Una scelta di vita. Due anni fa Alvaro Bristot, già agente turistico a Chioggia, aveva deciso di investire in una delle città che durante il suo lavoro gli aveva rubato il cuore, ovvero Marrakech in Marocco. «La frequentavo già da dieci anni - dice Alvaro in videoconferenza a Chioggia Azzurra - affascinato da una cultura diversa da quella italiana. E così ho aperto questo riad, il mio paradiso all'interno della Medina, che ha nome Dar Aurora. Ma mi ritengo ancora chioggiotto, per sempre».
Drappi, candele, specchi, arredamento di gran gusto e trattamento impeccabile dell'ospite hanno già convogliato numerosi turisti -anche chioggiotti- a fare la conoscenza con Dar Aurora: ma il riad tornerà ad aprire solo il 23 luglio, nonostante la fine del lockdown da Coronavirus in Marocco sia fissata per mercoledì 20 maggio e i voli dall'Europa riprendano all'inizio del prossimo mese: «Per una ripresa autentica occorrerà aspettare i primi periodi dell'autunno», commenta Bristot.
I primi due casi ufficiali di Covid si sono manifestati nel Paese africano all'inizio di marzo: re Muhammad VI ha dichiarato la serrata dal 18 dello stesso mese, istituendo il coprifuoco dopo le ore 18 (con il Ramadan in atto è slittato alle 19), mentre prima è possibile muoversi solo per questioni di lavoro o di salute. «Viene rilasciata una dichiarazione governativa a domicilio - continua Alvaro Bristot - che per ogni categoria specifica cosa si può fare e cosa no, soprattutto in campo di spostamenti».
Numerosi i posti di blocco, alcuni dei quali piuttosto drastici e tassativi nel racconto di Bristot: «Quasi 50 persone sono finite in carcere, tra cui alcuni italiani che non hanno rispettato il coprifuoco. Si può evitare la reclusione pagando una cauzione accessibile per i portafogli europei, meno per molti marocchini». Per il resto, l'imprenditore chioggiotto rileva che «a Marrakech i supermercati sono rimasti aperti e la merce non è mai mancata. La mascherina è stata resa obbligatoria da subito e vengono vendute in numero di 100 a 8 euro».
Le autorità marocchine hanno anche sospeso il pagamento di ogni bolletta delle utenze per quattro mesi: «Devo dire che ho riscontrato un comportamento d'eccellenza - prosegue Alvaro Bristot - che traspare da aspetti come la misurazione della temperatura per strada o all'ingresso dei supermercati.
Qui non si sono avuti tantissimi casi, anzi ora si sono ridotti ed è riempito solo il 13% dei letti in Terapia Intensiva. Ci sono più cliniche private che a Venezia! E si sono messe a disposizione gratuita nel caso di posti letti insufficienti». Insomma, dalle parti dell'Atlante si sopravvive quasi serenamente: «Ci manca l'Italia, quello sì. E da italiano succede di sorridere riguardo alla gestione dell'emergenza, Posso dire di aver fatto la scelta giusta rimanendo qui».
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