 “L’Oncologia è fatta di angeli. Desidero ringraziare Dal Ben che ci ha ridato 
l’orgoglio di ritornare a farci curare a Chioggia”
La scoperta recente della malattia per il direttore di Ascom, Maria Grazia 
Marangon 
“Dal Ben ha fatto un grosso regalo ai chioggiotti: gli ha ridato l’orgoglio di ritornare 
a farsi curare nel proprio Ospedale”. Lo ha affermato con il cuore in mano Maria 
Grazia Marangon, chioggiotta, classe ’54, direttore Ascom di Chioggia da trent’anni 
che, da pochi mesi, ha scoperto di essere malata di cancro e sta lottando insieme al 
marito Sandro e all’équipe di Oncologia, guidata da Carlo Gatti, per riappropriarsi 
della sua vita. “E’ da quando ho scoperto la mia malattia – ha detto Maria Grazia – 
che tocco con mano quello che è il bene prezioso di questa Città: il nostro Ospedale. 
Una struttura rinnovata da questo direttore generale non solo esteticamente ma anche 
per le professionalità che ci lavorano. Desidero riportare la mia testimonianza, in 
particolare verso il reparto di Oncologia, dove io non mi sento una paziente, ma una 
persona. Dove i medici e gli infermieri per me sono degli angeli quotidiani”. La 
scoperta del tumore è avvenuta lo scorso agosto, quando Maria Grazia comincia ad 
avvertire un fastidio al nervo sciatico, un fastidio crescente che alla fine le aveva 
compromesso la gamba e da semplice fastidio si era trasformato in un forte dolore. 
Immediata la corsa al Pronto Soccorso dove una risonanza magnetica mostrava una 
importante massa all’altezza della coscia. “Il caso della signora Marangon – ha 
continuato il primario Carlo Gatti – è un caso molto raro, tanto che nella mia vita 
professionale ne ho visti solo un paio. La signora aveva un lipoma benigno da 
parecchi anni che, in maniera imprevedibile, si è trasformato in un sarcoma capace di 
infiltrarsi tra i tessuti più profondi”. Era subito evidente che la signora doveva 
sottoporsi ad un intervento chirurgico della massima complessità. “Da qualche anno – 
ha spiegato il primario – è attiva la rete oncologica veneta diretta dall’Istituto 
Oncologico Veneto a cui noi siamo collegati. Maria Grazia è stata operata a Padova 
(da una équipe multidisciplinare) e la prima terapia l’ha eseguita sempre nel territorio 
patavino, dopodiché è stata presa in carico qui da noi”. A Chioggia, il primario Gatti 
prepara le terapie su misura del paziente. “Il malato oncologico – ha continuato – va 
sostenuto. E questo significa non solo somministrargli la chemioterapia, ma pensare 
al suo dopo, cioè a come aiutarlo a superare le complicanze della chemio tramite 
terapie di supporto”. Per Maria Grazia, inoltre, è stata studiata una terapia che le 
permette di evitare il ricovero di tre giorni in Ospedale. “Io entro in carrozzina – ha 
aggiunto la direttrice dell’Ascom – ed esco camminando da sola. La chemio mi 
buttava molto giù, ma con le altre terapie con cui mi idratano, mi ridanno sali e altro 
che perdo, ritrovo la forza. Una forza e una fiducia anche nel domani che acquisisco 
con la metodologia che Gatti ha fatto per me, evitandomi di stare a letto in Ospedale 
con flebo per tre giorni. Si tratta di una cintura con dei microinfusori di ultima 
generazione che mi permette di poter curarmi anche da casa”. Maria Grazia andrà in 
pensione a fine febbraio dopo tanti anni di dedizione all’Ascom chioggiotto, “ma 
continuerò a collaborare con l’associazione, la mia esperienza e voglia di fare non 
verranno meno”, ci tiene a precisare.
“L’Oncologia è fatta di angeli. Desidero ringraziare Dal Ben che ci ha ridato 
l’orgoglio di ritornare a farci curare a Chioggia”
La scoperta recente della malattia per il direttore di Ascom, Maria Grazia 
Marangon 
“Dal Ben ha fatto un grosso regalo ai chioggiotti: gli ha ridato l’orgoglio di ritornare 
a farsi curare nel proprio Ospedale”. Lo ha affermato con il cuore in mano Maria 
Grazia Marangon, chioggiotta, classe ’54, direttore Ascom di Chioggia da trent’anni 
che, da pochi mesi, ha scoperto di essere malata di cancro e sta lottando insieme al 
marito Sandro e all’équipe di Oncologia, guidata da Carlo Gatti, per riappropriarsi 
della sua vita. “E’ da quando ho scoperto la mia malattia – ha detto Maria Grazia – 
che tocco con mano quello che è il bene prezioso di questa Città: il nostro Ospedale. 
Una struttura rinnovata da questo direttore generale non solo esteticamente ma anche 
per le professionalità che ci lavorano. Desidero riportare la mia testimonianza, in 
particolare verso il reparto di Oncologia, dove io non mi sento una paziente, ma una 
persona. Dove i medici e gli infermieri per me sono degli angeli quotidiani”. La 
scoperta del tumore è avvenuta lo scorso agosto, quando Maria Grazia comincia ad 
avvertire un fastidio al nervo sciatico, un fastidio crescente che alla fine le aveva 
compromesso la gamba e da semplice fastidio si era trasformato in un forte dolore. 
Immediata la corsa al Pronto Soccorso dove una risonanza magnetica mostrava una 
importante massa all’altezza della coscia. “Il caso della signora Marangon – ha 
continuato il primario Carlo Gatti – è un caso molto raro, tanto che nella mia vita 
professionale ne ho visti solo un paio. La signora aveva un lipoma benigno da 
parecchi anni che, in maniera imprevedibile, si è trasformato in un sarcoma capace di 
infiltrarsi tra i tessuti più profondi”. Era subito evidente che la signora doveva 
sottoporsi ad un intervento chirurgico della massima complessità. “Da qualche anno – 
ha spiegato il primario – è attiva la rete oncologica veneta diretta dall’Istituto 
Oncologico Veneto a cui noi siamo collegati. Maria Grazia è stata operata a Padova 
(da una équipe multidisciplinare) e la prima terapia l’ha eseguita sempre nel territorio 
patavino, dopodiché è stata presa in carico qui da noi”. A Chioggia, il primario Gatti 
prepara le terapie su misura del paziente. “Il malato oncologico – ha continuato – va 
sostenuto. E questo significa non solo somministrargli la chemioterapia, ma pensare 
al suo dopo, cioè a come aiutarlo a superare le complicanze della chemio tramite 
terapie di supporto”. Per Maria Grazia, inoltre, è stata studiata una terapia che le 
permette di evitare il ricovero di tre giorni in Ospedale. “Io entro in carrozzina – ha 
aggiunto la direttrice dell’Ascom – ed esco camminando da sola. La chemio mi 
buttava molto giù, ma con le altre terapie con cui mi idratano, mi ridanno sali e altro 
che perdo, ritrovo la forza. Una forza e una fiducia anche nel domani che acquisisco 
con la metodologia che Gatti ha fatto per me, evitandomi di stare a letto in Ospedale 
con flebo per tre giorni. Si tratta di una cintura con dei microinfusori di ultima 
generazione che mi permette di poter curarmi anche da casa”. Maria Grazia andrà in 
pensione a fine febbraio dopo tanti anni di dedizione all’Ascom chioggiotto, “ma 
continuerò a collaborare con l’associazione, la mia esperienza e voglia di fare non 
verranno meno”, ci tiene a precisare.
giovedì 11 febbraio 2016
" L'ONCOLOGIA E' FATTA DI ANGELI " :
 “L’Oncologia è fatta di angeli. Desidero ringraziare Dal Ben che ci ha ridato 
l’orgoglio di ritornare a farci curare a Chioggia”
La scoperta recente della malattia per il direttore di Ascom, Maria Grazia 
Marangon 
“Dal Ben ha fatto un grosso regalo ai chioggiotti: gli ha ridato l’orgoglio di ritornare 
a farsi curare nel proprio Ospedale”. Lo ha affermato con il cuore in mano Maria 
Grazia Marangon, chioggiotta, classe ’54, direttore Ascom di Chioggia da trent’anni 
che, da pochi mesi, ha scoperto di essere malata di cancro e sta lottando insieme al 
marito Sandro e all’équipe di Oncologia, guidata da Carlo Gatti, per riappropriarsi 
della sua vita. “E’ da quando ho scoperto la mia malattia – ha detto Maria Grazia – 
che tocco con mano quello che è il bene prezioso di questa Città: il nostro Ospedale. 
Una struttura rinnovata da questo direttore generale non solo esteticamente ma anche 
per le professionalità che ci lavorano. Desidero riportare la mia testimonianza, in 
particolare verso il reparto di Oncologia, dove io non mi sento una paziente, ma una 
persona. Dove i medici e gli infermieri per me sono degli angeli quotidiani”. La 
scoperta del tumore è avvenuta lo scorso agosto, quando Maria Grazia comincia ad 
avvertire un fastidio al nervo sciatico, un fastidio crescente che alla fine le aveva 
compromesso la gamba e da semplice fastidio si era trasformato in un forte dolore. 
Immediata la corsa al Pronto Soccorso dove una risonanza magnetica mostrava una 
importante massa all’altezza della coscia. “Il caso della signora Marangon – ha 
continuato il primario Carlo Gatti – è un caso molto raro, tanto che nella mia vita 
professionale ne ho visti solo un paio. La signora aveva un lipoma benigno da 
parecchi anni che, in maniera imprevedibile, si è trasformato in un sarcoma capace di 
infiltrarsi tra i tessuti più profondi”. Era subito evidente che la signora doveva 
sottoporsi ad un intervento chirurgico della massima complessità. “Da qualche anno – 
ha spiegato il primario – è attiva la rete oncologica veneta diretta dall’Istituto 
Oncologico Veneto a cui noi siamo collegati. Maria Grazia è stata operata a Padova 
(da una équipe multidisciplinare) e la prima terapia l’ha eseguita sempre nel territorio 
patavino, dopodiché è stata presa in carico qui da noi”. A Chioggia, il primario Gatti 
prepara le terapie su misura del paziente. “Il malato oncologico – ha continuato – va 
sostenuto. E questo significa non solo somministrargli la chemioterapia, ma pensare 
al suo dopo, cioè a come aiutarlo a superare le complicanze della chemio tramite 
terapie di supporto”. Per Maria Grazia, inoltre, è stata studiata una terapia che le 
permette di evitare il ricovero di tre giorni in Ospedale. “Io entro in carrozzina – ha 
aggiunto la direttrice dell’Ascom – ed esco camminando da sola. La chemio mi 
buttava molto giù, ma con le altre terapie con cui mi idratano, mi ridanno sali e altro 
che perdo, ritrovo la forza. Una forza e una fiducia anche nel domani che acquisisco 
con la metodologia che Gatti ha fatto per me, evitandomi di stare a letto in Ospedale 
con flebo per tre giorni. Si tratta di una cintura con dei microinfusori di ultima 
generazione che mi permette di poter curarmi anche da casa”. Maria Grazia andrà in 
pensione a fine febbraio dopo tanti anni di dedizione all’Ascom chioggiotto, “ma 
continuerò a collaborare con l’associazione, la mia esperienza e voglia di fare non 
verranno meno”, ci tiene a precisare.
“L’Oncologia è fatta di angeli. Desidero ringraziare Dal Ben che ci ha ridato 
l’orgoglio di ritornare a farci curare a Chioggia”
La scoperta recente della malattia per il direttore di Ascom, Maria Grazia 
Marangon 
“Dal Ben ha fatto un grosso regalo ai chioggiotti: gli ha ridato l’orgoglio di ritornare 
a farsi curare nel proprio Ospedale”. Lo ha affermato con il cuore in mano Maria 
Grazia Marangon, chioggiotta, classe ’54, direttore Ascom di Chioggia da trent’anni 
che, da pochi mesi, ha scoperto di essere malata di cancro e sta lottando insieme al 
marito Sandro e all’équipe di Oncologia, guidata da Carlo Gatti, per riappropriarsi 
della sua vita. “E’ da quando ho scoperto la mia malattia – ha detto Maria Grazia – 
che tocco con mano quello che è il bene prezioso di questa Città: il nostro Ospedale. 
Una struttura rinnovata da questo direttore generale non solo esteticamente ma anche 
per le professionalità che ci lavorano. Desidero riportare la mia testimonianza, in 
particolare verso il reparto di Oncologia, dove io non mi sento una paziente, ma una 
persona. Dove i medici e gli infermieri per me sono degli angeli quotidiani”. La 
scoperta del tumore è avvenuta lo scorso agosto, quando Maria Grazia comincia ad 
avvertire un fastidio al nervo sciatico, un fastidio crescente che alla fine le aveva 
compromesso la gamba e da semplice fastidio si era trasformato in un forte dolore. 
Immediata la corsa al Pronto Soccorso dove una risonanza magnetica mostrava una 
importante massa all’altezza della coscia. “Il caso della signora Marangon – ha 
continuato il primario Carlo Gatti – è un caso molto raro, tanto che nella mia vita 
professionale ne ho visti solo un paio. La signora aveva un lipoma benigno da 
parecchi anni che, in maniera imprevedibile, si è trasformato in un sarcoma capace di 
infiltrarsi tra i tessuti più profondi”. Era subito evidente che la signora doveva 
sottoporsi ad un intervento chirurgico della massima complessità. “Da qualche anno – 
ha spiegato il primario – è attiva la rete oncologica veneta diretta dall’Istituto 
Oncologico Veneto a cui noi siamo collegati. Maria Grazia è stata operata a Padova 
(da una équipe multidisciplinare) e la prima terapia l’ha eseguita sempre nel territorio 
patavino, dopodiché è stata presa in carico qui da noi”. A Chioggia, il primario Gatti 
prepara le terapie su misura del paziente. “Il malato oncologico – ha continuato – va 
sostenuto. E questo significa non solo somministrargli la chemioterapia, ma pensare 
al suo dopo, cioè a come aiutarlo a superare le complicanze della chemio tramite 
terapie di supporto”. Per Maria Grazia, inoltre, è stata studiata una terapia che le 
permette di evitare il ricovero di tre giorni in Ospedale. “Io entro in carrozzina – ha 
aggiunto la direttrice dell’Ascom – ed esco camminando da sola. La chemio mi 
buttava molto giù, ma con le altre terapie con cui mi idratano, mi ridanno sali e altro 
che perdo, ritrovo la forza. Una forza e una fiducia anche nel domani che acquisisco 
con la metodologia che Gatti ha fatto per me, evitandomi di stare a letto in Ospedale 
con flebo per tre giorni. Si tratta di una cintura con dei microinfusori di ultima 
generazione che mi permette di poter curarmi anche da casa”. Maria Grazia andrà in 
pensione a fine febbraio dopo tanti anni di dedizione all’Ascom chioggiotto, “ma 
continuerò a collaborare con l’associazione, la mia esperienza e voglia di fare non 
verranno meno”, ci tiene a precisare.
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