lunedì 26 luglio 2021
"VI BRUCIAMO LA MACCHINA" MINACCIATE DUE GIOVANI TURISTE DI VERONA
Siamo una città turistica o siamo intolleranti al turismo?
L’accoglienza in un paese a vocazione turistica dovrebbe far parte del DNA della popolazione, anche di quella che non gode direttamente dei frutti del movimento che il turismo porta.
Questo porta ricchezza, porta necessità di indotto, necessità di manodopera, offerta di lavoro, non solo nelle aziende interessate dal fenomeno turistico ma in tutte quelle che gravitano attorno ad esse. E lo sta appurando Riva Vena che da quando ha visto sbocciare numerose strutture B&B è praticamente rifiorita e sta iniziando a godere di una nuova giovinezza.
A Chioggia e Sottomarina lavoriamo tutti anche per il turismo, a partire dall’albergatore, al balneare, al negozio di alimentari, al chiosco in piazza, all’edicola, all’idraulico, e la lista potrebbe andare avanti nominando qualsiasi categoria presente nella nostra città.
Tutta la popolazione dovrebbe esser grata di avere una chance che molti ci invidiano. Il turismo che possiamo offrire non è solo quello della spiaggia di Sottomarina, ma anche quello dell'arte e della storia di Chioggia in connessioni enogastronomiche che possono far vivere al turista esperienze che altrove sogna di poter ricevere.
Dire al turista che arriva “se ti parcheggi qua te bruso l’auto” non è un bel biglietto da visita, come si sono sentite dire due giovani ragazze veronesi recatesi a parcheggiare sul posto auto concesso dall’Hotel Caldin’s dove avevano preso alloggio. L’increscioso episodio è stato riportato a Chioggia Azzurra proprio dal titolare dell’albergo.
Non solo. Le minacce possono esser seguite da denunce, in ambito penale, con tutto ciò che esse comportano.
Non è la prima volta che succede, per fortuna sono poche le persone che hanno la convinzione di poter fare a meno del resto del mondo.
Insomma se non ci sono i segnaposti a rendere intoccabile il posto auto ci sono le persone pronte ad affacciarsi e a esordire con frasi incommentabili.
Basterebbe quel minimo di tolleranza, essenziale in una qualsiasi convivenza, per quanto temporanea.
Il turista non è colui che ci frega il posto auto o che ci fa fare la fila per tornare a casa la domenica sera, ma colui che magari permette all’albergatore di assumere tre camerieri in più. Impariamo ad accoglierlo come si deve.
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