mercoledì 26 dicembre 2018

LUCA FORMIGONI: HO TENUTO ENDRI CON ME PER 20 MINUTI, MA POI NON CE L'HO PIÙ FATTA. MI SONO SALVATO PENSANDO ALLE MIE BAMBINE

Sono riprese stamane in laguna le ricerche di Endri Febo, il vongolaro chioggiotto vittima dello scontro con un altro barchino nella notte tra venerdì e sabato scorsi. La nebbia e il fondale profondo del Ghebbo del Còrnio rendono difficili le operazioni dei Vigili del Fuoco, in zona anche con una squadra di sommozzatori e con le chiatte di dragaggio. Anche alcuni amici pescatori, già alla vigilia di Natale, si sono portati sul luogo dell’incidente, effettuando una ricognizione con dieci barche ma senza immergersi nelle acque della valle. Frattanto migliorano le condizioni del superstite dell’imbarcazione, Luca Formigoni, che quella notte è rimasto in acqua per circa un’ora, spogliandosi degli abiti zuppi, prima di essere recuperato dal terzo scafo condotto da un conoscente e portato all’ospedale di Chioggia, dove gli è stato applicato un tutore per consolidare la spalla lussata, la quale era uscita dall’asse.
L’uomo, 45 anni, era il marinaio nel barchino guidato da Febo, che ha colpito nella nebbia un altro natante, di dimensioni più cospicue e alimentato da due motori, con a bordo quattro vongolari: tra le ipotesi relative alla dinamica, spunta anche un’inversione di rotta con uno dei due mezzi che ha tagliato la strada all’altro. In quell’ora trascorsa nell’acqua gelida con il barchino che girava attorno a se stesso, Formigoni racconta di aver tenuto con sé il collega per circa venti minuti, ma Endri lamentava di non avvertire più la presenza delle proprie gambe, prima di andare alla deriva. «Mi sono salvato pensando alle mie bambine», ha detto Formigoni a Chioggia Azzurra, ancora sotto choc e tenuto alla consegna del silenzio per via delle indagini. Questa mattina è affiorato lungo il canale Novissimo a Mira un cadavere, ma la logistica tende ad escludere che si tratti proprio di Endri Febo.

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