lunedì 13 febbraio 2017

NUOVO PONTE SUL CANAL LOMBARDO, GLI OPERATORI DEI SALONI DICONO NO

Non è ancora iniziato l'iter del futuro secondo ponte sul canal Lombardo interno, che dovrebbe collegare l'area dell'ex cementificio al centro storico, che già fioccano le polemiche riguardo la sua realizzazione. La struttura è nei progetti della società che sta per riqualificare il cementificio, e l'argomento è stato portato alla luce di recente anche dal consigliere leghista Marco Dolfin durante una interrogazione: ma cosa dicono i titolari di alcune aziende nautiche e cantieristiche che da decenni operano ai Saloni? «Il secondo ponte è un falso problema», afferma Franco Rossetti dell'omonimo cantiere, che ha 150 anni e c'era quindi ben prima della realizzazione del ponte “del Musichiere” e di quello verde «Verremo penalizzati, e con noi l'indotto di 20 famiglie. Abbiamo investito per rimodernare la tecnologia e la struttura». Gli fa eco Umberto Nordio, della storica azienda motonautica operativa da 70 anni: «Abbiamo più km d'acqua che di strada, bisogna lasciar vivere la città con l'acqua. Non è importante fare un altro ponte a 500 metri di distanza dall'altro. L'area dove sarà costruito non si può ampliare quanto ad unità abitative, che non necessiteranno di un altro ponte. Fra l'altro quello attuale è stato battezzato come utile ai disabili, quindi non ne serve uno ad hoc. Senza contare spese di manutenzione e gestione di un ulteriore ponte». Nordio trova il consenso di Vladimiro Costa della Bellemo Carburanti: «Il ponte non è a costo zero, viene scomputato dagli oneri d'urbanizzazione imposti alla società del cementificio. Non è secondario il fatto che il ponte ciclopedonale esistente ha dieci anni ed è già stata eseguita una manutenzione straordinaria, a dirla tutta ne avrebbe bisogno di un'altra, e con questo anche altri ponti sul Vena e quello sul Lusenzo». Senza contare che c'è una causa in corso, da parte di una delle ditte che lavorano sul canale, e molti pescatori hanno manifestato la loro contrarietà. Una querelle che è solo all'inizio.

16 commenti:

  1. Un ponte tibetano no? Si mette di giorno e si toglie di notte. Dove la natura ha creato un ostacolo, l'uomo ha gettato un ponte! Eroi veri

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  2. Sono come minimo cinque anni che l'amministrazione, anzi le amministrazioni che si sono susseguite non hanno sufficienti forze finanziarie per manutenzionare l'esistente: il ponte baden powel sul Lusenzo manca poco a chiuderlo ( mai ricevuto una manutenzione straordinaria da quando è stato realizzato ) a malapena qualche rattoppo - lo storico ponte del Musichiere al massimo ha avuto , ogni tanto, un po' di asfalto - ponte ciclopedonale sul Lusenzo in 10 anni ha avuto una manutenzione straordinaria e avrebbe bisogno ancora di interventi. Come è possibile pensare di realizzare un nuovo ponte il cui costo graverebbe in parte per la realizzazione e totalmente per la manutenzione ordinaria e straordinaria e per cosa? Perché un privato presume di poter realizzare un centro che, allo stato attuale del mercato, è un suicidio economico garantito. Questa è la situazione, è vero che è stato votato un piruea che prevede il ponte ma la situazione di oggi non è certo quella di 10 anni fa.... non occorre essere dei geni che si tratta di un'operazione che allo stato attuale non porterebbe nessun beneficio alla collettività, anzi porterebbe un danno sicuro alla navigazione e alle imprese che operano sul canale.

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  3. Quel ponte di "tola" sul Lusenzo è marcio patocco. Manutentare (si dice e non manutenzionare) quel ponte fatto di assi di legno massello, costa come il Bucintoro... Quel ponte va rimesso in sicurezza! Sono molte centinaia i cittadini che lo attraversano. Però pensandoci, se parliamo di ponti... ma quelli di Canal Vena qualcuno li ha visti in che stato sono?

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    1. Per Anonimo - 13 febbraio 2017 17:59
      Per la verità, secondo il dizionario Treccani si dovrebbe scrivere “manutenere” e non “manutentare” come lei ha scritto (Conservare integro ed efficiente).
      La parola “manutenzionare” l’ho trovata in garzantilinguistica.it e significa : curare la manutenzione di qualcosa. Anche l’Accademia della Crusca trova corretto tale termine.

      A parte queste discussioni accademiche che a poco servono, resta valido, anzi validissimo il ragionamento di Comparato sull’inutilità del nuovo ponte che servirebbe solo a chi andrà ad abitare nell’isolato dell’ex cementificio. Si dovrebbero utilizzare meglio i soldi delle opere di urbanizzazione primarie e secondarie che la ditta costruttrice dei nuovi alloggi deve versare nelle casse comunali, al posto del nuovo ponte. (boscolo)

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    2. Una cosa è certa: scrivere in questo blog ha fatto un bene a boscolo... adesso si documenta con più strumenti linguistici prima di esprimersi.
      Bravo!
      Adesso aspettiamo che anche i contenuti risultino più equanimi.

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  4. Manutenere è un termine che si utilizza solo all'accademia del radicchio...

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    1. Per Anonimo - 13 febbraio 2017 21:05
      Può darsi che sia come ha detto lei, però io prima di scrivere cavolate m’informo. (boscolo)

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    2. Se mi si concede un commento senza mandarmi alla gonia,personalmente come cittadino vedere messo in ordine un'area dirrocata come quella del cementificio non mi dispiacerebbe affatto,tuttavia comprendo le esigenze lavorative del cantiere che tra l'altro dal video di Comparato ho visto essere gestito da un proprietario competente e preparato.Forse pero'andrebbe ricercata una soluzione che sistemi capra e cavoli,magari un ponte abbastanza alto da far passare le barche fino ad una misura media ed apribile solo per quelle di stazza maggiore in questo modo le aperture necessarie sarebbero minime,oltre a questo la gestione dell'apertura amdrebbe gestita in automatico 2 - 3 volte al giorno ad orari chiari e stabiliti.
      Comunque sia,come ho detto all'inizio, come abitante dei Saloni spero vivamente che il quartiere venga messo in ordine e ripulito da caseggiati fattiscenti a partire dal rudere del cementificio e il nuovo ponte renderebbe vivibili aree ad oggi off limits.

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    3. Per Anonimo - 14 febbraio 2017 20:04
      Penso che tutti auspichiamo che sia sistemata l’area dell’ex cementificio, ma tale sistemazione non deve essere legata per forza alla realizzazione del ponte. Perché poi lei dica che questo “nuovo ponte renderebbe vivibili aree ad oggi off limits” non lo capisco. Per accedere all’area di che trattasi c’è una strada carraia, quindi non è affatto “off limits”. Anche se fosse realizzato il nuovo ponte, da lì si dovrebbe accedere con le auto.
      Infatti, questo che noi chiamiamo ponte, in verità é una passerella ciclo-pedonale apribile simile all’esistente distante in linea d’aria 350 metri. Quest’ultima rispetta anche le norme sulla disabilità.

      Già la passerella attuale è stata studiata e realizzata in maniera tale da fare passare le barche “fino ad una misura media ed apribile solo per quelle di stazza maggiore” (come lei ha detto) e le barche a vela, (ci aggiungo io). Il problema sta nel fatto che un natante per aspettare la manovra dell’apertura dei due ponti (quello esistente e quello in progetto) non può impiegare mezza giornata per arrivare al cantiere. Questa perdita di tempo porterà sicuramente la clientela a scegliere altri più comodi siti.
      Quello che lei dice “la gestione dell'apertura andrebbe gestita in automatico 2 - 3 volte al giorno ad orari chiari e stabiliti” È UNA CHIMERA. L’ha fatto presente nell’intervista al sig. Rossetti, che spiegava il notevole danno economico arrecato al Cantiere Navale qualche anno fa, perché per circa otto mesi è rimasto operativo solamente al 50% a causa del guasto del meccanismo d’apertura della passerella per la mancata manutenzione. (boscolo)

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  5. Vede Boscolo, Lei ha ragione per quanto riguarda la questione cantiere, ma è altrettanto vero che un nuovo ponte permetterebbe al cittadino di percorrere il quartiere Saloni da Sud a Nord in una circolare ad oggi impossibile, è vero che questo non cambia la vita, ma è anche vero che una città più vivibile è patrimonio di tutti.
    Ricordo, per esempio, che un tempo la camminata sul Lusenzo non esisteva, nessuno si sarebbe mai immaginato di poter percorrere a piedi un percorso sulla circonferenza della laguna interna tra Chioggia e Sottomarina, oggi invece questo è realtà, e se permette si vive Chioggia da una prospettiva diversa:più spazi a disposizione per i cittadini e una possibilità di vivere all'aria aperta praticando sport prima non permessa.
    Nella stessa ottica andrebbe, a mio avviso, vista la questione del secondo ponte per i Saloni, legato ad una riqualificazione di un' area oggi invivibile, e coadiuvato da una nuova viabilità con sviluppo in aree del quartiere da sempre "limitate" da muri recinzioni e limiti invalicabili, insomma un aumento delle aree fruibili, nel quotidiano, a favore dei residenti e dei cittadini.
    Per finire, non decideremo ne Io e ne Lei o gli altri incavolati ed offensivi che scrivono qui, se il ponte si farà oppure no, a poco vale arrabbiarsi,tanto, la decisione passerà come sempre sopra le nostre teste, i poteri forti decideranno in base ai loro profitti, vedi deposito GPL

    SCARPA

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    1. Sig. SCARPA (Anonimo15 febbraio 2017 12:02)
      Non è con la costruzione di una seconda passerella che si riqualificherà il quartiere Saloni. Ben altro ci vuole.
      Tale passerella va a solo vantaggio di chi costruirà gli appartamenti nell’area dell’ex cementificio, tutt’altro di quello che lei scrive “un aumento delle aree fruibili, nel quotidiano, a favore dei residenti e dei cittadini”.

      Se è comprensibile che i proprietari, fautori dell’intervento, spingano per la costruzione della passerella perché renderebbe più appetibile la vendita degli immobili, meno comprensibile è l’atteggiamento di coloro che credono che con la seconda passerella si risolveranno i problemi legati all’Isola Saloni. (boscolo)

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    2. Mi sembra che abbiamo delle difficoltà di comunicazione, a oggi quasi tutte le infrastrutture comunali ( e non comunali) necessitano di manutenzione ordinaria e straordinaria. Non occorre avere sette lauree per capire che ci sono GRANDI problemi di bilancio, non solo a chioggia ma in tutte le città italiane. Se il ponte dovesse essere realizzato diventerà solo un costo in più per fare che cosa? Per far chiudere le attività del Lombardo? Inoltre come abbiamo ripetuto più volte è immaginabile che ci sia veramente qualcuno che voglia imbarcarsi in un investimento immobiliare di questo calibro quando c'è un'abbondanza di vani unità abitative nuove invendute da anni e con una popolazione in diminuzione??

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  6. Buona sera.
    Senza presunzione alcuna, cercherò di dare alcuni punti di vista discutibili, per quanto riguarda le attività commerciali da salvaguardare, lungo il canale Lombardo. Premetto che alcu e considerazioni, per forza di cose, interesseranno anche altri canali ed altre attività commerciali.
    Ammesso (e non concesso) che il problema delle attività commerciali lungo il Lombardo, sia sto ponte sulla sponda dell'ex cementificio. Ponte che costituirebbe un orifizio asfissivo per attività commerciali (quali?) cantieristiche e di impedimento all'approdo alla flotta peschereccia commerciale. Tralascio l'attività cantieristica lungo il Lombardo, tutti noi si sa di cosa e come. Perderemmo del tempo a pettinar bambole. Parliamo di una importante economia locale, qual'è la flotta peschereccia che ne subirebbe conseguenze nefaste.
    Io mi soffermerei su di un punto. Prima ancora dell'ipotetico ponte sull'ex cementificio. Punto sul quale suggerirei l'istallazione di una centralina di rilevamento della qualità dell'aria che si respira, nelle zone prospicenti all'approdo-attracco-ormeggio...
    Per certo so che alcune centraline di rilevamento della qualità di gas e fumi, sono già e da sempre presenti: i panni stesi dalle massaie, nelle abitazioni prospicenti, lungo i canali di approdo-attracco-ormeggio dei pescherecci. Esiste la tonalità cromatica "grigio fumo di Londra", in riferimento alla nebbia. All'ipotetica scala cromatica si dovrebbe aggiungere: "nero panni di Chioggia"... Daltronde basta chiedere a chi i panni li lava e li stende, lungo queste arterie di ricchezza commerciale (i canali).
    Bene, si è capito di cosa sto parlando? Invito chi non avesse capito, a recarsi nei luoghi deputati ad approdo pescherecci, nelle ore di attività. Ma sopratutto in quelle ore d'inattività,come ad esempio fermopesca (delle vongole in particolare), lungo il Lusenzo, isola dei Squeri. (rimango basito dal silenzio di boscolo nella circostaza tal quale)
    Ciò vale comunque nella medesima circostanza al fermopesca per i pescherecci in generale. I motori dei pescherecci all'ormeggio, attraccati rimangono per ore accesi. Per ovvi motivi manutentivi e di mantenimento in efficienza, i motori debbono essere accesi. I servizi debbono essere alimentati. Le batterie debbono essere tenute sotto tensione. Le pompe e le prese a mare debbono girare. Tutto deve comu que girare, anche se in fermopesca, all'ormeggio coatto condannato.
    Facciamo un esposto-segnalazione all'Asl ed alla Magistratura? Giriamo la frittata: dove l'uomo ha creato un ostacolo, la natura ci viene incontro...
    Sono un vostro concittadino che utilizza e condivide i medesimi spazi. Se qualcosa/cuno ce li avvelena, gli diciamo di smettere? Il mio benessere non si vende. Il vostro concittadino vi dice che nemmeno il vostro benessere è commerciabile. (a remengo ponti e attività contro il benessere psico-fisico)
    Io voglio vivere nel mio natio loco. Vorrei che il mio loco rimanesse bello e salubre com'era. Non solo lo abbiamo deturpato con bomboloni vari. E continuiamo a non capire che ci stiamo dando la zappa sui piedi. (Cosa che boscolo, da bòn ortolàn mai farebbe)

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  7. Io sono ancora dell'idea (come. Lo ero settimana scorsa ) che è solo una manovra politica per farsi pubblicità quel ponte ,già la frase dell articolo "costruire un ponte 500 mt vicino ad un altro " dimostra che la cosa è poco sensata, inoltre crea disagio ai pescatori e avevo chiesto (settimana scorsa ) se era proprio necessario usare i pochi soldi che il comune ha per questo ponte invece di sistemare strutture abbandonate o mal ridotte, e già aver visto i commenti sopra riguardo il ponte del lusenzo, mi fa capire che non sono l'unico a penssa così , ma, domando ,se ci siamo arrivati noi che non siamo "esperti" nel campo(io mi reputo così son onesto) perché chi è esperto non ci arriva? (Mattia M.)

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