giovedì 17 marzo 2011

W L'ITALIA UNITA




Commento anonimo
dell'amico " Vecchio cuore" di oggi
Ho finito da poco di vedere il bel servizio del tg1 sulle celebrazioni per i 150 anni dell'unità del nostro Paese fatte questa notte nelle pricipali città d'Italia. Confesso che mi sono un po' commosso. A chi, come me, e come tanti altri ragazzi della mia generazione alle elementari è stato insegnato e fatto cantare l'inno di Mameli (in realtà sue sono le parole ma la musica è di Novaro), nonchè la leggenda del Piave ("Il Piave mormorava calmo e placido al passaggio dei primi fanti il 24 maggio...), vedere e sentire fior di orchestre che eseguono il nostro inno ha fatto venire la pelle d'oca. Detto per inciso, quando hanno fatto vedere la Fenice a Venezia suonavano il Va pensiero...E quindi mi ha molto intristito leggere le dichiarazioni di qualche "testa" del carroccio che si rifiuta di partecipare alle celebrazioni. Forse farebbe bene questo signore a leggere i risultati di un sondaggio fatto in questi giorni nel nordest per testare il senso di appartenenza alla Nazione da queste parti perchè è risultato che esso è risultato altissimo fra coloro che votano Lega, anche di più di quello di coloro che votano per partiti della sinistra. Riconosco che la richiesta di federalismo è sacrosanta, ma non si dovrebbe arrivare a questi eccessi. Bisognerebbe saper distinguere le cose.


Grazie " vecchio cuore" da Andrea Comparato





20 commenti:

  1. Veramente avevo inviato questo intervento nella sezione del comunicato stampa del segretario della Lega. Non pensavo a tanto. Se sapevo che avevi questa idea scrivevo un po' meglio e di più. Ad esempio avrei scritto che se sono nato a Chioggia è perchè il mio bisnonno è stato un alto funzionario del neonato Stato Italiano, inviato qui dal suo Comando a svolgere il suo servizio. Poi è morto giovane e, quindi, la mia famiglia è rimasta qui. E senza unità d'Italia non ci sarei o sarei chissà dove. Per carità, nulla di male, è solo una constatazione. Comunque vediamo cosa pensano dell'unità del nostro Paese gli altri lettori.

    RispondiElimina
  2. Ah, dimenticavo: grazie Andrea per l'onore che mi hai voluto fare. Magari in privato ti faccio sapere chi sono. Ho voglia di vedere la tua sorpresa.

    RispondiElimina
  3. Eneus Domitius Ulpianus17 marzo 2011 alle ore 11:18

    Alla scuola media, ora secondaria di primo grado, l'allora prof.ssa di educazione musicale (al tempo era così individuata la materia) metteva nel mangiadischi "bandiera rossa"!!!!! imponendoci la conoscenza a memoria delle strofe.... dell'inno di Mameli nulla!!!!!!!
    Ricordo, inoltre, che sino a pochi lustri fa chi andava in piazza con il tricolore era bollato come fascista (eccezion fatta in quelle poche occasioni che si scendeva in piazza per salutare le vittorie della nazionale di calcio).
    Ora coloro che giravano con la bandiera dell'URSS per porre rimedio all'"esiziale" sfilata della bandiera biancorossoverde (quasi a voler sancire che l'Italia doveva essere considerata una repubblica dell'URSS, anche se geograficamente staccata) anche nel nostro corso del popolo inneggiano al tricolore...
    Misteri.
    P.S. La scuola era la Silvio Pellico e che come me l'ha frequantata forse ricorderà anche il nome della prof.ssa...

    RispondiElimina
  4. L'ho frequentata anch'io la Silvio Pellico. Non so se gli anni sono gli stessi di Eneus. Mi veniva da pensare ad una nota "pasionaria" rossa, ma non so se insegnasse educazione musicale. Ma sono in grado di verificare.

    RispondiElimina
  5. Caro Vecchio Cuore
    io sono del 62,andavo alle elementari alla Principe Amedeo e quando si andava al turno pomeridiano a volte il "passo", te lo ricordi?? Il baffo maledetto,il sig.Mario se ne andava e per tornare a casa ai saloni,si faceva il giro per il ponte del musichiere....ricordo benissimo che tornavo con mio fratello Fabio tenendoci a manina e cantavamo " Fratelli d'Italia" per farci coraggio.....
    e ora ci tocca leggere di soggetti,spesso con la terza media,se ce l'hanno,che vengono eletti nelle istituzioni,istituzioni che sono nate grazie al sacrificio di tanti, che snobbano il tricolore.....

    Io e mia moglie abbiamo saputo il sesso delle nostre bambine quando sono nate....si gusta di più la gravidanza, è la stessa cosa con te e con altri che scrivono nell'anonimato,non occorre che tu mi dica chi sei,mi gusto meglio i nostri colloqui.

    L'onore ce lo fai tu a venire a scrivere nel nostro blog,per nostro intendo di tutti.

    ciao vecchio cuore

    RispondiElimina
  6. Eneus Domitius Ulpianus17 marzo 2011 alle ore 16:06

    Vecchio Cuore, ti do alcuni indizi.
    Insegnava lettere, poi rimase a casa in astensione pre e post partum.
    Quando ritornò non gli fu assegnata la cattedra con cui aveva iniziato l'insegnamento e chi ebbe a sostituirla accompagnò la classe sino agli esami di licenza media.
    Non è chioggiotta.
    L'insegnante di matematica della mia classe era la Prof.ssa Margherita Chiozzotto in Adornato.
    Il Preside era il Prof. Perini.
    Credo bastino.

    RispondiElimina
  7. Si, ricordo il "passo". A proposito, per rimanere sulle cose di casa: sai l'origine di questo nome del ponte che in realtà si chiama in un altro nome che adesso non ricordo? C'è stato un chioggiotto che lavorava come portuale che è andato alla famosissima trasmissione televisiva di fine anni '50 condotta da Mario Riva e lì ha fatto sapere a tutta l'Italia (quella volta c'era solo un canale televisivo e lo si guardava tutti assieme nei bar) che per andare a lavorare doveva andarci con il "passo" perchè non c'era ancora un ponte (o, meglio, non era ancora stato concluso). Pare che qualche politico si sia interessato alla vicenda e poco dopo venne completato il ponte che per tutti i chioggiotti è il "ponte del musichiere". Questa è la versione della vicenda che mi ha raccontato mio padre. Mario Riva e il Musichiere li ricordo appena. Quanto ai complimenti che mi fai, guarda che sono sensibile e quasi quasi mi commuovo. Però vedi, forse è bello, divertente ed anche un po' intrigante scrivere "sotto mentite spoglie". Tuttavia mi sono determinato a fare così perchè mi sono accorto che in questo modo chi legge apprezza o non condivide solo le idee, non la persona che le ha scritte, come purtroppo è già accaduto in questo blog che, a mio avviso, sta diventando un po' un punto di riferimento. Come vedi scrivo in incognito ma non offendo nessuno (o almeno spero); sono solo un po' sarcastico e un po' pungente qualche volta, ma ... nessuno è perfetto. Purtroppo altri usano l'anonimato per offendere (è accaduto) o per fare gratuitamente e a volte pesantemente gli spiritosi. Per quanto mi riguarda molto meglio sarebbe se tutti si firmassero e rimanessero su uno scambio di idee civile e costruttivo. Se poi non vuoi sapere chi sono, va bene lo stesso. Terrò il segreto.

    RispondiElimina
  8. Alcuni dati storici.Nel 1860,si viveva con 3 euro al giorno(nominali rapportati ad oggi"la mortalita' infantile era del 290 per 1000"cifre superiori a quelle di alcune zone poverissime del terzo mondo"gli analfabeti totali erano oltre il 50%,eravamo poveri e denutriti,bisogna aspettare gli anni 50 dopo la seconda guerra mondiale,per un cambiamento sociale,di reddito e di stili di vita.Se ci pensiamo tutto questo era l'altro ieri!!!VIVA L'ITALIA.Ola'

    RispondiElimina
  9. Guarda che non ho alcun problema ad incontrarti,ci mancherebbe altro....mi fa solo che piacere,come avrei piacere di conoscere Venanzio e altri che scrivono sul blog,il mio nr è 3483911979 oppure mandamni una mail a andrea.comparato@gmail.com....
    ciao a presto

    RispondiElimina
  10. Ad Eneus. Questi indizi non mi dicono nulla. Ho l'impressione, fra l'altro, che tu sia più giovane di me di qualche anno. Non conosco la professoressa di matematica, mentre ricordo bene il preside Perini, se non ricordo chiamato Memi, che abitava alle cosidette case operaie in Rivetta Vigo dove noi bambini facevamo delle epiche partite a calcio e dove ho imparato ad andare in bicicletta. Ai miei tempi, però, preside era la mitica professoressa Giuseppina Fornaro e mi pare che anche lei abitasse in quella zona. D'altra parte a quei tempi Chioggia era praticamente il solo centro storico, cioè si andava da Vigo a Santa Maria, come si dice. I nuovi quartieri erano ancora di là da venire. Bei tempi quelli, in cui Chioggia gareggiava a Campanile Sera, condotta da un giovane Mike Bongiorno, in piazzetta Vigo con la cittadina sicula di Monreale. Chi si ricorda la contestazione sul famoso "anello di Pacinotti" che ci costò la sconfitta? E poi che gente c'era. Nel gruppo delle "menti" c'era il prof. Guido Nordio, che mi pare fosse il "capo". Portavoce era l'avv. Mario Aprile. Se ci penso mi scappa una lacrima. E ne ho ben motivo.

    RispondiElimina
  11. Venanzio Flavio, Proconsole18 marzo 2011 alle ore 20:18

    150 anni valgono un xioba?

    Il 17 marzo si è scontrato a Chioggia con il diritto essenziale ed inalienabile della celebrazione del xioba, e con l’ovvia sconfitta del primo. Nessuno sembra si sia lamentato su questo: il diritto naturale ha trionfato sul diritto positivo.
    Non ha festeggiato il 17 marzo l’ambasciata di Napoli in Chioggia, lamentando il furto compiuto dal Piemonte, e quindi dal Nord, in danno del Sud, economicamente ricco, progredito ed industrialmente all’avanguardia.

    Lo scrive pure Pino Aprile (non il candidato sindaco PdL di Chioggia), nel libro Terroni (ed arricchisce nell’intervista a Lorenzetto su “Il Giornale” del 23/1/2001); nella Controstoria dell'Unità d' Italia, Gigi Di Fiore conferma.
    Nel lager sabaudo di Fenestrelle, sul quale campeggiava il motto “Ognuno vale non in quanto è ma in quanto produce", furono deportati i soldati borbonici. Vennero smontati i vetri e gli infissi per rieducare con il freddo i segregati. La vita durava non più di tre mesi (siamo a mt. 2000 di altitudine), ed i cadaveri venivano sciolti nella calce viva.

    Raffaele Lombardo (“Senza una pistola puntata alla tempia, non saremo mai virtuosi”) auspica la secessione dall’Italia, e reclama dalla stato 10 miliardi di euro l’anno, quanto spetta alla Sicilia in forza delle accise che lo stato ricava dai prodotti petroliferi raffinati nell’isola.

    “…le persone con più di sei anni che non sapevano leggere né scrivere erano in Piemonte il 42%, in Lombardia il 45 e nel Veneto quasi il 65. Ma in Campania erano l' 80%, in Puglia e Sicilia l' 85, in Calabria l' 87, in Basilicata l' 88. Alla faccia dei mitici Borboni: il doppio che in Piemonte. Per non dire delle infrastrutture. Nel 1861 il Nord aveva già 1.801 chilometri di binari, le Due Sicilie 184. Dieci volte di meno. Proporzione confermata dal rapporto fra ferrovia e territorio. Nel Centro Nord ce n' erano 14,5 chilometri ogni 1.000 chilometri quadrati, nel regno borbonico uno e mezzo. Una sproporzione schiacciante, oggi ridotta a 59 contro 46. Certo, nel 1839 la prima ferrovia Napoli-Portici era stata borbonica. Ma era solo un «giocattolo» del Re. La spesa «aggiuntiva» per il Sud dal 1951 al 2007, calcolata in valuta d'oggi, sarebbe stata di 382 miliardi e 510 milioni di euro. Cioè 6 miliardi 710 milioni in media l' anno. Per capirci, il costo di un ponte sullo Stretto… . Per riportare al passo la Ddr dopo il 1989, la Germania, di euro, ne ha tirati fuori 1.500 miliardi: 75 l' anno. Dieci volte ciò che annualmente abbiamo sborsato noi.”. (G. Stella, Corsera, 13/11/2010).

    Un tempo in piazza venivano ostentate le bandiere con falce e martello, la kefia, la magliette con il “Che”, le canzoni degli inti illimani. Ora si scopre che l’inno nazionale è bellissimo (ma non si sente che, nel passo “stringiamoci a coorte siam pronti alla morte”, fa eco una rumorosa emissione gassosa intestinale da Lampedusa a Campione d’Italia?), eppure "è sempre quello", nella stessa esecuzione. Verrà pure rivalutata Orietta Berti e la sua “fin che la barca va”?

    Tra 50 anni festeggeremo i 200 anni dell’unità d’italia; nella costituzione “il 27” sarà collocato nel preambolo. Noemi e Ruby avranno 68 anni e saranno in casa di ricovero; Berlusconi sarà ancora premier, il prof. Brunetto salirà ancora le scale dell’edilizia privata; sarà ancora un giovedì, verrà presentato il progetto per la nuova allocazione del mercato ittico all’ingrosso, e Chioggia celebrerà, come nel 2011, “el xioba”.

    Venanzio Flavio

    RispondiElimina
  12. Bravo Proconsole!era un po' che non ti leggevo,ti immaginavo a fare i "bagnetti" sull'aventino in quel di Caracalla.ciao

    RispondiElimina
  13. COMPARATO.... parliamo dei problemi de chiooggia nostra.... con sti pensieri e ricordi del passato, siete anche commoventi, ma potete parlare solo voi ...
    dai proponi un altro tema, parliamo di pulitici e di pulitica (si con la U... suona molto bene.... si associa molto con pulizia...)
    Siamo ancora ai preliminari della champions elittorale (con la I!) , siamo entrati nel clou o tutto è ancora fermo? Altri colpi di scena? passaggi trasversali da una sponda all' altra? nuove lisste civiche? qualche Obama all' orizzonte?
    quali sono gli ultimi intrecci che porteranno nuove proposte per il bene della citta'?
    Dalla Regione ci sono altre carità (pardon, finanziamenti) in arrivo?

    RispondiElimina
  14. abbiamo solo "festeggiato" il 150 a modo nostro,ti anticipo se non lo sai già che questa mattina il prode Casson annuncia la sua candidatura in sala del consiglio con il PD con due liste,una dei socialisti e l'altra del sindaco con Massimiliano Tiozzo. In PDL siamo in chiusura,la LEGA sembra intenzionata ad andare da sola,penso che nella giornata di oggi metteremo qualcosa.
    Ma non credo che fino a martedì prossimo in campo centro destra si concluda.
    contento??

    RispondiElimina
  15. Finalmente.
    Si comincia concretamente ad esporre e ad esporsi pulicamente, perseguendo il bene di Chioggia.
    E cominciamo ad abituarci a queste facce.
    Beh, si fa per dire. Le conosciamo già.
    Diciamo che da adesso iniziano i giochi, le rappresentazioni teatrali.
    Tema : i problemi della Città, quali la disoccupazione generale e i disastri in tutti i settori economici della città.
    Anzi, no : uno sembrerebbe , non dico salvarsi, ma in stallo : quello del mattone.
    In effetti, a parte qualche lavoro pubblico, il recente (ormai remoto?)P.R.G. prevedeva molte costruzioni abitative. Forse prevedevano già allora, la calata dei barbari, cioè tutti quei nord africani che sbarcando a lampedusa, arriveranno ad insediarsi a Chioggia.
    Buon Bloga tutti.
    Grazie Andrea.

    RispondiElimina
  16. Eneus Domitius Ulpianus19 marzo 2011 alle ore 14:51

    Che l'Italia non abbia un giorno annuo fisso dedicato alla celebrazione dell'unità del Paese è un dato di fatto. Hanno in passato ucciso il 4 novembre!!
    Non credo siano molte altre le nazioni in possesso di tale difetto.
    Che si festeggi l'avvento ogni 10 lustri lo reputo una banalità mostruosa. Ben venga la solennità del Zioba.
    Clodiensi saluti.

    RispondiElimina
  17. L'augusto proconsole ha toccato un tasto che mi sta a cuore: l'assoluta intangibilità del rito del xioba. Come ho già scritto nella sezione dedicata al sondaggio sulla collocazione del mercato si tratta di una soluzione provvisoria e sperimentale adottata verso la fine degli anni '70. Evidentemente nella nostra Clodia vogliamo sperimentare bene le cose prima di prendere delle decisioni...Effettivamente ho trovato una cosa semplicemente scandalosa che in un giorno che avrebbe dovuto essere così solenne il salotto buono della Città fosse occupato dai banchi del xioba. E secondo voi si è deciso di fare le celebrazioni ufficiali mercoledì 16, purtroppo rovinate dal maltempo, per far partecipare i ragazzi delle scuole o per non dover disturabare il rito e soprattutto gli interessi del xioba? Io propendo per la seconda ipotesi. Come avrebbero potuto privarsi i bar e le pasticcerie dei lauti incassi che provengono dalle orde di gaudenti e rubiconde massaie che si "sfondrano" (chiedo scusa per il francesismo) due o tre brioss (così testualmente scritto in vari cartelli che ho personalmente letto) e un paio di cappuccini? D'altra parte è evidente che il xioba ha una forza ed un potere di convincimento nei confronti dell'Amministrazione notevoli. Qualcuno mi spiega in base a cosa si devono prevedere giornate di recupero, da tenersi la domenica mattina, con grande gioia dei parroci e di altri benpensanti, se si è perso qualche giovedì causa maltempo o acqua alta? Ma i poveri commercianti del centro che perdono ugualmente giornate di lavoro cosa dovrebbero dire? Per quanto ne so Chioggia è l'unica città ove il mercato settimanale si tiene nel "salotto buono". Non parlo dei paesi dove si tiene in centro, ma lì è un altro discorso. Penso a città delle nostre dimensioni o più grandi. A Padova, ad esempio, il mercato è in Prato della Valle che è certamente un luogo monumentale, ma si tiene ai lati e la parte storica viene rispettata. Insomma è come se a Roma il mercato si tenesse ai piedi dell'Altare della Patria, o davanti al Colosseo, o al Campidoglio, e via così. Quanto alla mancanza di una data per la celebrazione della festa nazionale concordo che è una cosa ugualmente e clamorosamente scandalosa. Con il 17 marzo, poi, si è fatto un vero pasticcio. C'era proprio bisogno di decidere così in ritardo? Capisco che il governo ha avuto altri problemi ma credo che la serietà di un Paese si misuri anche con il rispetto che si ha del proprio passato e delle proprie origini.
    Per l'anonimo: effettivamente qualcosa bolle in pentola per quanto riguarda le candidature. Aspettiamo gli eventi e poi ne parliamo, anche e soprattutto dei problemi della Città. Ma, mi raccoomando, porta anche il tuo contributo, non aspettare che siano solo gli altri a parlare.

    RispondiElimina
  18. Eneus Domitius Ulpianus19 marzo 2011 alle ore 17:14

    Vecchio Cuore il governo, con la festicciola del 17 marzo, ha avuto le idee ben più che confuse. Nel pubblico impiego, dove opero, ad oggi è chiaro (o non è chiaro?????)che ci abbiano "ope juris" collocato in ferie perché tale "solennità" (chi l'ha sentita?) doveva essere a costo zero..... (Vorìa savere quanti schei el Napoletano ne zé vegnùo a costare per le sò monade).
    Provocatoriamente affermo che la sfilata lungo il Cordo del Popolo durante "el zioba" dei ciosoti, marinanti, pelestrinoti etc... ha avuto più successo di quella invocata per la festa nazionalpopolare di cui si è tanto discusso.
    Clodiensi saluti.

    RispondiElimina
  19. Caro Andrea,
    Hai notizie su dove siano finiti i soldi mandati dalla regione alla USL di chioggia già tempo fa per gli assegni di cura delle persone disabili? aspettiamo tutti Notizie da Te considerato che tutti tacciono su questo argomento che ha dell'incredibile. ciao

    RispondiElimina
  20. Venanzio Flavio, Proconsole22 marzo 2011 alle ore 19:54

    Il regalo migliore per i 150 anni della nostra patria è stato elargito dal beduino libico.
    La nostra patria ha offerto al consesso internazionale la peculiare caratteristica di avere concluso le sue guerre contro l’alleato con cui le aveva iniziate. Così nella prima guerra mondiale (dove, per 10 giorni, risultò alleata con entrambi gli opposti blocchi contendenti), come nella seconda guerra mondiale (gli “alleati” coniarono, in occasione dell’armistizio, il verbo “to badogliate”, per lungo tempo sinonimo della politica italiana).
    La tradizione nazionale, forse inconsciamente, si è confermata in questi giorni. Dopo la sottoscrizione del patto di non aggressione in seno al trattato di Roma sottoscritto con Gheddafi, ora la coerenza italica si conferma ponendo a disposizione le basi italiani alla coalizione occidentale, ed affermando che gli aerei militari nei loro voli sulla Libia, non sparano. Forse riverseranno sul territorio mele cotogne e petali di rosa, come nell’assedio dei trevigiani alle trevigiane nel castello d’amore del carnevale medievale.
    Incredibili figure di ministri sembrano far rivivere Balbo e Graziani; ma chi cavalcherà il cavallo bianco e riceverà la spada del’Islam?

    Venanzio Flavio

    RispondiElimina

Per inserire i commenti (purtroppo) è necessario inserire un proprio account Google -anche attraverso uno pseudonimo- con il quale commentare gli articoli, in quanto arrivano centinaia di commenti spazzatura con proposte oscene e non riusciamo più a gestire. Non è nostra intenzione schedare o rintracciare in qualche modo chi commenta anonimamente; anzi lasciamo in tal senso la massima libertà al lettore di non declinare le proprie generalità, restando però nell'ambito del buon gusto e della corretta educazione nel commentare senza offendere alcuno. Siamo certi di essere compresi in questa esigenza, e per questo Chioggia Azzurra ringrazia.