Come largamente anticipato da Chioggia Azzurra nel TG di ieri, la cooperativa sociale ciellina Approdo si è aggiudicata - apparentemente senza gara a evidenza pubblica - l'utilizzo della "Barca" di Ridotto Madonna (ex comunità alloggio per minori), allo scopo di impiantarvi un istituto scolastico per l'infanzia da zero a sei anni. La sistemazione è in corso ad opera dei lavoratori socialmente utili in carico a Egolabor, altra cooperativa vicina a CL, dal giorno successivo alla presentazione della richiesta...
Nella fattispecie, la cooperativa con sede a Borgo San Giovanni aveva comunicato al Comune il 3 luglio scorso l'intenzione di avviare il progetto denominato B612, quale percorso didattico–educativo innovativo e sperimentale rispetto alle tradizionali forme di didattica in uso nelle scuole italiane. Si tratta di un nuovo modello di scuola, la quale accoglie e applica accuratamente la normativa che disciplina l’orientamento scolastico italiano secondo una ristrutturazione sperimentale e laboratoriale che nasce da un lavoro di rete con l’Università di Padova, cui compete la supervisione delle attività programmate e svolte.
Il Comune però fa sapere che ha avviato l'istruttoria per l'evidenza pubblica, con scadenza l'11 agosto, ma restano intatte altre domande: come mai in un atto di poco precedente sente il bisogno di avvisare della presenza di una specifica istanza mossa dalla cooperativa Approdo, «a fronte» della quale in fretta e furia ha emanato i provvedimenti? Come mai l'istruttoria è firmata dalla dirigente ai Servizi alla Persona quando le assegnazioni in uso di proprietà comunali concernono l'ufficio Patrimonio, retto dall'ingegner Stefano Penzo? Come mai la cooperativa Approdo sta già vendendo le iscrizioni al servizio educativo che avrà luogo alla Barca, tanto che alcuni genitori - Chioggia Azzurra ne è a conoscenza senza tema di smentite - hanno già firmato il contratto, e il presidente Luigi Liseno dà per certa l'apertura il 14 settembre?
Come mai il 3 luglio la cooperativa Approdo lancia la propria iniziativa, e già la mattina del 4 luglio i lavoratori socialmente utili pagati dalla Regione in carico alla cooperativa Egolabor (sempre vicina a Comunione e Liberazione) erano al lavoro per liberare l'area dagli atti vandalici ed erbacce, di modo da consentire l'inizio dell'esperienza educativa in questione?
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