IL CENTRODESTRA TROVA LA QUADRA: GIUSEPPE CASSON A FINE CORSA?

Alessandra Liviero , prossima candidata sindaco di Chioggia ? Mancano solo tre mesi alle elezioni comunali che sanciranno il prossimo sindaco di Chioggia, e grande è la confusione sotto il cielo. Negli ultimi giorni però paiono diradarsi alcune nuvole, e lasciare intravedere quella che può essere la situazione: si va verso una clamorosa estromissione dell'attuale primo cittadino, Giuseppe Casson, dalla prossima competizione elettorale, mentre in casa PD tutto lascia intendere che le primarie -altrove programmate proprio per domenica prossima, 6 marzo- non si terranno, puntando su una figura esterna. Altra novità, si stanno per affacciare non poche donne al massimo proscenio politico cittadino, come mai era successo prima d'ora.

Ma andiamo con ordine: non vi è alcuna notizia ufficiale, ma nel centrodestra è a buon punto la trattativa per trovare la “quadra” attorno a una candidatura il più possibile unitaria tra Forza Italia e la Lega Nord. Candidatura che sarebbe stata individuata in Alessandra Liviero, 44 anni, cavarzerana che lavora a Chioggia come ricercatrice nell'osservatorio della pesca di Veneto Agricoltura, già candidata consigliera nel 2011 a Cavarzere nelle file della Lega Nord. Il suo lavoro la porta ad avere anche canali aperti con la Regione amministrata da Zaia. «È una persona preparata con un curriculum di tutto rispetto», affermano fonti autorevoli in casa leghista, «su cui puntare senza causare mal di pancia. Confidiamo di portare con noi anche la parte più a destra di ChioggiaViva». il sindaco Giuseppe Casson Porte sbarrate invece al movimento Fare, che fa capo a Flavio Tosi e raccoglie i fuoriusciti “centristi” dalla Lega (a Chioggia ne è referente Sandro Marangon), come pare al tramonto il nome di Mauro Armelao, di cui si era parlato in quota Lega Nord.

L'adesione di Forza Italia all'alleanza con le truppe di Salvini farebbe così cadere l'ipotesi che i berlusconiani convergano sulla ricandidatura di Giuseppe Casson, il quale non sa più a quale santo votarsi, lasciando col cerino in mano l'Udc e gli alfaniani di Area Popolare / Ncd. Negli ultimi giorni il sindaco ha avuto anche un passaggio coi vertici federali della Lega, che hanno ribadito la posizione del Carroccio. «Si è svegliato tardi, coi buoi già scappati», dicono negli ambienti della destra cittadina. «In pratica deve ancora uscire allo scoperto, e siamo già a marzo. Non ci sono i presupposti per una sua candidatura, farebbe perdere consensi». Anche considerando il suo passato con una giunta partecipata dal PD, poco digeribile dagli elettori dell'ex Popolo della Libertà.

Casson pare così lasciato andare anche dalla sfera d'influenza di Luigi Brugnaro, pronto a mettere il proprio peso economico e di sindaco della città metropolitana per condizionare le scelte di un centrodestra finora diviso: è di oggi l'incontro tra il sindaco fucsia del capoluogo e l'associazione ChioggiaViva, sempre più finalizzata all'impegno politico in prima persona di molti imprenditori del turismo e non. Nei giorni scorsi pareva ormai stretto l'accordo tra ChioggiaViva -che pare avere il pallino del gioco in questa fase- e il Partito Democratico, che sarebbe convenuto su un nome indicato dall'attivismo civico (circola l'architetto Marcellina Segantin): ma è noto come il cuore di buona parte delle realtà economiche penda a destra, rimanendo sensibili alle sirene provenienti da Venezia. Il sindaco di Venezia , Luigi Brugnaro incontrerà oggi i vertici di chioggiaviva 

Il destino di ChioggiaViva si incrocia con i mal di pancia nel PD: per l'ennesima volta Chioggia è tra le poche città a non effettuare a sinistra le primarie per la selezione dei candidati ai vertici cittadini. Gli esempi peraltro non sono lusinghieri: nel 2006 la competizione tra Ruddi Varisco e l'attuale vicesindaco Luigi De Perini fu ricusata dopo la vittoria del primo, cinque anni più tardi l'alleanza con l'Udc (ricordate “l'idea che funziona?”) le rese inutili. Nei corridoi di calle Padovani si sussurra amaramente che mettendo in pista una figura di partito il centrosinistra avrebbe poche possibilità di spuntarla: da qui l'esigenza di “nascondersi” dietro il paravento di un patto con le categorie. Con buona pace delle legittime ambizioni covate da vari esponenti dem, da Maurizio Salvagno a Silvia Vianello a Daniel Tiozzo, che magari speravano nelle primarie aperte per consacrarsi.

Più a sinistra, la stella di Fortunato Guarnieri è lontana dall'eclissarsi: il leader locale di SEL (ora Sinistra Italiana) ha risposto picche a una convergenza col centrosinistra -similmente alla situazione nazionale- e sta per lanciare ancora una volta una propria lista, in grado di raccogliere vari spezzoni “rossi” (da Rifondazione ai socialisti) e verdi, destinata a supportare la corsa di una giovane donna, magari libera professionista. Alle porte chiuse di Guarnieri fa eco lo “splendido isolamento” del Movimento 5 Stelle, accreditato di un consenso in crescita su tutto il territorio, che a sua volta non ha ancora designato il cavallo con il quale dare l'assalto al palazzo comunale, né la procedura con la quale avverrà questa nomination. 
Sullo sfondo la marea montante degli astenuti, che attende segnali per decidere se tornare a votare oppure distendersi in spiaggia contando sul sole di maggio. Sono loro, al momento, il primo partito della città.