martedì 25 aprile 2017

ROSSANO BOSCOLO SESILLO: LA MIA ÉTOILE ALLA CONQUISTA DI LONDRA

Dalla sua scrivania a Tuscania, sede dell'Étoile Academy, Rossano Boscolo Sesillo racconta a Chioggia Azzurra i caratteri del recente affare che ha trasferito a un fondo americano la proprietà di gran parte degli hotel di lusso della catena familiare Boscolo. «Abbiamo ceduto gli immobili ma teniamo saldamente il marchio», precisa subito il celebre cuoco di Sottomarina. «Continueremo a rappresentare un punto di riferimento, dato che resterà nostra l'azienda di tour operator e l'Étoile, oltre a due alberghi in Francia e all'Airone, che ci è caro e ci consente di rimanere a Chioggia». Il cambio di rotta si è reso necessario per esigenze finanziarie, ma è intenzione dei fratelli andare avanti con la loro storia nel turismo: «C'è più tranquillità e serenità, dopo quarant'anni di lavoro e sacrifici. Una volta superata la crisi ne siamo usciti vincenti, questo accordo era quello che ci serviva».

Eppure Rossano Sesillo resterà per sempre legato all'iniziativa e all'intraprendenza che hanno permesso al padre Bruno prima e ai suoi tre fratelli dopo di condividere con lui una storia straordinaria, nata nel litorale di casa: «Mio padre era lungimirante, è stata la guida della nostra storia. Quando con mio fratello Angelo volevamo prendere una casa da 400 milioni, papà disse: vendono l'hotel Real per 600 milioni, prendiamo quello, così tu ti fai appartamento all'Airone e Angelo al Real. Solo che Angelo non se lo riservò, e io invece sì: ci ho abitato per 32 anni. La stessa cosa è successa poi all'Ambasciatori».
Nella vendita ognuno dei quattro soci ha tenuto per sè qualcosa di caro: «Io naturalmente l'Étoile Academy. Sono ormai dieci anni che vivo lontano da Chioggia, ho costruito successi qui nel Lazio, e mi diverto pure. Angelo controlla gli alberghi in Francia, Giorgio la Boscolo Tours, l'Airone è appannaggio di Romano, che ha capacità creative». E proprio di Étoile si va a parlare con Rossano, il suo orgoglio si legge negli occhi: «Mi ha dato ragione credere in questo progetto. A Tuscania la struttura è di 4mila metri con grandi laboratori, spazi, camere, orto, museo, biblioteca e campus. Nella mia testa c'era un indicatore che mi diceva: di questo mestiere c'era bisogno. In effetti posso raccontare un boom di iscrizioni di cuochi e pasticceri, con 200 allievi diplomati l'anno, dopo otto mesi con noi tra corso e stage, una qualifica legalmente riconosciuta, tanto che poi sono tutti al lavoro, da Singapore a Dubai, a Londra. Anche se per ora nessuno di loro lavora a Chioggia». Boscolo spiega anche la novità più recente: «Quest'anno abbiamo istituito anche un corso importante di laurea, collegato all'Università di Viterbo, ovvero tre anni di Scienza dell'Alimentazione applicata. È la prima volta che succede in Italia, e nascerà lo chef laureato. Anche se già prima i nostri corsi erano accreditati».

Traspare forse il rammarico per non aver potuto instaurare questa realtà a Sottomarina? «Sì, tutto questo si poteva fare a Chioggia, se avessimo ricevuto credito da parte dell'amministrazione. Ma non è fregato niente a nessuno, che l'unico marchio italiano negli hotel di lusso sia diventato americano è una perdita per il Paese intero. Non sarei andato via da Chioggia se avessi ottenuto supporto, visto che alcuni immobili non utilizzati -ad esempio la colonia Turati- sono ancora dismessi. A noi sarebbe servita una struttura degna dell'immagine di una scuola: non potevamo fare i corsi nel garage dell'Airone». Il rapporto con la città è intatto: «Vengo a Chioggia per due mesi all'anno, anche la scorsa Pasqua e la prossima estate. L'amore per le radici poi si deve confrontare con i conti dell'imprenditore, che deve prendere le occasioni del mercato».
E ora la nuova avventura: «Mi prendo un anno sabbatico, voglio trasferirmi a Londra e vedere finalmente il mondo dal di fuori. Vado con la famiglia così imparo meglio l'inglese, essendo stato in cucina sempre non ne ho grande conoscenza. Non è detto che non ci sia un progetto di una scuola all'estero per valorizzare la cucina italiana». Magari un'altra Étoile a Londra, una seconda sede per continuare con altri mezzi l'eterno sogno mondiale dei Boscolo.

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