giovedì 24 agosto 2023

SOPRINTENDENZA: MADRE CON MESTRE, MATRIGNA CON CHIOGGIA

L'argomento centrale riguarda un ambizioso progetto a Mestre, dove si prevede la demolizione di un vecchio edificio, nonostante il vincolo storico che lo circonda.

Questo passo decisivo si collega alla futura realizzazione della nuova stazione ferroviaria di Mestre.

Si tratta di una prospettiva entusiasmante, poiché consentirà ai Mestre, una frazione di Venezia, di riqualificare completamente un'area che è in urgente bisogno di un rinnovamento.

Tuttavia, emerge una situazione contrastante a Chioggia.

Viene sollevato il caso del celebre e discusso "Ponte della Fossetta", il quale è fermo da ben tre anni. Qui, la Soprintendenza vuole il mantenimento del vincolo in quanto “storico” in realtà di storico, a parte i suoi 80 anni, ha ben poco.

A differenza del caso di Mestre, ciò suscita perplessità, in quanto a Chioggia si parla di un ponte storico che, seppur datato ottanta anni, manca dei tratti di autentica valenza storica.

La decisione di ristrutturare tale ponte secondo le specifiche richieste della Soprintendenza costerebbe quattro volte (probabilmente di più) più del costo per la sua demolizione e la costruzione di uno nuovo, completo anche di pista ciclabile e accessi.

Questa situazione appare, a dir poco, inconcepibile. Questo non è il primo episodio in cui la Soprintendenza sembra agire in modo controproducente per la città di Chioggia.

Si ricordano situazioni come la costruzione di una passerella in ferro in Canal Vena (un’autentica schifezza) , nonché , anni fa, la rimozione della copertura di Porta Santa Maria, risultando poi in danni causati da pioggia e vento. Insomma un Soprintendenza come "matrigna" per la città di Chioggia sarebbe riduttivo; in realtà, sembra essere una vera e propria maledizione, un disastro.

Viene riportato che il sindaco, non ha inteso ricorrere al TAR (Tribunale Amministrativo Regionale) contro questa deleteria imposizione sul ponte sulla Fossetta, intanto il ponte continua a rimanere chiuso e quando verrà “ristrutturato” con i voleri di chi non sembra avere a cuore l’interesse comune costerà milioni di euro in più grazie ai tecnici della Sovrintendenza.




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