giovedì 14 maggio 2020

CHIOGGIOTTI ALL'ESTERO NEI GIORNI DEL COVID: ANTONELLA TIOZZO DA STOCCOLMA, «QUI NIENTE LOCKDOWN, I CITTADINI SONO STATI RESPONSABILIZZATI»

Continua il "viaggio" in Europa di Chioggia Azzurra, per incontrare virtualmente i tanti chioggiotti che da tempo si sono stabiliti all'estero, anch'essi alle prese con l'emergenza internazionale da Covid 19. Dopo Mattia Ballarin a Londra (il cui racconto proseguirà a giorni), oggi è la volta di Antonella Tiozzo Tonon, che a Stoccolma insegna la lingua italiana e a Sottomarina ha ancora tanti parenti: «Qui in Svezia - esordisce Antonella - il problema è iniziato tre settimane dopo l'Italia, questo ha consentito di prendere le misure opportune».

Nel Paese scandinavo nessun "lockdown" generale: «Il governo ha responsabilizzato i cittadini - prosegue la professoressa - diramando regole precise e chiedendo il rispetto delle distanze. I malati dovevano stare a casa, chi ha più di 70 anni deve evitare i contatti, i mezzi pubblici (qui diffusissimi, poche le auto) vanno adoperati il meno possibile, i Comuni e lo Stato hanno erogato fondi per molte categorie. Si tratta di convivere con il virus, nella coscienza che non sparirà presto».
Una popolazione attenta, fiduciosa nello Stato (il gradimento delle autorità è aumentato durante l'emergenza) ha fatto il resto: «I negozi per esempio - dice Antonella Tiozzo - effettuano servizio a fasce orarie per agevolare la spesa degli anziani. Il problema fin dall'inizio si è palesato essere il numero di respiratori, limitati a 500 in tutta la nazione di 10 milioni di abitanti. La corsa a risolvere il problema ha portato oggi alla disponibilità di 1700 di questi strumenti, amche se non è mai stato raggiunto l'esaurimento dei posti in terapia intensiva».
Una settimana fa erano 600 in pazienti in rianimazione in Svezia, con il 20% di posti letto liberi nei reparti di Terapia Intensiva: «Un gran numero di casi si è rivelato proprio nella capitale Stoccolma - continua Tiozzo - anche se ora sono in diminuzione e l'emergenza si sta spostando verso Göteborg e il sud-ovest. Nel caso dovesse essere necessario, il governo ha fatto sapere che sarebbero inasprite le misure attuali», assai più blande rispetto a quelle italiane.
Antonella Tiozzo non nasconde di essersi spaventata, all'inizio dell'epidemia, quando il contagio aveva avvolto il nord Italia: «Ma ero già pronta, e nell'arco di 3 giorni siamo rimasti a casa da scuola, dove purtroppo un collega è morto di Covid. Abbiamo imparato a isolarci, tutte le riunioni sono via computer, si esce di casa liberamente ma per le spese si cercano gli orari meno affollati, e nel tempo libero passeggiamo nei boschi. Quanto all'Italia, avevo il desiderio di tornare e avevo programmato di trascorrervi l'intera estate, ma non ha molto senso mettersi 15 giorni in quarantena, poiché l'Italia non permette di rincasare senza isolamento preventivo».

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