Il comitato Riva Vena interviene in merito ai tristi fatti di cronaca accaduti negli ultimi giorni lungo la parte meridionale della fondamenta, vittime il vescovo Adriano Tessarollo, due sacerdoti (tra cui il parroco della Cattedrale) e l'esercente Diego Ardizzon. «Queste vicende - si legge in una nota - hanno riportato alla ribalta i soliti noti, protagonisti di minacce e tentativi di turbare l'ordine pubblico in riva Vena. Non illudiamoci che si tratti di un fatto estemporaneo: è in corso da anni una prova di forza tra gli esercenti della zona e i delinquentucoli che vorrebbero farla tornare area franca, zona di spaccio e di impunità, dove sfogare i più bassi istinti.
La tenace lotta per rilanciare la riva, riportando serenità tra i residenti e nuovi motivi di attrazione per i turisti, dura da anni ed è stata interpretata soprattutto dal comitato spontaneo che lancia da anni offerte concrete all'amministrazione. Al suo lavoro si deve l'estensione della videosorveglianza dal Lusenzo fino a calle San Giacomo: ora il comitato chiede il completamento nella zona nord. Il gruppo ha anche presentato un progetto, maturano in tre anni di esperienza sul terreno, di interventi per completare il circuito storico-culturale della fondamenta sfruttando il bilancio partecipativo.
L'accesso ai filmati delle telecamere resta però macchinoso - continua il comitato - quando invece dovrebbe essere il compimento della lotta al degrado (ad esempio per l'abbandono di rifiuti o le deiezioni dei cani) e ai tentativi di ricolonizzazione malavitosi. Se gli ispettori di Veritas e la Polizia di Stato potessere accedere agilmente al sistema di videosorveglianza, sarebbe possibile perseguire ma anche scoraggiare piccoli e grandi reati».
Conclude il comunicato: «Si sta parlando di attivare la zona a traffico limitato per il centro storico, ma con quale credibilità se la Polizia Locale, poco presente sul terreno con le sue pattuglie, non riesce ad alleggerirsi, grazie ai costosi investimenti in telecamere già installate da un anno? Ci vuole un salto di qualità nella volontà, politica innanzitutto, di ripristinare la legalità nella zona pedonale della riva Vena. E allora forza sindaco Ferro, forza comandante Tiozzo, forza Atlantico: unite le forze per togliere una volta per tutte il cuore di Chioggia dalle grinfie dei malintenzionati».
Nessun commento:
Posta un commento
Per inserire i commenti (purtroppo) è necessario inserire un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, in quanto arrivano centinaia di commenti spazzatura con proposte oscene e non riusciamo più a gestire. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.