L'annunciata conferenza stampa che il comitato No Gpl ha allestito ieri nella sala attigua al Museo civico della Laguna sud si è trasformata, com'era logico, nella confutazione punto per punto dell'analogo appuntamento che l'azienda Costa Bioenergie aveva dato ai media locali lo scorso 6 dicembre al parco scientifico Vega di Marghera. Un'ora di documenti, scansioni, mappe e sviluppi possibili nelle parole di Roberto Rossi e Maria Rosa Boscolo, a tracciare la storia dell'opposizione del comitato all'impianto -che poi ha incontrato il sostegno delle categorie economiche cittadine- e nell'attesa della sentenza della causa in corso, prevista per il 10 maggio salvo il sicuro ricorso al Consiglio di Stato.
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Rossi, portavoce del movimento, ha iniziato stigmatizzando la decisione dell'impresa di non tenere a Chioggia il proprio incontro con i giornalisti, e di non aprirlo al comitato stesso. «Non hanno avuto coraggio -ha detto il presidente- e a Marghera hanno parlato solo di sicurezza. Il loro avvocato ha lanciato strali contro chiunque si ponga di traverso, minacciando tutti di azioni legali, diciamo che è andato un po' sopra le righe». Di qui l'idea della “controconferenza”, che nelle intenzioni voleva proprio essere «l'esatto contrario di quanto asserito da Socogas: non “rappresentiamo” nessuno, perché con noi abbiamo tutta la città che non vuole il deposito», ha detto Rossi elencando il sostegno delle associazioni, cui si è aggiunto il Rotary Club che andrà alle assemblee studentesche per illustrare il valore economico che andrebbe a diminuire con l'entrata in funzione dell'impianto. «Noi abbiamo messo assieme i pezzi e la documentazione -continua Rossi- mentre la Procura della Repubblica e la Corte dei Conti stanno indagando, in primis sulla conformità urbanistica».
Di qui l'analisi: «Non è vero che l'iter è corretto, come ha detto Zucchi -sostiene il comitato- perché i soggetti lo hanno dichiarato tale: la Capitaneria di Porto da subito ha sempre sostenuto che l'area dell'impianto non è conforme al piano regolatore del porto». Rossi cita l'allora dirigente generale del Ministero delle Infrastrutture, Enrico Pujia, «nominato dal ministro Lupi di cui in rete è presente un video mentre visita Socogas»: non c'era ancora l'autorizzazione all'impianto di Chioggia, «ma nel video Lupi si congratula con Zucchi per “l'importante impianto che sarebbe andato a realizzare”, come fosse una formalità». E ancora: non è stato convocato l'ente che poteva dare o non dare il parere paesaggistico, ovvero il Ministero dei Beni Culturali. Poi la Commissione di Salvaguardia: «Ogni intervento edilizio in centro storico ne è assoggettato, e il deposito gpl invece no?». Infine, la Legge Speciale per Venezia postula il bando ai prodotti petroliferi dentro la laguna, specie per i nuovi impianti: eppure il decreto ministeriale che autorizza il deposito non ne fa riferimento. Nel testo di Socogas, gli elementi sensibili arrivano fino a 3 km, ma non vengono comprese le abitazioni a ridosso.
Rossi annuncia due prossimo appuntamenti: «Stiamo per organizzare un convegno importante a fine gennaio, con tecnici di fama almeno nazionale in merito alla logistica navale e urbanistica. Poi prenderemo un'altra iniziativa in autonomia: l'indagine ambientale del sito. Abbiamo stabilito contatti con una società professionistica abilitata, costerà 7mila euro, cercheremo di coprire la spesa». Non manca una critica all'amministrazione comunale, «che in questo non collabora, nonostante l'avessimo richiesto a più riprese non siamo riusciti a convincerla. Ma chi sta indagando ci ha fatto capire che è una strada da seguire». Nel mirino il comportamento dell'Azienda Speciale per il Porto: «L'intervento del presidente dell'Autorità Portuale Pino Musolino un paio di giorni fa è importante, perché le aree in questione sono state acquisite da A.S.Po. con la formula dell'esproprio, ma la norma dice che può espropriare solo un ente pubblico e per ragioni di pubblica utilità. Inoltre le concessioni per legge vengono assegnate nella durata di quattro anni rinnovabili, mentre A.S.Po. ne ha attribuita a Socogas una della durata di ben quaranta, ovvero dieci volte tanto. A.S.Po. oggi è un castello da scardinare».
Fra gli altri interventi, Maria Rosa Boscolo chiede «quanto vale la città di Chioggia rispetto ai 30 milioni di investimento di Costa Bioenergie? Vale meno, la vita di 50mila cittadini?», mentre Davide Varagnolo focalizza sul paragone che Assocostieri ha praticato durante la conferenza stampa di Marghera: «I porti presi a esempio non sono comparabili con Chioggia, la coesistenza a Barcelona -portata a modello- tra navi gasiere e commerciali è consentita dall'accesso largo e dall'area portuale estesa. E poi il piano regolatore del porto di Chioggia risale al 1981, non prevedeva dispositivi di sicurezza ora attivi. Se si fosse riflettuto su questi aspetti prima, Socogas non avrebbe speso così 18 milioni di euro». Tra le responsabilità dell'A.S.Po. e quelle “strategiche” dei ministeri, fra quattro mesi e venti giorni verrà espressa una prima parola definitiva nelle aule del Tribunale.
venerdì 22 dicembre 2017
7 commenti:
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Comunque lo si guardi, l’iter autorizzativo adottato dai ministeri, anche se formalmente può sembrare corretto, in realtà ha gravi carenze, è illogico, irrazionale o non veritiero.
RispondiEliminaIl comitato quindi, senza paure delle minacce dell’avvocato Massimo Rutigliano, giustamente insiste sulle criticità di quel Decreto Interministeriale n. 17407 del 26-05-2015.
Apprendiamo con soddisfazione che in Procura della Repubblica è stata depositata una perizia urbanistica redatta dal professor Giacomini. Finalmente verrà scardinata quella scandalosa conformità urbanistica dell’arch. Mohammad che di suo pugno ha ammesso l’insussistenza (rif. Lettera 26-10-2016 indirizzata al sindaco Ferro) con buona pace dell’ing. Penzo che se né lavato le mani.
Bene anche l’annuncio di appoggiarsi a degli esperti del settore per una indagine ambientale al fine di controbattere la relazione di Costa bioenergie/Socogas. Spiace che l’Amministrazione Ferro non contribuisca alla spesa prevista in € 7.000,00.
Avanti tutta, senza paure.
Non dimentichiamoci però che le precedenti amministrazioni comunali hanno dato parere favorevole all'insediamento del deposito GPL e di conseguenza hanno agito i Ministeri,ora non sarà facile far cambiare idea a Roma purtroppo.
RispondiEliminaNel frattempo i lavori nel cantiere GPL stanno proseguendo a ritmo sfrenato e fra qualche mese l'impianto sarà pronto.
NON E' VERO, l'amministrazione precedente non ha dato alcun parere favorevole, lo abbiamo spiegato DECINE di volte, ci sono i vodeo degli interventi dei tecnici comunali.... chi scrive questa baggianate o è totalmente all'oscuro delle cose e scrive le cose senza senso oppure lo fa apposta. Non dovremmo neppure pubblicarti.
EliminaGiusto Andrea.
EliminaC’è comunque da precisare che il Dirigente arch. Mohammad ha certificato per conto del Comune di Chioggia la conformità urbanistica dell’area, recentemente confutata dalla una perizia urbanistica redatta dal professor Giacomini, depositata in Procura a Venezia.
La citata conformità urbanistica dell’arch. Mohammad certamente non approvava il progetto dell’impianto, ma è servita ai Ministeri romani (assieme ad altra documentazione) per l’emanazione del relativo Decreto, l’unico documento che ha autorizzato i lavori.
… andiamo per ordine
EliminaI pareri firmati da dirigenti sono preparati da un responsabile di procedimento che ha effettuato una istruttoria riguardante l’oggetto della richiesta, il dirigente non esprime un propria opinione personale su una pratica /argomento ma avvalla o non un parere scaturito da istruttoria effettuato dal responsabile del procedimento. Nel caso specifico il PRG del comune di Chioggia non dà alcuna specifica indicazione sull’area dove è nato l’impianto in questione ma rimanda tutto al Piano Regolatore del porto di competenza specifica dell’ASPO e del Ministero dei trasporti.
Inoltre il PRG comunale prevede che gli interventi sull’area in questione vengano realizzati previo parere favorevole dell’ASPO. L’ASPO aveva approvato l’ampliamento dell’area per la realizzazione del deposito del GPL prima ancora che il settore urbanistica esprimesse parere. Al settore urbanistica che ha competenza per quanto riguarda gli strumenti urbanistici comunali era stato chiesto un parere in termini urbanistici sulla base della documentazione agli atti. Il parere di conformità nasce perciò sulla base di pareri specifici di altri enti che hanno competenza sul PRG del porto.
Coltivare una opinione diversa, come fa il sig. Giacomini non significa esprimere una "perizia" sull'operato di una pubblica amministrazione., perché sono ben altri i requisiti di obiettività e terzietà che devono sussistere perché si possa attribuire valore di perizia ad una opinione liberamente espressa. L’opinione del sig. Giacomini è una opinione di parte.
Per quanto riguarda l’ing. Penzo, non si è lavato le mani ma giustamente ha sottolineato i passaggi avvenuti e pertanto, non ha ritenuto che il parere comunale fosse sbagliato. Non dimentichiamo che il Mise già nel 2011 ha approvato una variante in base agli articoli di legge che rendono l’area di importanza strategica
Se il parere comunale fosse sbagliato, il ministero dei trasporti che ha la competenza specifica per approvare il PRG del porto che ci faceva nella conferenza dei servizi? Declamava il parere del dirigente di Chioggia invece di esercitare le sue prerogative ?
Non dobbiamo dimenticare che la responsabilità del procedimento è in capo a due Ministeri, di cui uno ha la competenza specifica sui porti e su PRG dei porti (ministero dei trasporti). Qui mi sembra che c’è in atto il gioco del cerino e si vuole lasciare il cerino in mano a qualcuno.
Non dimentichiamo che il progetto dell’impianto (per la procedura VIA) è stato depositato presso l’ufficio ambiente del Comune di Chioggia, per circa un mese per raccogliere le osservazioni. Nessuno ha sollevato alcuna obbiezione al riguardo. Inoltre la questione del GPL era stata oggetto di due commissioni consiliari, una nel settembre 2014 (quasi 7 mesi prima del decreto interministeriale) e una prima rilascio dell’atto definitivo da parte del ministero. Anche in questo caso nessuno ha sollevato alcuna obbiezione. Ora che i termini per annullamento dei provvedimenti sono decaduti si sta tentando la via giudiziaria, con i soliti che riempiono i blog con la loro verità cercando un capro espiatorio. Sono convinto che è in atto il gioco del cerino!
Ce ne hai messo di tempo, ma questa risposta NON È FARINA DEL TUO SACCO !
EliminaComunque preciso che :
anche se l’istruttoria l’ha fatta un dipendente dell’ufficio, un suo collaboratore, quando il Dirigente firma se ne assume in pieno la responsabilità. Quante volte è successo che una pratica, una certificazione, un Permesso a Costruire, il Dirigente all’Urbanistica l’abbia rimanda indietro a chi ha fatto l’istruttoria senza firmare un tubo. In questo caso, la certificazione Urbanistica l’arch. Mohammad non l’ha solo firmata, ma ha anche chiarito il perché di quella firma nella lettera del 26-10-2016 indirizzata al sindaco Ferro.
D’altro canto, Andrea, nemmeno l’avv. Casson è d’accordo con quanto da te scritto in riferimento alla citata conformità.
Infatti Casson in data 02-11-2015 come sindaco pro tempore di suo pugno scrive una lettera indirizzata ai Ministri Delrio e Federica Guigi con la quale esprime tutte le perplessità di quella conformità firmata da Mohammad.
Non solo questo, ma anche nel ricorso al Presidente della Repubblica presentato dall’avv. Cacciavillani il 15-01-2016 per conto del comune di Chioggia si rimarca quella conformità facendola passare come errore del Dirigente Mohammad.
E’ da chiarie che una conformità urbanistica si deve basare solo sulla documentazione ufficiale in atti, quindi PRG comunale e PRG portuale, e non sugli umori, sugli intenti di ASPO o del Ministero. Infatti il docente dello I.U.A.V di Venezia professor Giacomini nei suoi pareri espressi in pubblico ha preso in esame esclusivamente la documentazione ufficiale e la perizia urbanistica redatta dallo stesso e depositata in Procura a Venezia sono convinto che contenga i medesimi argomenti che mandano a gambe all’aria quanto certificato dall’arch. Mohammad.
Nelle due conferenze dei servizi romane il Ministero alle infrastrutture e ai trasporti nelle istruttorie mai ha approvato una qualsiasi variante al PRG del Porto di Chioggia in funzione dell’impianto GPL, ma si è basato (e lo ha ben rimarcato) sulla conformità urbanistica rilasciata dall’arch. Mohammad per conto del comune di Chioggia.
Tale conformità è stata citata più volte : nel ricorso al TAR, nelle difese di Socogas, nelle note dell’Avvocatura di Stato, nei colloqui informali intercorsi con la Regione Veneto ……sempre, sempre c’è in primo piano quel tallone di Achille di quella conformità tirata per i capelli.
Sì, è vero che il progetto dell’impianto per la procedura VIA è stato depositato presso l’ufficio ambiente del Comune di Chioggia su notifica della Regione Veneto, e che nessuno ha presentato osservazioni. C’è da precisare comunque che, anche se so fossero stata presentate osservazioni, quella procedura via non sortiva nulla. Infatti c’è stata successivamente una Delibera della Provincia di Venezia che deliberava il NON ASSOGGETTATO a VIA del procedimento, recepito in sede di conferenza dei servizi a Roma
I termini amministrativi sono decaduti, ma quelli penali restano in piedi. Aspettiamo la decisione della Procura.
Per andrea comparato - 23 dicembre 2017 20:07
EliminaAndrea Comparato scrive :
« L’ASPO aveva approvato l’ampliamento dell’area per la realizzazione del deposito del GPL … »
Questo contrasta con quanto affermato dall’avv. Casson nella sua intervista rilasciata a Chioggia Azzurra martedì 14-11-2017, specificamente per quanto è stato approvato con la Delibera del C.D.A. di ASPO del 12 aprile 2014.
Dice Casson che con quella delibera ASPO approvava solo un ampliamento dell’area in concessione a Socogas. Punto ! Tanto è verro che, dice sempre Casson, gli atti notarili susseguenti non parlano mai di destinare l’area per l’impianto GPL.
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Qualcuno, come il sottoscritto, che ha sempre sostenuto il contrario, cioè che il fine di quella Delibera era di favorire la realizzazione dell’impianto GPL, è stato tacciato di taroccare le carte.
(boscolo)