giovedì 3 marzo 2016

RADICCHIO QUASI PRONTO, MA SENZA GOVERNANCE SARÀ UN TRACOLLO

Il radicchio è quasi pronto, ma le aspettative per i produttori non sono buone. Colpa di un inverno atipico, ma anche della carenza di una governance strutturata in grado di fronteggiare concorrenze agguerrite. Il lucido quadro della situazione è di Giuseppe Boscolo Palo, presidente del consorzio di tutela del radicchio IGP: «Sotto i tunnel siamo vicini al primo raccolto, verso l'inizio di aprile avremo il radicchio primaverile, quello precoce». Ma i prezzi sono pesanti all'origine, per molti prodotti oltre al radicchio, a svantaggio degli agricoltori: «Oltre alla concorrenza da altre parti d'Italia, stiamo subendo quella globale che è spietata. Ad esempio riguardo gli ibridi, dato che per ottenere radicchio di Chioggia IGP bisogna adoperare seme autoprodotto». Giuseppe Palo individua nella governance la chiave per resistere a questo “attacco”: «Urgono strumenti inediti, come un nuovo registro nella gestione complessiva del settore orticolo in città. Senza di ciò, credo proprio che Chioggia subirà un tracollo. Lo sto ripetendo da qualche anno: occorre istituire una governance, gestita dai produttori attraverso le proprie organizzazioni. Andando in ordine sparso si è più deboli davanti al potere contrattuale altrui. Non possiamo addossare colpe generiche alla grande distribuzione o ad altri fattori, bisogna che mercato, consorzio e organizzazioni dei produttori siano uniti per governare il settore, con la disponibilità dei singoli soggetti». La direzione cui Palo rivolge i bisogni del settore è molto precisa: «Le OP e il consorzio ci stanno. Cosa risponde l'amministrazione comunale, che attraverso SST è proprietaria del mercato ortofrutticolo, per assecondare questa aspettativa?»

1 commento:

  1. e che cosa dovrebbe rispondere il comune? il comune si deve preoccupare di fornire i servizi au cittadini, asfaltare le strade e tenerle in buone condizioni, non di produrre il radicchio....

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