Sono 215 i chioggiotti positivi al Covid, alla data di ieri, venerdì 6 novembre. Lo comunica il sindaco Alessandro Ferro, precisando che sono invece 130 le persone in stato di isolamento domiciliare per essere entrate a stretto contatto con i pazienti positivi. Aumenta anche il numero degli esercizi commerciali a Sottomarina chiusi per positività dei titolari o dei dipendenti. Rispetto alla rilevazione precedente, del 2 novembre scorso, i positivi a Chioggia sono saliti di 80 unità: 21 di questi casi riguardano la residenza per anziani Boschetto di Sottomarina, dove sono 15 gli ospiti contagiati e 6 gli operatori.
Alcuni di essi - ha detto il direttore Antonio Rizzato al quotidiano La Nuova Venezia, oggi in edicola - soffrono di sintomi a carattere influenzale, ma nessuno per fortuna ha bisogno di dover ricorrere all'erogazione di ulteriore ossigeno. Ciascuno dei nuclei che costituiscono l'intera struttura (con il Girasole e l'Arcobaleno) è stato reso impermeabile, mentre oggi verrà completata l'effettuazione dei tamponi agli operatori, in attesa degli esiti complessivi.
Frattanto la segretaria comunale del Partito Democratico, Barbara Penzo, rilancia la necessità di un ripensamento del sistema assistenziale per la terza e quarta età: «Il reale cambio di rotta - argomenta la consigliera del PD - non è costruire nuove case di riposo, come ci si accinge a fare in città. Bensì approntare quei servizi diffusi che ora mancano, e che se fossero implementati renderebbero non necessario lo sviluppo di ulteriori residenze sanitarie e assistenziali. Bisogna prendersi cura degli anziani proteggendoli, senza isolarli».
Privi delle visite dei familiari, moltissimi anziani - secondo l'esponente democratica - hanno smesso di mangiare e si sono spenti nel silenzio, senza più contatti e talvolta legati al letto. Penzo si dichiara d'accordo con il religioso Enzo Bianchi, che giorni fa aveva detto «come sono state chiuse le case per i malati mentali e gli orfanotrofi, cerchiamo di chiudere presto anche le case di riposo per anziani, contrastando la follia che conduce a una vecchiaia artificiale di solitudine e di non vita». La soluzione, per il PD locale, consiste nelle convivenze in co-housing e nei condomini protetti, con assistenza domiciliare integrata per anziani soli che si tengono compagnia e si aiutano a vicenda.
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