venerdì 12 novembre 2021

A DUE ANNI DALL’ACQUA ALTA DEL 12 NOVEMBRE 2019 ANCORA NESSUN RISARCIMENTO

Sono passati due anni dalla tremenda acqua alta del 12 novembre che nel 2019 ha invaso Chioggia, Sottomarina, Venezia e Pellestrina arrivando a quota 170 a Chioggia e 187 a Venezia, provocando danni incalcolabili e due vittime. Quella notte a Chioggia i Vigili del Fuoco hanno lavorato indefessamente per risolvere molte situazioni critiche. Al tempo, l’allora sindaco Ferro, la mattina dopo aveva visitato i negozi che ancora erano sotto acqua portando il sostegno dell’amministrazione comunale, sostegno che, per il momento, ha mostrato solo belle parole ma nessuno è ancora stato risarcito dei danni subiti.
Ma non è solo l’aspetto economico quello che fa “soffrire” chi ha subito quella acqua alta, un’acqua che continuava a montare a causa del vento che rinforzava e della pioggia incessante. Chi l’ha vissuta, quella acqua alta, con difficoltà potrà dimenticare gli sforzi fatti per mettere in salvo le sue cose, chi i ricordi di una vita e chi il capitale investito in azienda. Chi ha visto, con paura, l’acqua superare le barriere con la cattiveria che solo l’acqua può avere e invadere tutto senza lasciare scampo, non può pensare che, decidere o non decidere di sollevare il Mo.S.E, possa essere un solo fattore economico. E chi ha perso qualcosa si chiede come una decisione simile possa essere presa da distante, dove l’acqua alta non arriva e da dove non si può vedere l’angoscia negli occhi di chi sa che qualcosa andrà a fondo e che non sa per ancora quanto l’acqua potrà crescere. Gianfranco Boscolo, che ha una tabaccheria in centro storico verso Vigo, ricorda tutto ciò in un suo post, tra le promesse fatte dai politici per i quali l’acqua alta sembra essere solo una questione economica ma se si fossero trovati nel mezzo di quella serata del 12 novembre cambierebbero idea. Non conoscono, i politici, afferma, il logorio psicologico che va ben oltre l’aspetto economico e non è la stessa cosa essere li, con l'acqua che sale e il vento che fischia e la pioggia che batte senza tregua ed essere li il giorno dopo, appoggiati a una colonna dei portici con gli stivali sotto al ginocchio e chiedere dove l’acqua fosse arrivata. Gli indennizzi che non sono ancora stati elargiti e che non sono ancora arrivati, conclude Gianfranco sul suo post, sono fini a se stessi, e nel caso in cui arrivassero non potranno mai compensare i danni realmente subiti e la paura avuta. Se qualcuno si dovesse prodigare per farli arrivare sarebbe perché comprende cosa significa veramente acqua alta. A luglio di quest'anno il comune pubblicava l’Ordinanza con cui venivano decisi i contributi massimi da erogare a chi aveva subito un danno economico da quell’evento eccezionale di maltempo che in questa costa si è manifestato con l’acqua alta del 12 e del 13 novembre ma che ha provocato danni sparsi in tante regioni italiane. A luglio venivano pubblicate sul sito del comune i moduli da compilare e la documentazione richiesta ma da allora sembra che tutto taccia. Nonostante le tante promesse fatte dal mondo politico anche in occasione delle elezioni. L’ultimo giorno utile per la presentazione delle domande era il 13 settembre, per la città di Chioggia erano stati erogati circa un milione e 700 mila euro, una cifra che avrebbe dovuto coprire tutte le richieste che sarebbero state presentate.

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