mercoledì 18 maggio 2016

CHIOGGIA, VENETO, EUROPA: UN ASSE FRUTTUOSO PER L'ECONOMIA TURISTICA


Incontro tutto mirato al turismo, quello organizzato dalla Lega Nord di Chioggia ieri sera alla Darsena Le Saline con l'assessore regionale al settore e ai fondi europei, Federico Caner. L'argomento è cruciale nella campagna elettorale di Chioggia, specie da quando sono "scesi in campo" direttamente molti imprenditori. All'iniziativa, oltre al sindaco Giuseppe Casson fresco alleato della Lega, ha partecipato anche l'europarlamentare nordista Mara Bizzotto -che ha rappresentato le possibilità offerte dalle istituzioni continentali- ma soprattutto i rappresentanti delle categorie economiche più interessate al fenomeno, come Giuliano Boscolo Cegion dell'Associazione Albergatori e Giorgio Bellemo di Ascot, che hanno riscontrato come l'allineamento dell'asse tra il Comune, la Regione e l'Europa può essere fruttuoso per la comunità.
L'evento è servito non solo a rinsaldare i rapporti tra Chioggia e la Regione, obiettivo dell'alleanza tra Casson e la Lega (in specie dal momento che la città è venuta a perdere due punti di riferimento a Venezia come erano Carlo Alberto Tesserin per la maggioranza e Lucio Tiozzo, che dall'opposizione è riuscito a strappare alcuni provvedimenti), ma anche a manifestare quale può essere il peso del Carroccio nella coalizione che comprende anche la lista del sindaco -cinque anni fa eletto assieme al PD- oltre alla civica "Popolari e riformisti" e all'esperienza "100%" degli under 30.

Casson ha esordito dando atto alla Regione Veneto per il lavoro svolto negli anni a favore del turismo: «Vedi ad esempio la legge regionale n.33/2002 che all'epoca ha fatto scuola in tutta Italia e che a Chioggia abbiamo applicato a larghe mani, con il regolamento per il demanio marittimo, e la più recente legge n.11/2013». Per quanto concerne la scottante questione dei rifiuti spiaggiati, il sindaco ha «tentato di far valere in sede regionale il principio del federalismo dei rifiuti, ovvero non riteniamo corretto che il costo dello smaltimento degli stessi debba gravare sulle sole comunità che si affacciano sul mare, in quanto prodotti anche a monte e nelle città dell'interno. Serve una normativa nazionale al proposito. Noi chioggiotti paghiamo 60 euro all'anno in media per questi specifici rifiuti». Poi le opere di compensazione per i lavori del Mose: sono 120 milioni di euro, «e sono anche l'opportunità per lavorare su qualcosa che mi affascina moltissimo, come i percorsi ciclabili che garantiscono economia sostenibile e benessere, magari da Cavallino-Treporti fino al Delta del Po, anche attraverso il ponte sul Brenta che ritengo necessario allo sviluppo e che è stato osteggiato. Abbiamo già proceduto a interlocuzioni sul tema dei cassoni, un dialogo già avanzato a Roma con i commissari del Consorzio Venezia Nuova, la Soprintendenza, il Ministero dei Beni Culturali». Sempre in tema ciclabile, il ministro Delrio ha stanziato recentemente 90 milioni per quattro percorsi, tra cui il progetto VenTo che collega la laguna alle Alpi di Torino: Chioggia è tra Venezia e il Delta, in una posizione geograficamente privilegiata per la partenza e l'arrivo dei percorsi turistici.

Casson ha elogiato ancora le politiche turistiche della Regione: «Il Veneto è stato il primo a mandare a Roma tutta la documentazione relativa alla delimitazione del confine tra demanio marittimo e demanio patrimoniale, una opportunità straordinaria per le imprese turistiche. Gli scenari che si aprono parlano di lavorare su prospettive nuove e inesplorate, con la sdemanializzazione del territorio, che può essere messo a disposizione delle sinergie tra ente pubblico e operatori privati». Con Mara Bizzotto, il sindaco ha parlato degli effetti della direttiva Bolkenstein, che metterà all'asta le concessioni e che riguardano tutta la città: «A Roma ho rappresentato l'intero Triveneto e l'interesse dei nostri concessionari, che vanno tutelati nel modo migliore per la crescita che hanno apportato all'intero territorio oltre al loro "particolare"». Casson non manca di bacchettare il governo: «Spesso è mancato in questa vicenda, e non ha ancora dato risposte in materia. Sono molto arrabbiato per il boicottaggio governativo del referendum sulle trivelle, perché ha consentito la proroga sine die -ovvero all'infinito- delle concessioni per chi attinge petrolio, senza tener conto delle esigenze anche ambientali delle località turistiche. Mentre a chi è tenutario di concessioni marittime e balneari non è stato riservato lo stesso trattamento, ovvero si è scelto di adoperare misure diverse per questioni uguali, anche se in un caso le lobby erano più potenti. Non ce ne dimentichiamo». Senza contare che il progetto di riforma costituzionale del titolo V si ripropone di togliere alle regioni, e di accentrare di nuovo, anche le scelte riguardanti il turismo.

L'assessore Caner ha centrato il discorso fornendo numeri e indicazioni operative: «La legge regionale n.11/2013 sul turismo permette di indennizzare i concessionari colpiti dalla direttiva Bolkenstein con il 90% dell'avviamento. La legge fa la propria parte ma poi servono sindaci che siano "sul pezzo", come accade a Chioggia. La Corte Europea ha già fatto capire che non vi saranno ulteriori proroghe al differimento dell'entrata in vigore della Bolkenstein, quindi dobbiamo trovare le contromisure, ovvero un disegno di legge che presenteremo in accordo con le categorie -ove ce ne sarà la necessità- per difendere i piccoli concessionari (ad esempio i chioschi) dagli esiti delle aste». Continua Caner: «Siamo stati i più veloci nella questione del passaggio tra demanio e patrimonio, chiediamo al governo di applicare una forma di federalismo e di non farci aspettare anche le regioni che ancora non hanno adempiuto: il Veneto è pronto, coi suoi 17.250.000 arrivi e 63.500.000 presenze nel 2015, che sfiorano il record di quattro anni prima, grazie alle capacità imprenditoriali dei nostri operatori». Gli strumenti messi in campo sono tavoli regionali e provinciali con le categorie, verso gli Organismi per la Gestione della Destinazione, per ascoltare il territorio: «Questo lavoro concluso -precisa Caner- e lanceremo la prossima settimana una piattaforma digitale per il dialogo in tempo reale. La legge 11/2013, pur non perfetta, lascia alla fantasia del territorio molto margine operativo (dall'enogastronomia all'arte, dallo spettacolo allo sport), mentre prima si era abituati a dire "chi fa cosa". Le OGD -fondamentali e previste dalla legge- si stanno concretizzando, anche a Chioggia, aiutando la promozione sul web a livello internazionale (oltre alle fiere tradizionali) per favorire le prenotazioni concrete del turismo giovane: a partire dal nuovo sito "emozionale" della Regione veneto.eu, che prende esempio dall'autonomia del Trentino-Alto Adige, il quale però ha molte più risorse di noi. A questo sito andranno collegati i portali delle singole località».

Il bilancio regionale è in forte difficoltà: «Quando il presidente Zaia aveva le mie deleghe, nel 2008, contava su 40 milioni di euro a disposizione, io su 5.8 milioni, di cui 3.5 per la promozione del turismo e dell'industria agroalimentare. Per quante belle idee si possano avere, è difficile concretizzarle senza i cofinanziamenti europei (da 420 milioni del 2007-2013 a 600 milioni per il 2014-2020)», specifica l'esponente leghista. «Ogni milione che spendiamo, ne riporta a casa 6: ma manca all'appello la quota del governo, che taglia da tutte le parti, mentre sia la Regione che l'Europa hanno fatto la propria parte». Il futuro può sorridere: «I prossimi bandi usciranno a inizio giugno, per le reti e le start-up ricettive o complementari al turismo (ad esempio il bike sharing o i ristori lungo le piste ciclabili) ci sono possibilità a fondo perduto per il 50%, con particolare inclinazione verso alcune aree geografiche allocate nelle OGD». A tal proposito, Caner ammonisce a «non farsi la guerra tra due o più consorzi che agiscano sulla medesima zona». In tale quadro verrà sostenuta anche la ristrutturazione a livello ricettivo, verso il modello degli smart hotel o dell'albergo diffuso: occorre assolutamente evitare di perdere queste chance, come è accaduto in passato. Perché -conclude Caner- «il Veneto mantiene l'Italia, eppure deve sempre andare a pietire denaro a Roma. Il referendum per l'autonomia è un appello a serrare le file per trattenere qui le risorse».

La parola agli operatori: la titolare di uno stabilimento ha evocato l'annoso tema dei collegamenti, nel giorno dell'ennesimo terribile incidente che ha tagliato in due la strada verso Padova, dicendo che molti sono quelli che non tornano a Sottomarina dopo averci messo cinque ore tra andata e ritorno per via delle code domenicali (e non solo): «Dopo trent'anni di sabbia, e ne ho mangiata tanta, non ho paura di niente, vado davanti a tutti, e penso che voi politici verrete con me», la voce dell'esasperazione.
Quindi Giuliano Boscolo Cegion dell'Associazione Albergatori: «Ci avete portato una ventata di ossigeno nella campagna elettorale», dice rivolto al tavolo della presidenza. «Cominciamo a vedere qualcosa di serio grazie a dati realistici, corrispondenti a quelli di Federalberghi Veneto. Non possiamo più vivere di quanto ci dava la mano pubblica attraverso le Apt: per le attività che noi imprenditori intendiamo fare, dobbiamo avere un sindaco che abbia il filo diretto con l'Europa e con la Regione Veneto, dove confermo che stanno lavorando bene. Non buttiamo tutto all'aria con autolesionismo».
Di continuità ha parlato anche Giorgio Bellemo di Ascot, ricordando anche l'iniziativa del sindaco Casson, che con una lettera al ministro dell'interno Alfano è riuscito a bloccare l'arrivo di ulteriori profughi nella ex base militare di Ca'Bianca, già allestita allo scopo. «In un'area turistica, la presenza di profughi porta a percezioni sbagliate». Non è mancato l'endorsement: «Questa esperienza di governo della città si è trovata col "frigorifero" pieno, ma senza poterlo mai toccare. Nelle condizioni date, ha lavorato bene, mentre le vecchie componenti della maggioranza (chiaro il riferimento al PD, ndr) erano più attente a dinamiche personali anziché generali ed evolutive. Il rapporto importante non è con la città di Venezia, ma con la Regione Veneto: i veneziani ci sono ancora debitori dalla guerra contro i genovesi del 1381...», ha concluso Bellemo tra gli applausi. «Non sono io filo-cassoniano, ma forse è Casson ad essere filo-Bellemo», scherza infine il leader di Ascot, rivelando un segreto di Pulcinella.

9 commenti:

  1. Egr. sig. Comparato,
    il pezzo è veramente scritto bene. Chi glielo ha passato ??
    Certamente chi è vicino a Casson, forse addirittura la paternità è della sua segreteria.

    Complimenti a Lei, per la sua scaltrezza dimostrata nel sbaragliare la concorrenza.

    Complimenti anche al neo alleato sig. Dolfin, folgorato come Paolo che anziché nella via di Damasco è stato folgorato in Corso del Popolo, che da fustigatore di Casson è diventato il suo scendiletto. (boscolo)

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    1. Grazie per il suo riconoscimento sulla qualità dei nostri testi

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  2. Oltre al testo; sdemanializzazione del territorio - non mi sorprenderei se questo servisse a fare ulteriore distruzione del territorio già ampiamente compromesso con orrende ed insensate colate di cemento senza nessun rispetto ambientale e che producono pure effetti negativi al turismo

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  3. Risultati sondaggio
    Giuseppe Casson 29 - 34 tendenza in calo
    Ferro M5S 21 - 25 tendenza in calo
    Barbara Penzo 19 - 24 tendenza in salita
    Marcellina Segantin 16 - 19 tendenza in salita
    Letizia Campanaro 3 - 8. Tendenza stabile

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  4. Ma... in salita nel senso che fanno fatica? Sì, hanno detto che in molti si sono pentiti di stare con la Segantin. Saranno quelli che cercano il cavallo vincente...

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  5. Ma dove le trova queste galoppanti notizie, forse all ' ippodromo le padovanelle ?

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  6. Risultati sondaggio
    Giuseppe Casson 29 - 34 tendenza in salita
    Ferro M5S 27 - 31 tendenza stabile
    Letizia Campanaro 16 - 19. Tendenza stabile
    Barbara Penzo 12 - 17 tendenza in salita
    Marcellina Segantin 3 - 8. tendenza in calo


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