Circa 250 persone ieri sera lungo le strade del centro di Sottomarina si è svolto un corteo organizzato dagli amici di Anna, tra cui i frequentatori dei gruppi parrocchiali di San Martino. Tanti, giovanissimi ma anche adulti, hanno camminato con le candele in mano da piazza Todaro fino allo stabilimento balneare Sirenella, dove sono stati letti alcuni pensieri per la ragazza, il cui volto campeggiava nei cartelloni portati dai compagni. Sulle note di “Hallelujah” di Leonard Cohen, suonate al pianoforte da Alex Bacci, sono stati librati al cielo i palloncini bianchi.
Intanto, in virtù delle approfondite indagini del Commissariato di Pubblica Sicurezza di Chioggia, due persone sono state iscritte nel registro degli indagati in riferimento alla morte della giovane, trovata senza vita nella tarda mattinata di lunedì 6 agosto in un appartamento di via Bergamo. Sono un 22enne -iniziali F.R.- nella cui casa Anna ha trascorso le ultime ore, e un altro ventenne, L.S., con cui la ragazza aveva iniziato da un mese una relazione sentimentale: entrambi sono noti alle forze dell'ordine in quanto già consumatori di stupefacenti, circostanza che ha provveduto a indirizzare le indagini in un senso preciso. Al partner della giovane viene imputata l'omissione di soccorso ex articolo 593 del codice penale, mentre F.R. -gravato della stessa imputazione- è deferito all'autorità giudiziaria dovendo rispondere anche del reato di cui all'articolo 586, ovvero la morte come conseguenza di altro delitto: cioè, in questo caso, la somministrazione di sostanze psicotrope.
Nell'appartamento e nel garage di F.R. sono stati recuperati una confezione vuota di Xanax e quattro flaconcini di metadone, pure vuoti: quest'ultimo, in particolare, viene somministrato solo dietro prescrizione ospedaliera e rigorosamente a chi è sotto cura, per uso personale. F.R. infatti risulta essere seguito da qualche anno dal SERD di Chioggia, allo scopo di disintossicarsi dal consumo di eroina. Ma non sono gli unici elementi in mano agli agenti del Commissariato clodiense: al vaglio anche numerose testimonianze orali, riscontri oggettivi e soprattutto gli scambi di messaggi -definiti “interessanti”- tra i due protagonisti della vicenda, nelle ore antecedenti la nottata.
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