venerdì 1 luglio 2016

GRANDINATA A SANT'ANNA E CAVANELLA: PER FORTUNA I DANNI ALL'AGRICOLTURA SONO CONTENUTI


La forte grandinata abbattutasi ieri sera sopra Sant'Anna e Cavanella d'Adige non ha lasciato strascichi dolorosi nei campi coltivati. Lo conferma Giuseppe Boscolo Palo, direttore dell'Ortomercato di Chioggia: «Oggi per terra c'è solo il granoturco, quindi il danno è stato relativo. Invece i prodotti orticoli, come ad esempio le zucche, sono stati più colpiti. Questa è stagione di patate, la cui vegetazione esterna è in fase terminale e ormai secca. Per quanto riguarda le carote, soprattutto nella zona di Ca' Lino non sono state colpite». La situazione quindi è fortunatamente ben diversa dal disastro abbattutosi la scorsa primavera, con “tabula rasa” del radicchio che stava per essere immesso nel mercato: la sua produzione è terminata, quella nuova inizierà a luglio. Giuseppe Palo segnala altresì qualche conseguenza per i piccoli vivai di alcuni ortolani poco attenti alla protezione in serra, relativamente al radicchio da semenza: «Qualcuno di loro resterà con meno seme, ma forse ne ha messo da parte l'anno precedente».

Ci si chiede come reagire a questi cospicui e sempre più frequenti fenomeni atmosferici. Il direttore risponde: «Come si costituisce un fondo di solidarietà, quando le assicurazioni costano 1500 euro all'ettaro, diventando costi aggiuntivi rispetto alle produzioni in un momento in cui mancano le stesse risorse per produrre? Ma dall'eventuale dichiarazione di stato di calamità non arrivano soldi, perché rispondono che i prodotti sono assicurabili». Per fare piani industriali, continua Palo, serve l'anagrafe ortofrutticola o un catasto chiaro e aggiornato, ovvero una regia unica sul territorio che oggi non esiste. «La richiesta ufficiale è stata posta oltre un anno fa al ministero: ad ora mancano decreti attuativi».

Ieri Giuseppe Palo tra gli altri ha partecipato alla manifestazione che Coldiretti ha lanciato a Verona, per porre l'attenzione sugli effetti dell'embargo russo ai prodotti provenienti dall'Unione Europea: «Il governo Renzi assieme al resto d'Europa ha comminato le sanzioni alla Russia per via della guerra all'Ucraina, ma le conseguenze le paghiamo noi, che lamentiamo il mancato sbocco dei nostri prodotti verso la Russia. Una volta ancora dipendiamo anche da situazioni globali, cambiamenti climatici (e dei mercati, vedi le decisioni sull'olio tunisino), dalla crisi e dalla geopolitica». I numeri dei mercati oggi sono tristi: il calo dei consumi ortofrutticoli ha raggiunto il 20%: «Ma l'assemblea dell'altra sera inizia un nuovo corso, che riprende la storia fermatasi 3 anni fa», conclude ottimista Boscolo.

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