lunedì 9 maggio 2022

ACCORDO ELETTORALE TRA PD E M5S "BENEDETTO" DAL MINISTRO D'INCÀ

Il Ministro per i Rapporti con il Parlamento, Federico d’Incà, ha varato questa mattina l’appoggio del MoVimento 5 Stelle, con l’ingresso di Sabrina Cervi e Michele Pieran -consiglieri comunali uscenti del M5S- alla lista civica che sostiene la rielezione di Marco Dori a sindaco di Mira. Reduce dall’adunata degli Alpini, il ministro a Oriago ha parlato del grande rapporto umano stretto con il sindaco Dori, risalente ai primi giorni della pandemia nel febbraio 2020: «Allora, nella sede della Protezione Civile provinciale, abbiamo seguìto assieme l’insorgere dei primi casi a Mira, dove poi si è anche verificato il primo decesso per Covid in Veneto. Da lì abbiamo iniziato a conoscerci, e dalla conoscenza è nata la fiducia, rinsaldata durante altri momenti difficili». D’Incà ringrazia Cervi e Pieran per il lavoro svolto in consiglio: «Assieme a loro abbiamo condiviso l’esigenza di confrontarsi in maniera pacata con un’amministrazione che, senza pregiudizi, stava continuando anche il lavoro iniziato in precedenza dalla giunta del M5S. E che stava aiutando anche me nel definire meglio il mio sostegno da Roma a questo territorio». L’esponente del governo guarda a Dori come a «un giovane uomo che ha intrapreso con maturità il percorso nelle istituzioni, e ci ha dato la possibilità di portare avanti nel merito la nostra visione. Per questo lo appoggiamo e indichiamo due persone per il prossimo consiglio comunale, che conoscono le questioni sul tavolo, nel segno della sostenibilità e della solidarietà quali valori guida». L’avvicinamento del MoVimento 5 Stelle al campo progressista è peraltro una costante in Veneto: con modalità diverse sostiene Tommasi a Verona, Giordani a Padova, Vignato a Belluno, Zatta a Feltre e Casoni a Marcon: «Sono persone capaci – osserva d’Incà - e che sanno unire. D’altronde governiamo assieme al centrosinistra a livello centrale dal 2019, già dall’esperienza del Conte II». Sul piano operativo, il ministro ha ricordato le risorse stanziate dal governo Conte II per la protezione della laguna e della gronda: un milione e 166mila euro l’anno dalla Legge Speciale per Venezia, della quale Mira ha usufruito per la prima volta cinque anni fa, grazie ad un apposito emendamento licenziato dal governo Gentiloni. Ma soprattutto ha affrontato due dei temi portanti della campagna di Dori, ovvero la gestione, manutenzione e automatizzazione dei dieci ponti mobili (che gravano per 500mila euro annui sulle casse del Comune di Mira) e la messa in sicurezza della strada Romea: «Spero che il governo Draghi proceda – sottolinea il titolare dei Rapporti col Parlamento – per accendere un confronto serrato in merito ai ponti. Quanto alla Romea, sono stati investiti 170 milioni grazie a un accordo di programma, soprattutto per colmare le carenze statiche. Tra il Comune di Mira e il governo c’è e ci sarà forte vicinanza, un rapporto diretto permette di risolvere eventuali piccole incomprensioni». D’Incà ha concluso augurandosi che «tra cinque anni, emergano nuove generazioni di politici e amministratori, al fine di mantenere vive le istituzioni e più vicine alla cittadinanza». Nella sede del comitato elettorale in via Stazione, il primo cittadino di Mira ha fatto gli onori di casa apprezzando il serio confronto avuto con i consiglieri stellati durante gli scorsi cinque anni: «Quando le forze responsabili della minoranza hanno portato istanze di crescita – ha spiegato Dori - le abbiamo sempre considerate un valore aggiunto, discutendole e non di rado anche appoggiandole. Per il futuro varrà lo stesso atteggiamento del passato, ovvero ascolto e concretezza: quando ci si candida a governare la città non ci sono vincitori né vinti, ma solo la città. Questo approccio laico alla politica credo sia apprezzato dai cittadini, e anche da chi le elezioni non le vince. Ci mettiamo tutte e tutti in gioco per gli altri, non per noi stessi». Con lo stesso spirito, Dori conferma l’ingresso di Cervi e Pieran quali indipendenti nella sua lista civica, senza il simbolo del MoVimento: «Rappresentano un valore ulteriore di presenza amministrativa, dialogo e allargamento del campo progressista. Chi ha seguito i lavori consiliari sa che le posizioni divisive sono state superate lavorando con le forze politiche che avevano la volontà di operare assieme per trovare la strada giusta. Le mediazioni nascono dalla politica dei contenuti e non degli slogan, e a Mira il gruppo del Movimento 5 Stelle non ha avuto posizioni ideologiche». Assente Michele Pieran per una lieve indisposizione, è stata Sabrina Cervi a spiegare la decisione di correre con Dori: «In questi mesi molti schieramenti mi hanno chiesto di farne parte. Dopo le dovute riflessioni abbiamo deciso di stare con la civica del sindaco uscente perché con lui abbiamo collaborato attorno alla soluzione di questioni che noi stessi avevamo posto, e che hanno trovato nell’amministrazione in carica gli opportuni approfondimenti, con un fine comune. Il sindaco ha sempre ascoltato anche le minoranze». Cervi si è impegnata particolarmente per la sua frazione, Marano, dove l’azione dei comitati di genitori e dell’ex assessora Orietta Vanin (ora senatrice del M5S) ha consentito di “salvare” una mensa scolastica, mentre Michele Pieran -per dieci anni in consiglio- è particolarmente esperto di energie rinnovabili, la cui transizione è uno dei temi cardine che stanno più cari al MoVimento. «Grazie al PNRR – conclude Sabrina Cervi – arriveranno tante risorse. Dare continuità è importante a ciò che è stato iniziato cinque anni fa e ha bisogno di essere portato a termine: Marco Dori ha tutte le qualità per farlo, e se eletti lavoreremo assieme a lui con lealtà».

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