero sia l'ultima volta che ci coglie di sorpresa. Di certo la vicenda non passerà come niente fosse».
Anche perché è alle viste una nuova serie di picchi mareali, in programma nel primo mattino di domani, di giovedì, di venerdì e di sabato: il Centro Maree di Venezia annuncia il prossimo zenit alle ore 7 di mercoledì, con cifre che si aggirano tra 125 e 130 centimetri, mentre l'ISPRA prevede per Chioggia -rilevazione di Vigo- 123 cm alle 6.50. Peggiore il quadro nei giorni successivi: sempre ISPRA ipotizza per giovedì un picco di 137 cm alle 7.30 alla Salute e 135 cm a Chioggia alle 7, circostanza che metterebbe a serio rischio il mercato settimanale del "zioba".
Venerdì 11 replica con 140 cm a Venezia (ore 7.30) e 139 a Chioggia (ore 7): nella speranza che le previsioni siano eccessive rispetto alla realtà, le città della laguna sono col fiato sospeso in attesa che le salvifiche paratoie gialle vengano sollevate e mantenute operative come lo scorso fine settimana. Bisognerà comunque fare i conti anche con le esigenze della marineria: e mentre i negozianti di Chioggia e di Venezia asciugano i propri esercizi, urge ricordare che nel comune della laguna sud non sono ancora arrivati i ristori per l'Acqua Granda del novembre 2019. Tanto che il sindaco Ferro si dice pronto a privilegiare gli indennizzi alle utenze private, a scapito dello stesso patrimonio pubblico.

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