sabato 15 dicembre 2018

STRISCIONE DEL COLLETTIVO FUORILUOGO AL DEPOSITO DI GPL, LA POLIZIA CONTROLLA

Nuova azione del collettivo FuoriLuogo stamane davanti al deposito di gpl in Val da Rio. I giovani antagonisti in tuta bianca hanno affisso uno striscione con la scritta "Facciamo la festa al deposito", filmando l'operazione nell'ambito delle iniziative "stop biocidio" seguite alla manifestazione padovana per la salvaguardia del clima. Davanti all'impianto poi è montata la sorveglianza degli agenti del Commissariato di Pubblica Sicurezza. «Ormai a lungo si protrae la battaglia delle poche cittadine e cittadini che si mettono in gioco contro questa opera - ha dichiarato Ranjan Giacomo Spinadin del FuoriLuogo - anche in forma organizzata, come il comitato No Gpl ed il collettivo. Tuttavia, come da schema ricorrente per le grandi opere, i profitti e gli investimenti permettono di togliere completamente voce e diritti ai residenti. Così Socogas sarebbe l’unica vera vincitrice nel caso il deposito entrasse in funzione, e ha potuto battere a colpi di ricorsi tutte le vertenze rivoltegli dal Comune e dalla cittadinanza per gli evidenti e più volte ribaditi problemi di locazione e per le mancanze di tipo legislativo.
Irregolarità che vanno tutte a scapito della sicurezza per la popolazione, del rispetto per le particolarità ambientali del luogo e dello sviluppo economico della città. Un caso che mostra tutte le affinità con altri scempi di territori italiani e non solo, una battaglia che deve essere la stessa delle realtà che sono scese in piazza l’8 dicembre a Padova ed in tutta Italia urlando all’unisono “we want system change, not climate change”. Tutte e tutti siamo chiamati a partecipare al cambiamento, la costruzione del deposito è in attività, mentre aspettiamo l'ennesima sentenza dopo il ricorso del Comune e delle associazioni contro Socogas, e mentre saltano fuori progetti di privati per creare un polo di trasporto container a Chioggia ci chiediamo se sia giusto consolarsi pensando che almeno questi progetti assurdi (lo dicono le autorità portuali, in entrambi i casi) li conosciamo prima che vengano effettuati. No, è importante la mobilitazione, le manifestazioni più svariate a rivendicare lo stop alla costruzione del deposito».

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