La piazza, intesa come corso del Popolo, gradualmente si riempie nel tratto dal Granaio allo stendardo. "La Piazza", intesa come mensile a domicilio, organizza sul palco e presta la sua direttrice, Germana Urbani, a moderare l'atteso confronto a due tra Giuseppe Casson e Alessandro Ferro: probabilmente l'unico dal vivo in questi pochi giorni che separano al ballottaggio di domenica, con gli staff che si rimpallano sottovoce l'accusa di non averne accettati altri. Dopo un'ora e mezza il verdetto, tra gli applausi delle rispettive tifoserie (molto più numerosa quella del sindaco uscente): Casson si aggiudica la partita della sera, rimettendosi in carreggiata con grinta nell'attaccare per primo l'avversario -fatto inedito nella sua campagna elettorale- e con qualche ammiccamento politico e retorico all'elettorato "renziano" del PD. Ma non per questo il MoVimento 5 Stelle può dirsi lo sconfitto di turno: pur tra qualche animosità di piazza, prontamente sedata per vie interne, il suo rappresentante è uscito alla distanza nel denunciare le presunte criticità dell'amministrazione in carica, nonostante la nota inferiorità oratoria che Ferro per primo si riconosce. Ma forse ora i grillini dovranno rifare i propri calcoli, dopo il vento in poppa degli ultimi giorni: un secondo turno tutto da giocare, insomma, anche perché l'elettorato è molto più numeroso e composito rispetto alle poche centinaia di persone presenti all'iniziativa -tenutasi in centro storico, roccaforte di Casson così come le frazioni lo sono per Ferro- e a quelle che in maggior numero si informano tramite i media, comprese le dirette streaming nelle pagine facebook dei due candidati. Decideranno i residenti di Sottomarina?
Si parla di città metropolitana, ed escono le prime differenze: Casson conferma che «resterò comunque consigliere metropolitano, essendo stato eletto un anno fa. Non siamo la periferia di Venezia, proprio per questo ho insistito per avere uno statuto policentrico. Chioggia deve quindi essere uno dei centri della città metropolitana, prova di questo atteggiamento è la dismissione di SST senza andare a scapito dei mercati ortofrutticolo e ittico, che rimangono alla mano pubblica comunale». Ferro critica il meccanismo di elezione -di secondo grado- degli organi dirigenti metropolitani: «Bisogna eleggere direttamente il sindaco della città metropolitana. Urge democrazia e trasparenza anche in tale ente, che dà opportunità ma desta pure qualche perplessità».
Non poteva mancare l'excursus a carattere economico: Ferro punta il dito contro la chiusura di molti esercizi commerciali e artigianali, da calle San Giacomo alla Brenta Marmi. «Facciamo ripartire l'edilizia», sostiene il grillino, «ora i tempi della burocrazia sono troppo lunghi per costruire. Siamo per la riduzione dell'Imu sui terreni edificabili, ora i proprietari dei terreni vengono spennati». Casson ribadisce che negli ultimi cinque anni sono state date «risposte importanti sui plateatici», e poi parte inopinatamente all'attacco del suo concorrente e della lista che impersona: «Bisogna conoscere il bilancio del Comune, le cose fatte. Portiamo le crociere a Chioggia e il M5S dice no alle grandi navi. Sosteniamo i nostri concessionari demaniali in sede nazionale ed europea, mentre il MoVimento vuole che le concessioni vengano messe all'asta. Con la realizzazione del nuovo mercato ittico a punta Colombi, il M5S vuole la morte del porto. Quanto al ponte sul Brenta, il consigliere stellato Gilberto Boscolo si è astenuto, e invece va fatto, per dare la dignità di città a quella che ora è una frazione. Il resto è fuffa». La platea si scalda, in un senso e nell'altro.
Il passo al turismo è breve: il primo cittadino del periodo 2011-2016 rivendica i tre anni di Bandiera Blu, accompagnata recentemente anche quella verde dei pediatri per una spiaggia a misura di bambino. «Siamo il Comune capofila nel contratto di costa, saranno importanti le opere di compensazione del Mose, ad esempio percorso ciclabile da Cavallino al delta del Po». Ferro non si scompone ed elenca la sua lista della spesa: «Serve una vera cartellonistica per Isola Verde, implementare la ciclabilità. Bene la nuovissima app per il turismo, ma rilanciamo target alternativi come il turismo dei concerti e dei teatri. Magari pensiamo alla zona a traffico limitato in estate nel tratto centrale del lungomare, e la tassa di soggiorno promuova il turismo alternativo, anche ittico, mentre oggi non sappiamo dove vadano a finire quei soldi». Poi l'architetto corregge Casson: «Anche per noi i Saloni devono diventare un terminal crocieristico«.
La sanità e l'assistenza sociale coprono buona parte del bilancio: se per Ferro necessitano «strutture sanitarie di breve durata, a metà tra ospedale e casa di riposo», Casson snocciola entusiasmo per una sanità «straordinariamente migliorata durante il mio mandato, è un dato oggettivo che siamo un nosocomio d'eccellenza», anche grazie al lavoro dei consiglieri regionali Tiozzo e Tesserin nella legislatura precedente». Al turista -continua l'avvocato "civico"- «garantiamo le vacanze più sicure d'Italia. Tra l'altro, l'ospedale di comunità è già pronto».
Clima ancora rovente tra il pubblico quando Casson attacca i "no" del M5S sulla Romea commerciale: «Sospettano che siamo tutti delinquenti. Non mi sono piaciuti i toni di questa campagna elettorale, fanno male a tutti». Ferro lancia la sua stoccata: «Eppure le rotonde di Sottomarina sono ferme da decenni... che bel biglietto da visita!», e indica due lavori da fare presto, ovvero il raccordo tra Brondolo e il centro Clodì (cavalcavia? cavalcaferrovia?) e la strada parallela a via Morosini.
Infine gli ultimi appelli al voto: comincia Ferro, che dice «Vengo dal mondo dei cantieri, dove si devono sempre dare risposte. Il 19 giugno abbiamo l'opportunità di cambiare, ai cittadini serve coraggio, noi siamo coerenti e determinati. Non mi sento secondo a nessuno, sono pronto a fare il sindaco» e va a valanga con le prospettive non mantenute dal programma con cui Casson è stato eletto cinque anni fa. Il crescendo è garantito: «Il deposito di gpl è la macchia nera della giunta, beanche 50 anni serviranno ai loro compromessi. Ma è meglio un nuovo inizio, piuttosto che far morire Chioggia rieleggendo questa amministrazione».
Comparato perchè non pubblica I commenti dei cittadini ?
RispondiEliminaalcuni commenti non li ho ancora pubblicati, l'ultimo, se sei tu l'autore... prova a pensarci bene a quello che hai scritto e se era il caso di scriverlo.... vedrai che mi dai ragione, ciao
RispondiEliminaa me sembra che lei pubblichi solo quello che le fa più comodo
EliminaBeh se avevo dubbi adesso credo di non averne più. Al di là del duello ferro casson dove il primo non so come avrebbe fatto senza i fogli e il cellulare sotto il naso, ho poi visto la baldin che fa il video sulle cassonerie. Che autogol! Sembra che sto ragazzo non sia capace di difendersi da solo. Ma come farà questo a portare le iatanze di chioggi in regione, Roma o Bruxelles. Non ci sarà mica sempre sta baldin...il mio voto l'hanno perso...sicuro!
RispondiEliminaFerro dice che il ponte sul brenta è nel suo progetto. Ma allora perché Gilberto boscolo, quando si trattava di deliberare di investire 3 milioni e mezzo per il ponte si è astenuto? Dove sta la cassoneria? Casson mi sa che ha detto la verità!
RispondiEliminaQuesto ragazzo come lo chiami tu, ha dimostrato di avere molto più coraggio e competenza di tantissimi chioggiotti, che sanno solo criticare, tante' che sono non a caso tre persone di Santana che hanno trovato il coraggio di mettersi in gioco, visto che per noi chioggiotti sono "contadini",
RispondiEliminaRifletti prima di criticare un'altra volta