giovedì 12 gennaio 2017

RICORSO DEGLI OPERATORI PORTUALI AL TAR CONTRO IL DEPOSITO GPL: NESSUNA SOSPENSIVA, LE PRIME NAVI ARRIVERANNO TRA UN ANNO O PIÙ


Si è svolta stamane, al Tribunale Amministrativo Regionale di Venezia, la prima udienza per discutere il ricorso che il Comitato per il rilancio del porto di Chioggia ha presentato contro il deposito gpl che Socogas sta ultimando in Val da Rio. La discussione ha avuto come centro la richiesta di sospensione dei lavori da parte degli operatori portuali: colpo di scena, mentre era diffusa tra giudici e avvocati la convinzione che le prime navi gasiere attraccassero alla banchina di Punta Colombi già il prossimo mese di maggio, il procuratore legale di Costa Bioenergie ha invece fatto sapere che l'attività comincerà ad avere luogo non prima di un anno, forse un anno e mezzo. Il termine così lungo contrasta appunto con la richiesta di sospensione immediata, che è stata rigettata: ma non è stato però archiviato il ricorso del Comitato, che ha chiesto al tribunale una nuova udienza per la discussione nel merito del ricorso stesso, fissata il 23 febbraio prossimo. «Presenteremo documenti contro l'impianto», dice Alfredo Calascibetta della ditta Boriani, parte del Comitato per il rilancio del porto. «Di positivo c'è che il nostro ricorso non è stato rigettato, è un mezzo passo avanti».

3 commenti:

  1. E’ tutta una tattica della Socogas : fare credere che ci vorrà un anno e mezzo perché l’impianto sia funzionante in maniera da non avere i bastoni fra le ruote con la sospensiva del TAR. In realtà i lavori possono procedere alacremente.

    Speriamo che il prossimo 23 febbraio, quando sarà discussa la causa, il Comitato per il rilancio del porto di Chioggia metta anche in evidenza la discrepanza che sta dentro al Decreto Interministeriale 17407/2015 circa la Via (Valutazione di impatto ambientale.
    L’attuale Dirigente all’Urbanistica del Comune di Chioggia porta avanti la tesi che il succitato Decreto copra anche il parere della Soprintendenza in quanto c’è il parere del MINISTERO ALL’AMBIENTE. Nulla di più errato.
    Il parere del Ministero dell’Ambiente non c’entra niente col parere della Soprintendenza perché quest’ultima dipende dal MINISTERO DEI BENI CULTURALI (D.Lgs. 42/2004).

    A tale proposito preciso che il Ministero dei Beni Culturali, cui dipendono tutte le Soprintendenze, ha delegato quella di Venezia (Soprintendenza Archeologica, Belle Arti e Paesaggio per Venezia e Laguna) sulle decisioni da prendere in seno alla COMMISSIONE SI SALVAGUARDIA, col potere non indifferente di veto. Tale citata Commissione, il cui parere è obbligatorio per legge, è stata completamente ignorata nel Decreto Autorizzativo Interministeriale 17407/2015. (boscolo)

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  2. Concordo. Quello che è troppo è troppo. E poi non è che uno perchéparla sempre dice la vverità anzi qualche volta ppuò anche portare fuori strada. Bisogna stare molto attenti.

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