martedì 20 febbraio 2018

GRANDE OPERAZIONE CHIRURGICA AL REPARTO DI OTORINOLARINGOIATRIA DELL'OSPEDALE DI CHIOGGIA

Era grande come un mandarancio e, pur essendo un tumore benigno, stava ormai compromettendo esteticamente il volto di un signore chioggiotto di sessant’anni. Il reparto di Otorinolaringoiatria di Chioggia, che fino a qualche anno fa si occupava di una chirurgia interventistica “minore”, grazie al professor Roberto Spinato -coordinatore di progetto per il Dipartimento Funzionale per la Chirurgia del Distretto Cranio Cervicale- ora realizza anche interventi cosiddetti di chirurgia “maggiore” che necessitano, per la loro realizzazione e il buon risultato, di personale altamente qualificato e di tecnologie al passo con i tempi. Recentemente, in una delle ultime sedute operatorie svoltasi nel gruppo operatorio dell’ospedale di Chioggia, proprio il professor Spinato, assieme al dottor Massimo Mancini (referente della ORL clodiense) ha “restituito” ad un uomo il proprio volto fino al giorno prima compromesso dalla ghiandola parotide ammalata: la più grande delle ghiandole salivari, posta anteriormente al padiglione auricolare e superiormente alla mandibola e percorsa al suo interno dal nervo facciale. «La parotide si era ingrossata – ha spiegato Spinato – fino a trasformarsi in una massa duro-elastica delle dimensioni di circa 5 cm a stretto contatto con il nervo facciale, comprimendo il ramo marginale del facciale che mantiene l'espressività e funzionalità del labbro inferiore della bocca. Un handicap estetico che procurava al paziente anche dolore e sempre più fatica nel cibarsi regolarmente». L’intervento di parotidectomia laterale è considerato, per gli stretti rapporti con il nervo facciale, un intervento di microchirurgia molto delicato, che deve essere eseguito da mani esperte e con l’ausilio di adeguati strumenti che ingrandiscono l'immagine. «Bisogna sapere intervenire su una ghiandola – ha continuato il professore – che è strettamente legata al nervo facciale, cioè quello che consente di muovere la muscolatura mimica facciale e che ci consente l'espressività del volto. Un suo danneggiamento può causare una paresi o addirittura la paralisi facciale. Il paziente, quindi, non riuscirebbe più ad aprire bene la bocca, a corrugare la fronte, o chiudere un occhio». L’intervento, concluso con successo per il paziente, è stato eseguito con un taglio estetico dietro l’orecchio e pochi giorni di ricovero. «Una grande ULSS – ha detto il direttore generale Giuseppe Dal Ben – che consente di mettere assieme più professionalità e competenze, implementando e valorizzando così alcuni servizi anche sugli ospedali di rete. Un buon risultato che è stato possibile grazie alla volontà di far squadra, e che va a tutto vantaggio dei cittadini».

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