domenica 26 ottobre 2014

LA TROPPA CONFIDENZA CON IL MARE HA PORTATO ALL'IMPRUDENZA

Donatella Friani Sarà il magistrato incaricato dell’inchiesta, è stato aperto un fascicolo per omicidio colposo, che dirà l’ultima parola sulle cause della morte di Donatella Friani avvenuta nella notte di sabato scorso a causa di una caduta in mare, sembra però sempre più evidente che la disgrazia sia avvenuta proprio per la grande confidenza della donna con il mare. Quando la coppia ha deciso di uscire in mare, probabilmente per raggiungere San Pietro in Volta, come erano abituati, superata la diga nord del fiume Brenta Donatella deve essere corsa sulla prua per raggiungere la sua amica a quattro zampe e, con la cagnetta in braccio, ha perso l’equilibrio ed è caduta in acqua. Il freddo e molto probabilmente il piumino ( il corpo quando è stato ritrovato aveva il piumino addosso) le hanno impedito di salvarsi. E’ facile pensare che Raimondi, che viene descritto come una persona esperta di mare, molto precisa, e affettivamente molto legato alla signora Donatella non avrebbe permesso mai e poi mai che la sua compagna corresse quel rischio , probabilmente non si è neppure accorto dell’uscita dalla cabina, altrimenti o glielo avrebbe impedito o sarebbe andato lui stesso. Tutta la concatenazione degli eventi si è svolta così in pochi momenti ,con un mare formato da onde di due metri e nel buio di una notte senza luna, senza neppure il tempo di lanciare il salvagente anulare di salvataggio. Al poveretto dopo aver dato l’allarme non è rimasto che tornare indietro al circolo nautico all’interno del Brenta , disperato, sopraffatto dal pianto di chi aveva già capito che per la donna che amava non c’erano più speranze.

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