Il Vicesindaco Marco Veronese, assessore al Patrimonio e ai Lavori Pubblici espone lo stato dell’arte dei lavori a Palazzo Granaio.
Il cantiere è rimasto fermo diversi anni a causa della presenza dei negozi che ne hanno condizionato l’avvio.
Lavorare in un palazzo vuoto e lavorare in un palazzo al cui piano terra insistono attività aperte, in particolar modo in questo caso la pescheria, può fare la differenza.
Costringere la pescheria al minuto a spostarsi sarebbe stato molto oneroso. Si è scelto quindi di intervenire mantenendo le attività, pur comportando ciò tutta una serie di necessità a livello di sicurezza inizialmente non previste.
Attraverso un sistema di ponteggi e di pannellature si è riusciti ad isolare i negozi e a permettere a entrambe le entità, cantiere, pescheria e attività commerciali, di poter continuare a lavorare.
Sulle facciate esterne sono state consolidate le cornici in pietra e le superfici hanno subito un trattamento di pulizia generale.
La situazione era abbastanza critica, il tetto sembrava irrecuperabile, non c’era una testa di trave ancora sana, conferma l’ing. Lucio Napetti, e dopo anni di abbandono la struttura lignea era totalmente compromessa. È stato necessario ristrutturare totalmente eliminando le travi ammalorate ma senza sostituire in toto la travatura esistente Le travi hanno poi subito un trattamento di verniciatura impregnante e protettiva, con olio di lino e trementina.
Per la struttura inizialmente è stato necessario un lavoro di studio e di indagine, possibile da eseguire solamente all’inizio dei lavori.
Essendo un locale ad uso pubblico è stato necessario garantire i 400 kg di portata al mq, e sono state quindi verificate tutte le travi portanti e posato un tavolato incrociato che ha irrigidito e rinforzato tutto il pavimento. Sono stati apportati ulteriori miglioramenti e adeguamenti dal punto di vista antisismico tenendo conto dei vincoli a cui è sottoposto l’edificio e quindi concordati con la soprintendenza.
Sono stati rimossi i tramezzi interni e i controsoffitti, si è inoltre recuperato l’allineamento delle porte.
Si è dovuto rimediare a interventi precedenti eseguiti con tecniche ora non più consentite. I due ingressi principali saranno mantenuti. Quello dalla parte della pescheria vedrà l’adeguamento della scala, quello dal lato della piazza necessiterà del montaggio di un ascensore o di un montacarichi per rendere possibile l’accesso a chiunque.
Si è ricavato un vano tecnico dove andranno collocate le macchine per quanto riguarda l’impiantistica, elettrica, di raffrescamento e di riscaldamento.
La posa del pavimento seguirà le indicazioni della soprintendenza, e sarà lavorato in cotto come erano realizzati i granai di una volta.
Andranno poi tolti gli intonaci e la parte in cemento, dove sarà possibile si porteranno in luce gli intonaci originari.
Ieri in fase di assestamento di bilancio si è previsto di sbloccare 1milione 425 mila dall’avanzo vincolato della Legge Speciale di Venezia per il completamento delle finiture dello spazio espositivo e per la ricostruzione dell'antica cappella della pescheria. al pianterreno, dedicata ai pescatori deceduti in mare. Qui si trovava un crocifisso di pregevole fattura e un dipinto antico, conservati ora al Museo civico San Francesco Fuori le Mura. Gli arredi sacri si trovano alla Silvio Pellico per la catalogazione.
Probabilmente in primavera la struttura tornerà ad essere fruibile, con un utilizzo culturale, ipotizzando la realizzazione di una pinacoteca e sale per eventi collaterali.
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