Continuano gli incontri tra il gruppo promotore di Chioggia Candidata per la Capitale Italiana della Cultura 2024 e coloro che ne potrebbero essere coinvolti come parti attive o collaborative.
Le Associazioni, i Gruppi e le Fondazioni che finora sono state chiamate a raccontare del loro lavoro nella realtà chioggiotta hanno dato un’interessante e positiva percezione di quello che è il tessuto sociale e culturale della città.
Loro è la voglia di fare, di essere inclusivi, di programmare, di riprendere la propria attività, in molti casi bloccata dalla pandemia, di poter tornare ad essere attivi e coinvolgenti.
Chi commenta la candidatura nei post sui social lo fa spesso in modo negativo, sottolineando lo sporco, la maleducazione stradale, i ragazzi che sfogano le loro energie correndo coi barchini, ma non vedendo tutto ciò che la miriade di Associazioni clodiensi sono in grado di fare, spesso con risorse minime ma il più delle volte con la forza e la tenacia dei volontari che vogliono a tutti i costi raggiungere l’obiettivo che si prefiggono.
Non tutti i chioggiotti lo sanno ma Chioggia dimostra di essere una città ricca di risorse.
E di tesori.
Lo dimostrano il Museo Diocesano con le sue pale e i suoi arredi ecclesiastici, la Chiesa di San Domenico, dove si ammira un Tintoretto, l’unico in Chioggia, il museo privato della Chiesa dei Filippini, custode di antiche pergamene a ricordo di una grande Clodia Maior.
Ora il Project Manager deve cominciare a riordinare le idee, ad assemblare tutte le informazioni che sono piovute a cascata in quest'ultimo periodo.
Chi aveva paura che Chioggia avesse troppo poco per ambire a diventare Capitale Italiana della Cultura rimarrà stupito dal fatto che, al contrario, Chioggia ha troppo.
Ha troppe risorse in cui disperdere le proprie energie e per questo non riesce a focalizzare l’attenzione in un unico determinato settore che la porti a innalzarsi sul panorama.
Le città che possono espandersi in un’unica direzione, quella sono costrette a intraprendere.
Le realtà che hanno solo un settore di valore, quello sono costrette ad alimentare.
Ma Chioggia sta dimostrando di avere mille e più possibilità, di avere un firmamento di pregi da cui attingere per valorizzarsi. Servono solo occhi diversi per vederli.
La candidatura vuole essere un punto privilegiato da cui guardare la città, vederne i difetti per cercare un rimedio ma guardarne anche i pregi perchè nei chioggiotti si risvegli la voglia di riscatto e di emergere, dando alla città e a tutti i suoi cittadini il desiderio di esserne orgogliosi.
Il progetto vuole includere tutta la cittadinanza, ha bisogno di conoscere le opinioni di tutti per sapere cosa va forgiato, cosa va evidenziato, cosa va portato alla luce.
E, soprattutto vuole le opinioni dei più giovani, dei ragazzi e degli studenti, quelli per cui il gruppo promotore sta lavorando, affiancato dal Project Manager e dall’Amministrazione Comunale.
Sulla pagina di Facebook di Chioggia2024 c’è un indirizzo mail in cui far convergere le vostre idee per la Chioggia che vorreste proposte@chioggia2024.it Scrivete!
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